Imparare le regole prima di cambiarle – The First Berserker: Khazan

La scorsa settimana mi è stato permesso di partecipare alla closed beta di The First Berserker: Khazan, la nuova opera di Neople. Uno spin-off della serie Dungeon & Fighter (DNF) che promette di raccontare la storia di uno dei personaggi del canone: Khazan of Destruction, appunto l’antenato della classe dei Berserker presente in Dungeon Fighter Online (DFO).
Già nel 2022 Neople ha sperimentato con lo spin-off DNF Duel, spostandosi dal beat ‘em up di Dungeon & Fighter al genere picchiaduro. Stavolta si è optato per il popolare genere Souls-like, sebbene qualcuno potrebbe aver da ridire sul categorizzare in questo modo The First Berserker: Khazan, visti i pareri avuti nei confronti dei titoli ai quali si ispira.
Sono certe similitudini a rendere questo gioco ancor più accattivante di quanto non lo sia già, ma sono anche utili come metodo di paragone per spiegare i problemi di gameplay e non solo riscontrati in questo primo test.
“Nioh-like”
Più che un Souls-like, The First Berserker: Khazan si potrebbe definirlo un “Nioh-like”. Per alcuni significherebbe la stessa cosa, ma non tutti ritengono che Nioh, una delle produzioni più recenti e fortunate di Team Ninja (al punto da ricevere anche un secondo capitolo), sia un Souls-like.
In ogni caso, il termine “Nioh-like” rende meglio l’idea agli occhi dei lettori che hanno giocato almeno uno dei due capitoli di Nioh.
Un videogioco di ruolo d’azione dalla difficoltà elevata, con sistema di checkpoint e di raccolta dei punti esperienza come quelli dei “Souls”, ma come Nioh è diviso in livelli, da più valore all’upgrade dell’equipaggiamento e all’uso degli oggetti consumabili, e presenta un rapporto più rigido tra possibilità d’azione e gestione della stamina.

Il protagonista è Khazan, un eroe caduto vissuto oltre ottocento anni prima dei tempi moderni, la cui lunga chioma biondo cenere ricorda anch’essa quella di William, protagonista del primo Nioh.
Il Generale Khazan dell’impero di Pelos, condannato a morte per tradimento dopo essere stato torturato tramite la recisione dei tendini delle braccia, nonostante la sua condanna sembrerebbe essere ingiusta.
Durante la sua deportazione, in viaggio tra le montagne innevate, uno spirito maligno aggredisce la carovana che trasporta la sua carrozza carceraria, liberando l’eroe caduto e guarendo le sue ferite.
L’essere noto come Blade Phantom ha intenzione di possedere il corpo di Khazan, quest’ultimo ha invece bisogno del potere dello spirito per tornare a combattere e compiere la sua vendetta verso i veri traditori. I due si ritrovano costretti a collaborare per un obiettivo che sembra essere ben più grande di quel che appare.

La closed beta di The First Berserker: Khazan ha permesso di giocare quelli che dovrebbero essere (volendo fare il paragone con la beta di Nioh, il dubbio viene) i primi tre livelli dell’opera.
Chissà se le tre tipologie di armi mostrate (doppia arma, spadone pesante e lancia) saranno le uniche presenti anche nel gioco completo.
Niente stance come in Nioh stavolta: Khazan può sferrare attacchi leggeri e pesanti (i secondi possono anche essere caricati), con l’aggiunta di una variante per gli attacchi sferrati durante lo scatto in avanti.
A cambiare le cose ci pensa lo Skill Tree, sbloccabile nel secondo livello. Grazie agli Skill Points, ottenibili accumulando un secondo tipo di punti esperienza, guadagnabili combattendo, è possibile sbloccare diverse nuove abilità per Khazan, sia attive che passive.
Le abilità attive richiedono un costo di Spirito per il loro utilizzo. Lo Spirito è indicato da una barra composta da piccoli rombi, che appare in basso al centro dello schermo e si riempie combattendo.
Khazan può anche sferrare attacchi a distanza consumando Spirito. Inoltre, gli Skill Points accumulati possono essere assegnati e rimossi ogni volta che si vuole.

