Insurgency un FPS realistico

C’era un tempo in cui il multiplayer era soltanto locale: bastava un secondo joypad, rigorosamente con il filo, per sfidare il nostro amico. Oggi la situazione è diversa e con Internet abbiamo la possibilità di estendere quel filo fino in Brasile, in Giappone, negli Stati Uniti. Il mondo è più piccolo, ma aldilà di questi discorsi che meriterebbero un approfondimento (e arriverà!), ciò di cui vogliamo parlare oggi è un titolo che, secondo noi, è in grado di offrire una grandissima esperienza videoludica incentrata unicamente sul multiplayer online, perché nel tempo moltissime software house hanno tentato di dire la loro, senza riuscirci. Il gioco di cui vogliamo parlarvi oggi è Insurgency, un FPS davvero interessante.
Insurgency: realismo prima di tutto
Partiamo subito da un presupposto: si tratta sempre di un videogioco. Sembra un’ovvietà, ma spesso i forum impazziscono su questo tema, dimenticando che impugnare un’arma sul serio, nascondere la propria testa dietro un sacchetto di sabbia, lanciare una granata entro pochi secondi in un videogioco è diverso dalla realtà. Ancora un altro punto prima di proseguire: il realismo non è assolutamente necessario, perché giocare a Quake III Arena, e pretendere una fisica, o una riproduzione delle armi realistica, è follia pura. Ma se un titolo si propone di essere un simulatore di guerra, allora pretendiamo che questi si avvicini il più possibile alla realtà e che ci faccia sentire la paura, quella vera, di essere colpiti.
Fatte queste premesse possiamo affrontare Insurgency seriamente, dicendovi sin da subito che rispetta pienamente tali requisiti e cioè di essere un buon simulatore e vedremo perché. Innanzitutto una cosa che abbiamo notato sin da subito è l’assenza di qualsiasi tipo di indicatore che ci dica dove andare, o che ci segnali la posizione di un nemico. In un gioco come Counter Strike: GO che si propone di essere competitivo, e su cui ogni anno si organizzano eventi su scala mondiale, queste caratteristiche sono presenti. Le prime 3 ore passate a giocare ad Insurgency sono state continue morti senza capire nemmeno da dove provenisse il colpo. Le uniche indicazioni, ovviamente, sono gli obiettivi che dovremo conquistare o difendere nelle varie modalità di gioco che sono presenti.
Un’altra caratteristica fondamentale è, finalmente, l’assenza di una barra della vita. Quasi tutti i giochi ne hanno una, oppure, come accade ad esempio in Call Of Duty, basta restare nascosti per una manciata di secondi per recuperare completamente. In Insurgency basta essere colpiti una o al massimo due volte per morire, come nella realtà. Quante volte avete colpito per primi il vostro nemico, ma venite uccisi comunque perché non avete preso delle parti vitali? Certo, fa parte delle skill di un giocatore quella di puntare sempre alla testa, e anche qui questa caratteristica si mantiene, perché le armature potrebbero salvare la pelle al nostro nemico con un colpo non ben assestato, ma dimenticate quelle scene in cui, nell’uno contro uno, voi sparate tre volte al petto del nemico e questi è ancora in piedi. In questo modo Insurgency premia l’intelligenza tattica, la rapidità, i riflessi e anche una buona mira, certo, ma permette anche a chi non gioca 12 ore al giorno di poter competere, perché non bisogna imparare una particolare meccanica del gioco, come accade invece con il sistema di mira di Counter Strike: GO, ad esempio.

Insurgency: Grafica, armi, audio
Per quanto riguarda la grafica, pur non ritenendola fondamentale in un multiplayer online, è basata sul motore Source Engine con delle modifiche ad hoc, che lo rendono molto gradevole, con degli ottimi effetti di luce ed ombra. Ma il punto forte, secondo noi, è la riproduzione fedelissima delle armi e degli effetti sonori. L’arma impugnata è disegnata nei minimi dettagli e confrontandola con dei video su Youtube, perché ovviamente non abbiamo avuto modo di recensire un Ak47, “suona” allo stesso modo, anche per quanto riguarda un momento apparentemente insignificante come quello della ricarica delle munizioni. Giocando con delle cuffie per un paio di ore di seguito l’impressione è stata quella di essere realmente in guerra, perché ogni dettaglio sonoro è curato alla perfezione, e quando sparavano nella nostra direzione o esplodeva una granata poco distante da noi, potevamo percepire chiaramente il pericolo. Un gioco che si propone di essere realistico non poteva mancare questi punti ed Insurgency ha rispettato le premesse che abbiamo fatto inizialmente.

Se corri muori
In moltissimi multiplayer online è possibile incontrare degli “eroi”, che decidono di procedere e di agire di testa loro. Alcuni giochi permettono ciò, ma dimenticatelo in Insurgency. Qualora vi venisse in mente di iniziare a correre verso l’obiettivo, di fare gli 007 di turno, oppure, peggio, i Terminator, preparatevi a morte certa. In alcuni casi può riuscirvi, ed anzi, è consigliabile agire di nascosto, come quando bisogna far saltare in aria il deposito delle armi, ma il supporto della squadra, che vi copre con dei cecchini o con del fuoco di sbarramento, è fondamentale.
In un gioco in cui basta un colpo per morire, appare subito chiaro che gettarsi nella mischia non è decisamente saggio, e che, anzi, è penalizzante per la squadra. È per questo motivo che un microfono è caldamente consigliato, ma Insurgency introduce un modo rapido per comunicare anche senza. Basta premere un tasto per accedere ad un menu in cui ci sono delle frasi preimpostate e che sono molto utili quando bisogna organizzare il lavoro di un’intera squadra. Ad esempio, puntando l’obiettivo C, basta dire che ci stiamo muovendo verso di esso per mandare un messaggio veloce a tutto il team. La domanda sorge spontanea: come fa ad essere competitivo se poi il server si riempie di novellini? Un gioco che finora abbiamo definito realistico, e in cui la comunicazione ed il lavoro di squadra sono fondamentali, non ha posto per i noobs. Ma Insurgency è un gioco che, come abbiamo detto, per le prime 3 ore almeno, ti scoraggia e richiede una certa intelligenza tattica, che allontana sin da subito giocatori non intenzionati ad un’esperienza realistica ed impegnativa.

Conclusioni
Noi consigliamo Insurgency a tutti coloro che vogliono provare qualcosa di diverso e che si avvicini ad un simulatore di guerra. Le premesse iniziali erano di dovere, per evitare di cadere in alcuni cliché sempre presenti nelle varie community e che lasciano il tempo che trovano. Il nostro compito era quello di recensire un gioco per vedere cosa avesse da offrirci e possiamo dire, senza esagerazioni, che è un titolo perfettamente riuscito, che si avvicina più di ogni altro alla realtà, che premia i giocatori intelligenti e non soltanto quelli allenati. È disponibile per Windows, Mac, Linux a 14,99 euro.