Indie Italiani – Fall Of Light

Prosegue a gonfie vele il nostro appuntamento mensile riguardante i videogiochi italiani! Dopo il primo numero con Chronicle Of Innsmouth e la bella chiacchierata con il suo sviluppatore Umberto Parisi, oggi vi parliamo di un gioco decisamente più oscuro, malvagio, fatto di luci ed ombre. Oggi vi parliamo di Fall Of Light, titolo sviluppato dagli italianissimi Runeheads.
Quel barlume di luce
Fall Of Light narra la storia di un mondo ormai caduto nelle tenebre e destinato all’oblio. A poter cambiare le sorti del pianeta è una bambina indaco, piena di luce, calore, speranza ed un padre armato della sua spada e del suo coraggio, pronto a salvare tutto e tutti, ma, in particolar modo, sua figlia. Entrambi intraprenderanno un lungo viaggio, duro ed ostile, con biglietto di sola andata, perché, come nei migliori film, ormai il male ha già (quasi) vinto.
Tra un fendente e l’altro il vostro occhio dovrà essere attento a non lasciarsi sfuggire la giovane ragazza, perché in questo gioco creature demoniche spunteranno all’improvviso per portarvela via: guai a voi a lasciarla sola. Fall Of Light nonostante la sua natura action, che sfiora a tratti componenti hack & slash, riesce ad essere con questo semplice espediente decisamente poetico, nostalgico: il tentativo disperato di un padre di proteggere la sua bambina, contro tutto e tutti, contro il buio più assoluto.
Fall Of Light: da ICO a Dark Souls
Fall Of Light è un gioco che deve tanto a ICO e Dark Souls, opere artistiche più che semplici videogiochi, ideati rispettivamente da Ueda e Miyazaki. Dalla trama, al mood che si respira, dal gameplay, agli espedienti tecnici: l’influenza è stata decisamente forte, tale da risultare quasi come un tributo. Proteggere nostra figlia, collaborare con lei, è palesemente un richiamo ad ICO, come il rotolo-attacco contro creature imponenti lo è per Dark Souls. Il riposarsi al falò per salvare ed aumentare di livello, l’accumulo di anime, le imprecazioni per morti frequenti che, in Fall Of Light, saranno numerate e visibili ad ogni respawn: non sarà difficile leggere Ciclo 1000. Se cercavate un mix perfetto tra ICO e Dark Souls lo avete trovato, ma non azzardatevi a chiamarlo clone.
Non sono un clone!
Sono molti infatti gli elementi di originalità, che rendono l’italianissimo Fall Of Light qualcosa di più di un semplice tributo. Innanzitutto la visuale isometrica: non è un elemento da sottovalutare, perché cambia inevitabilmente il nostro approccio nei combattimenti e nell’esplorazione. Dal punto di vista grafico, invece, è sicuramente più fiabesco e meno crudo di Dark Souls. L’intento non è puntare al realismo di cieli cupi e scintillanti scaglie di drago, ma di immergere il videogiocatore in una dimensione, quasi onirica, che ci fa sentire non impotenti, come nel caso dell’opera di Miyazaki, ma pieni di speranza, di un finale migliore e lucente, pur attraversando il buio più nero, quasi fosse una fiaba dei fratelli Grimm.
Il gameplay riprende moltissimo da Dark Souls, ad esempio nel sistema di combattimento, dove anche il più scarso dei nemici potrà mettervi in difficoltà, dove la tattica rotolo-attacco o para-colpisci risulterà sempre vincente, dove a volte vi sentirete di voler buttare dal sesto piano la vostra console/pc, ma diversi sono i punti di originalità.
Come vi abbiamo anticipato, la visuale isometrica cambia completamente la panoramica del campo di battaglia e non vi costringe a cambiare continuamente prospettiva. Lo slot per le armi non è ampio come quello di Dark Souls, anzi è estremamente limitato e sarete costretti a fare delle scelte ponderate su cosa portare con voi. Le armi, poi, non avranno alcuna statistica, ma cambieranno il vostro modo di combattere: pugnali più veloci, spadoni più potenti, ma pesanti.
Questa forse è la differenza più grande con Dark Souls: l’assenza di statistiche, che allontanano Fall Of Light ancor di più dal genere RPG. Accumulare anime vi farà salire di livello, ma non potrete scegliere quali statistiche aumentare, così come non ci saranno armi statisticamente migliori di altre. Fall Of Light da questo punto di vista è decisamente più action e le scelte su come affrontare gli avversari saranno, di fatto, limitate e più omogenee confrontandovi con altri giocatori. Non sentiamo di poter giudicare questo punto, perché può essere vissuto positivamente o negativamente, in base al tipo di gioco che preferite.
Un altro punto di contatto, estremamente soggettivo, è la difficoltà. Se interi papiri sono stati scritti sulla difficoltà di Dark Souls, altrettanti dovrebbero essere scritti per Fall Of Light. A tratti infatti lo abbiamo trovato anche più difficile e snervante, perché il checkpoint, a volte, ci è sembrato fin troppo lontano e duro da raggiungere. In ogni caso non aspettatevi una passeggiata.
Conclusioni
Fall Of Light, prodotto italiano di Runeheads e pubblicato da 1C Company, è un titolo estremamente piacevole, non adatto a cuori deboli e a bocche in grado di produrre imprecazioni articolate. Una bella sfida ed una bella storia che vi consigliamo quantomeno di provare: è disponibile infatti, su Steam, la sua demo. Il gioco completo, attualmente, si trova a 14,99 euro.