Indie Italiani – Last Day Of June

Benvenuti in questo nuovo appuntamento della collana “Indie Italiani”. Nel precedente articolo vi abbiamo parlato di un titolo cupo, meravigliosamente spaventoso, e che sta riscuotendo un grandissimo successo: Remothered Tormented Fathers. Oggi invece cambiamo completamente registro e ci immergiamo in un’atmosfera tranquilla, pacifica, che nasconde però una storia toccante e profonda. Oggi parleremo di Last Day Of June.
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Last Day Of June
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Siamo al cospetto di un gioco non-gioco, di una narrazione, di una storia che vuole farsi raccontare a tutti I costi. Last Day Of June, infatti, non presenta un gameplay variopinto, in grado di distrarre il giocatore e concentra tutta la sua bellezza e poesia su una trama toccante e profonda. La vita del nostro personaggio e del suo piccolo paesino, con I suoi abitanti, saranno tutte da scoprire e da cambiare.
Cambiare è il termine chiave che meglio rappresenta Last Day Of June, perché questo sarà il vostro compito, o almeno quello di provarci, ma andiamoci piano!
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Un posto magnifico, una storia magnifica
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Il gioco inizia in un villaggio bucolico, pacifico e, ovviamente, come si intuisce dal titolo, nel mese di Giugno. Il sole è sempre pronto a tramontare e l’atmosfera è delle più accoglienti e calorose, per non parlare delle persone che lo abitano: carine e cordiali.
La vita scorre tranquilla, anzi a gonfie vele, ed il nostro personaggio occhialuto riceverà a breve una splendida notizia dalla sua amata. Una notizia importante va comunicata come si deve e, soprattutto, nel luogo giusto. I due innamorati si allontanano verso il lago, poco fuori il paese, ma, dopo aver trascorso del tempo insieme e comunicata la notizia (di cui non diremo nulla, promesso!), tutto a un tratto inizia a piovere (maledetti temporali estivi!).
Il tergicristalli fa ciò che può, le mani sono salde al volante, ma all’improvviso un pallone da calcio spunta dal ciglio della strada e, come se non bastasse, un bambino pronto a riprenderlo. La macchina sbanda, I freni inchiodano le ruote all’asfalto bagnato e un albero e lì pronto ad “accoglierli”. Un gravissimo incidente costringe il nostro personaggio su una sedia a rotelle e, cosa peggiore, a restare solo: la sua amata muore.
Si rompe l’atmosfera, cambiano le tinte ed I colori per farsi più freddi ed oscuri. Calano le tenebre e la tristezza nel cuore, fino a che…
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La possibilità di cambiare
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Fino a che una notte, in preda agli incubi, il protagonista apre la porta della stanza in cui era solita dipingere la sua dolce metà, ed ecco che sui cavalletti, prima spogli di qualsiasi dipinto, iniziano a colorarsi e ad emettere luce.
Inizia qui la nostra storia. Inizia qui la possibilità di rivivere la stessa storia, lo stesso momento dell’incidente, da altri punti di vista, primo fra tutti, quello del bambino che corre a riprendere il pallone. Cosa significa? Che avremo la capacità di cambiare le cose, di evitare che quel pallone vada a finire sulla strada e, in qualche modo, di salvare la nostra amata.
Ma ci riusciremo? Sarà davvero possibile? Riuscirà a sfuggire dalla morte? Sarà sufficiente togliere quel pallone oppure no? A tutte queste domande non possiamo rispondere, altrimenti non avrebbe senso giocare Last Day June. Piuttosto vi invitiamo a provarlo, perché ciò che nasconde una trama semplice e lineare, senza sorprese, è molto toccante e in grado di farci riflettere, soprattutto nelle scene finali.
Il risultato è molto di più di un semplice “salvataggio della principessa” e, piuttosto, vi inviterà a momenti di riflessione sulla vita e sul suo significato, sull’amore e sul sacrificio, sul destino.
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Uno spettacolo per gli occhi
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Dal punto di vista grafico è un vero piacere per gli occhi. I colori, le atmosfere riprodotte, I disegni, sono tutti in grado di comunicare un contenuto emotivo in modo egregio. L’aspetto grafico infatti non sarà semplicemente un orpello, un espediente per rendere tutto più ammiccante, ma una parte essenziale della storia stessa. È come se si riuscisse a respirare la stessa aria, come se quella folata di vento fosse dentro camera nostra.
Vale la pena?
Se amate quei giochi che riescono a comunicarvi qualcosa, in grado di andare oltre il cosiddetto “gameplay”, allora è il gioco che fa per voi. Dal punto di vista delle meccaniche di gioco Last Day Of June è molto semplice, perché si tratta di risolvere qualche enigma, ma è molto interessante l’intreccio delle storie. Dovremo cambiare la vita di tutti i personaggi del villaggio per riuscire (o meno) nel nostro intento, e questa caratteristica è decisamente interessante. Last Day Of June è sicuramente un titolo da acquistare.
Numeri Precedenti della collana Indie Italiani
Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 Articolo 4 Articolo 5
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