Warhammer: End Times – Vermintide, un gioco senza fronzoli
Warhammer: End Times – Vermintide sviluppato da Fatshark su licenza di Games Workshop, è il classico action game cooperativo tutto istinto e forza e zero ragionamento. Il cacciatore di streghe Victor Saltzpyre, la strega della luce Sienna Feugonasus, il ranger nano Bardin Goreksson, la sentinella elfa Kerillian e il soldato imperiale Markus Kruber si trovano ad affrontare una guerra per la salvezza del mondo, apparentemente impossibile da vincere, contro un vastissimo esercito di topi antropomorfi chiamati Skaven.
Gameplay basato sul corpo a corpo
In Warhammer: End Times – Vermintide il fattore corpo a corpo è particolarmente accentuato, relegando gli attacchi dalla distanza a semplice eventualità per ridurre parzialmente l’enorme mole di nemici da affrontare. Di certo i cinque personaggi selezionabili – uno dei quali però destinato a restare escluso dal gioco, in quanto il multiplayer è limitato a quattro partecipanti – sono molto differenti tra loro in quanto ad armi utilizzate e a rapidità di movimento. Il soldato imperiale, spesso preferito durante i test, è equipaggiato inizialmente con un martello da guerra, che può essere sostituito nel corso della storia con spada e scudo, e con un fucile grossolano, rimpiazzabile successivamente con un’arma da fuoco di maggiore precisione ed efficacia. A prescindere dal personaggio che si scelga, comunque, il gameplay non fa fatica a conquistare nella sua grande semplicità. Pochi gesti, ripetuti, che però si rivelano di una straordinaria efficacia.
Cooperazione: meglio i bot o i giocatori reali?
Warhammer: End Times – Vermintide è composto da tredici mappe, relative a zone molto diverse di Ubersreik, la città invasa da ratti antropomorfi. Essendo un gioco cooperativo online non tra i più diffusi al mondo, il rischio di capitare assieme a un’IA è molto elevato. Ma nessun timore: essa è comunque più “umana” rispetto alla beta, sebbene presenti alcune evidenti lacune. Inoltre i bot, per certi aspetti, si comportano addirittura meglio dei giocatori reali, che tendono sovente a completare il capitolo di fretta per ottenere migliori valutazioni anziché adoperarsi per vivere una produttiva esperienza di cooperazione. Una tendenza alquanto diffusa all’interno della community, che rende pertanto preferibile affrontare le missioni insieme ad un gruppo di amici per mettere in pratica un vero e proprio lavoro di squadra. Anche perché Warhammer: End Times – Vermintide non è certamente un gioco qualificabile come semplice. Anzi, pur scegliendo la difficoltà normale, la maggior parte delle missioni risulta completabile solamente dopo diversi tentativi.
Due modalità di gioco
La versione console di Warhammer: End Times – Vermintide include tutti i contenuti rilasciati su PC, il che significa che è possibile scegliere tra una partita veloce, con mappa casuale, oppure selezionare una tra le modalità “Avventura” e “Ultima Resistenza”. La modalità “Avventura” rappresenta il fulcro del gioco, con capitoli caratterizzati da obiettivi differenti. In alcuni casi è richiesto di esplorare i quartieri di Ubersreik e liberarla dalla piaga degli Skaven, in altri la missione è quella di proteggere determinati beni preda degli attacchi dei topi antropomorfi. La varietà delle situazioni e la studiata cadenza con cui i diversi obiettivi si alternano sono tali da rendere il gioco un’esperienza divertente e mai piatta.
La modalità “Ultima Resistenza”, sbloccabile solamente solo dopo aver completato la missione “Il Corno di Magnus” nella modalità “Avventura”, propone invece un’orda all’interno di due differenti mappe: “Consiglio Cittadino” e “La Caduta”. L’obiettivo è quello di resistere all’assalto dei nemici, che attaccano ad ondate sempre più nutrite.
In definitiva, si può dire che Warhammer: End Times – Vermintide sia un gioco coinvolgente e divertente, soprattutto se vissuto in cooperazione tra amici. Un titolo che non delude coloro che sono alla ricerca di un’esperienza videoludica senza fronzoli, fatta di duelli corpo o corpo e di quel pizzico di brutalità “ignorante” a volte è necessaria per potersi rilassare e staccare la spina dal tran tran quotidiano.