Europa: odissea su un satellite
In questo contesto, Europa, il più grande satellite di Giove, diventa il teatro di un nuovo insediamento umano, un tentativo di rinascita che porta con sé speranza e conflitti. In questo scenario affascinante e contemplativo, il protagonista Zee si mette in cammino per scoprire cosa sia andato storto, raccogliendo frammenti di un passato enigmatico.
La storia di Zee: frammenti di memoria e scoperta
“We submit ourselves to change, it is the only constant in life. Change is what permits life, it is life itself.
If you can worship change, you will find nothing else to fear.“
Europa
Zee, il protagonista, intraprende il suo viaggio con un diario dalle pagine strappate, unico legame tra il suo presente e un passato sconosciuto. Come il filo di Arianna nel labirinto del Minotauro, queste pagine lo guidano verso l’isola alta, dove spera di trovare suo padre e scoprire le sue origini.
Privo di ricordi, Zee si dedica con fervore al suo bestiario, collezionando disegni di creature straordinarie: carpe volanti, cervi, conigli unicorno e i temibili giardinieri, guardiani del pianeta. Questi ultimi, un mix roccioso tra tartaruga e scarafaggio, con un collo che si trasforma in un cannone di precisione, difendono il loro habitat da una nuova minaccia umana e rendendo il viaggio di Zee verso la verità un percorso ancora più tortuoso e sfidante. Sarà la voce di suo padre a guidarlo verso la storia dell’insediamento umano su Europa, dove ogni pagina ritrovata coinvolge emotivamente il giocatore in una ricerca che culmina in una rivelazione al termine del viaggio.
Un nuovo mondo
Le ambientazioni di Europa catturano immediatamente lo sguardo, trasportando il giocatore in un mondo tanto familiare quanto alieno. Vasti paesaggi montani, valli erbose che ospitano letti d’acqua cristallina, l’isola alta sospesa nel vuoto e l’imponente figura di Giove che domina l’orizzonte creano scenari non solo visivamente mozzafiato, ma anche profondamente evocativi, ricordandoci costantemente che non siamo più sulla Terra.
L’uso di elementi dinamici come fiumi, laghi, nuvole e l’aurora boreale è particolarmente curato, con un’attenzione speciale alla tempesta di vento e nebbia, che funge da guida per il giocatore. Questo meccanismo non solo restringe l’esplorazione, ma riesce anche a contenere l’immensità degli spazi, creando allo stesso tempo l’illusione di una vastità sconfinata.
Esperienza di gioco
Nel corso di questo lungo viaggio, Zee estende la sua capacità di movimento dal semplice camminare al planare, saltare e slittare sull’erba e sulle acque di Europa, coordinandosi con il motore a energia blu, che consente movimenti aerei e adattamenti alla gravità unica del pianeta. Tuttavia, quest’energia può essere neutralizzata dall’energia viola, un’arma naturale generata dai giardinieri per proteggere il loro mondo dagli invasori umani. Sebbene il cambiamento repentino dall’energia blu all’effetto debilitante dell’energia viola ricordino Superman di fronte alla kryptonite, le sfide che ne derivano risultano generalmente accessibili, anche se a tratti frustranti. Un esempio è la raccolta di smeraldi, spesso posizionati in punti quasi irraggiungibili, che può mettere a dura prova la pazienza, specialmente dei giocatori meno esperti.
Se le prime ore incantano per il senso di libertà e meraviglia, i capitoli finali lasciano invece trasparire una minore attenzione ai dettagli. Bug frequenti, percorsi che portano a vicoli ciechi o situazioni in cui il protagonista rimane intrappolato senza via d’uscita, e un design del personaggio grezzo e sempliciotto, possono spezzare l’immersione. Inoltre, la frequenza limitata dei salvataggi, impostati solo alla fine dei capitoli, aggiunge ulteriore frustrazione: come in un libro in cui si è obbligati a terminare il capitolo prima di chiuderlo, il giocatore si ritrova costretto a completare lunghe sessioni per poter salvare i suoi progressi.
Una riflessione sull’umanità
L’ambientazione del gioco non è solo un pretesto estetico, ma il veicolo per una riflessione sulla natura umana. Europa ci spinge a interrogarci sul perché, come specie, sembriamo incapaci di accettare i limiti imposti dalla vita: dalla paura della perdita dei propri cari alla tendenza a consumare senza pensare ai posteri. Il gioco esplora l’ambivalente tensione tra il desiderio di sopravvivere, imponendosi in un nuovo ambiente, e l’irrazionale incapacità di farlo e di vedere oltre l’hic et nunc, il tangibile e ciò che ne viene per noi umani, senza curarci delle conseguenze per l’ecosistema nella sua interezza.
Quest’ambiguità si manifesta negli attriti tra umani e giardinieri, i quali cercano di proteggere il loro pianeta dallo sfruttamento delle risorse naturali. Questa coraggiosa presa di posizione da parte degli esseri viventi di Europa mostra come l’agguerrita natura possa contrastare i nostri istinti consumistici e limitare la nostra arroganza.
Zee, con il suo viaggio tra creature fantastiche e pagine perdute, incarna la possibilità di costruire un ponte tra due mondi: l’uomo, consumistico e distruttivo, e la natura, resiliente e armoniosa. Un percorso che invita il giocatore non solo a esplorare, ma anche a interrogarsi sul proprio ruolo in questo fragile equilibrio.
Conclusione
Europa è un’esperienza che unisce poesia visiva e riflessione esistenziale, offrendo paesaggi mozzafiato e una narrazione ricca di significato. Nonostante alcune imperfezioni nell’esperienza di gioco, riesce a toccare corde profonde, invitando i giocatori a interrogarsi sul loro rapporto con la natura e con se stessi. È un viaggio che vale la pena intraprendere, per esplorare non solo un nuovo pianeta, ma anche le possibilità di un’umanità in grado di cambiare.