The Plucky Squire – Una Favola Per Grandi e Piccini
È passato qualche tempo (a onor del vero più di quanto avrei voluto), ma siamo riusciti finalmente a mettere mano sulla versione finale e completa di The Plucky Squire, il titolo di All Possible Futures e pubblicato da Devolver Digital uscito lo scorso 17 Settembre!
Dopo l’acquolina in bocca rimastaci in seguito alla demo provata un mesetto prima dell’uscita (trovate il nostro articolo qui) non vedevamo l’ora di vedere il prodotto finito.
L’avventura di Jot
Come già raccontato nella nostra anteprima, The Plucky Squire è un libro per bambini che racconta la storia di Jot, il tipico eroe delle avventure la cui vita viene sconvolta dalla consapevolezza di vivere in un’opera cartacea. Da allora, i nostri protagonisti dovranno affrontare numerose peripezie, sia nel loro originale mondo bidimensionale, sia nel mondo reale.
Per quanto l’ispirazione Zeldiana rimanga estremamente visibile in entrambe le aree del gioco, c’è da dire che spesso e volentieri il titolo di All Possible Futures non si fa problemi a variare completamente la formula con numerosi minigiochi di tutti i tipi: cambiamenti di ritmo necessari, che contribuiscono a non rendere il gioco noioso sul “lungo” periodo (considerando che, nel suo complesso, l’avventura dura all’incirca 8 ore per una run intenta ad esplorare principalmente la trama).
Ce ne sarà davvero per tutti i gusti, da Punch Out ai Rhythm Game, passando addirittura per Puzzle Bubble! Sono rimasto sinceramente colpito dalla varietà e dallo sforzo di sviluppo richiesto per creare queste piccole esperienze che vengono proposte al giocatore al massimo un paio di volte ognuna.
Rimane invariata la meccanica utilizzata per “modificare” il libro, ovvero quella di scambiare parole fra le frasi che descrivono l’ambiente in modo da ribaltare alcune situazioni a favore del piccolo protagonista. È stato interessante vedere come nella seconda parte del gioco tenda a diminuire, in modo da lasciare più ampio respiro ad altre meccaniche più fresche e divertenti.
Allo stesso modo, anche le nostre impressioni inerenti al lato grafico del gioco rimangono uguali a quanto detto durante l’anteprima: il titolo è artisticamente delizioso sotto tanti punti di vista, dalla qualità dei modelli 3D (per quanto non eccezionali, rimangono semplici ma comunque carini) all’unicità di ogni personaggio, passando per dei meravigliosi colori pastello sfavillanti che sarebbero apprezzati da qualsiasi ragazzino.
Cos’è cambiato, allora, dall’anteprima?
Una cosa che non avevo potuto apprezzare a dovere nell’anteprima è la crescita caratteriale dei due co-protagonisti, a cui viene dedicata particolare attenzione nella seconda metà del gioco.
Thrash e Violet, infatti, assumono un’importanza maggiore mano a mano che va avanti il gioco, che è assolutamente un punto positivo considerando che il nostro muto protagonista lascerà un po’ a desiderare in quanto a personalità.
Si riconferma, inoltre, anche la variegatissima gamma di personaggi secondari con cui il nostro trio interagirà durante tutto l’arco della loro avventura. Pirati solitari, lumachine poetiche, particolari esserini sferici fissati con gli scavi… La lista è davvero lunga, ma ognuno di questi unici personaggi contribuirà al divertimento offerto al giocatore!
Una cosa che purtroppo rimane uguale (e a un certo punto, anche stantia) è il sistema di combattimento. La semplice combo da tre colpi con la spada rimarrà identica per tutta la durata del gioco, vedendo giusto un paio di attacchi particolari (solitamente molto inefficienti, quindi difficilmente allettanti per il giocatore) andare ad ampliare la rosa di mosse disponibili per affrontare i nemici.
Per quanto riguarda la trama in sé, devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito dalla piega che il gioco prende nelle fasi finali: ho trovato molto interessante come l’ultima parte diventi un’esperienza metanarrativa, nel modo meno metanarrativo possibile!
Sono comunque rimasti presenti alcuni piccoli bug, che potrebbero nel peggiore dei casi richiedere dover riavviare dall’ultimo checkpoint. Niente di tragico, fortunatamente: il salvataggio automatico è comunque molto performante e la perdita di tempo si aggira attorno ai pochi secondi.
… E vissero tutti felici e contenti
The Plucky Squire è una piccola favola, racchiusa in un libro per bambini, che ha molto da dire e tanti modi divertenti per farlo. I colori vivaci e i suoi personaggi stravaganti ed esagerati sono il mezzo perfetto, divertenti per i più grandi e accattivanti per i più piccini. Complice la modalità “Storia” che alleggerisce molto il peso dei combattimenti e la possibilità di saltare i minigiochi in qualsiasi momento, l’opera di All Possible Futures si rivela facilmente approcciabile anche da un pubblico più giovane, o comunque non abituato ai videogiochi nonostante la sfortunata assenza dell’italiano fra le lingue disponibili. Un titolo che vale la pena giocare sia da soli, che in famiglia!