Come i “Souls”, The First Berserker: Khazan dà valore alla stamina, ma il funzionamento di questa statistica presenta, ancora una volta, una similitudine con Nioh.
La barra della stamina non si consuma solo tramite attacchi, parate e movimenti, ma anche subendo danni. Se dovesse venire azzerata tramite un colpo subito, Khazan rimarrà inerme per un breve periodo.
Lo stesso vale per i nemici, la cui unica differenza è l’avere o meno una barra della stamina ripristinabile. Una volta resi inermi, Khazan può anche sferrare un colpo brutale, infliggendo più danni e ripristinando anche la stamina persa, ma lo stesso colpo brutale può anche essere inflitto da alcuni nemici, se il protagonista dovesse trovarsi nella medesima situazione.

La gestione della stamina, simile a quella del Ki presente in Nioh, dà molto valore alla parata precisa, la quale permette di ridurre al minimo la perdita di stamina, oltre a infliggere un bel danno alla barra della stamina del nemico. Un valore simile viene dato alla meccanica della schivata precisa, che dona un bel vantaggio a Khazan sia difensivo che offensivo.
Si potrebbe dire che i problemi di The First Berserker: Khazan comincino proprio da questi ultimi punti…
Input lag
E’ abbastanza impegnativo arrivare a padroneggiare parata e schivata precise in The First Berserker: Khazan, pena subire la pressione del nemico fino a farsi male.
Un vero peccato che il gioco faccia di tutto per complicarla, almeno a giudicare dalla closed beta.
Si parte da un leggerissimo input lag presente in ogni azione di Khazan, tranne nel movimento. Nonostante sia comunque possibile padroneggiare le azioni del personaggio giocante, si tratta di pochi decimi di secondo di latenza percepibili e problematici, in quanto si unisco ad un altro problema presente nel gioco.
Difatti, la difficoltà aumenta rapportando questa latenza con alcuni attacchi troppo rapidi dei nemici. Se un secondo colpo rapido, sferrato dai primi soldati che si affrontano, può essere considerato come una sorta di duro insegnamento (tipico di “Souls” e Souls-like) questo si trasforma in un problema quando a sferrare tali colpi sono boss e mid boss, o anche solo nemici di stazza maggiore, considerando che la sola parata normale potrebbe non bastare quando si devono deflettere numerosi colpi di questo genere.

Ancor più problematici sono gli attacchi con presa di alcuni boss: imparabili, si possono solo schivare, se non fosse che quanto sopra elencato complica la situazione. Alcuni di questi attacchi danno poco preavviso, altri vengono resi ostici dall’input lag.
Imparare dai migliori
Se la closed beta di The First Berserker: Khazan, come recita il messaggio introduttivo, aveva il compito di funzionare come test tecnico, da questo punto di vista ha superato la prova, secondo il sottoscritto.
Giocata su PS5, la nuova opera di Neople presenta un framerate stabile in modalità performance. Personalmente, ho riscontrato un solo bug nell’intera settimana di prova e un solo caso di aliasing su alcune texture del terzo livello di gioco. Davvero soddisfacente, considerando che ha superato la prova dell’area con erba alta, dove in genere è facile che si manifestino difetti grafici.
Lo stile manga, tipico della serie Dungeon & Fighter, è accattivante e pulitissimo; la direzione artistica dei primi tre livelli è abbastanza monotematica, ma i contenuti multimediali pubblicati fino ad ora promettono varietà in quello che sarà il gioco completo.
Purtroppo, ciò che sicuramente sarà invece presente nell’esperienza finale di The First Berserker: Khazan, è l’ennesimo paradosso di level design causato dall’assenza di un comando per saltare liberamente.
Oggetti da raccogliere, o con i quali interagire, visibili ma irraggiungibili in un primo momento, se non fosse che basterebbe dare a Khazan la libertà di saltare per raggiungerli.

Un altro problema è il posizionamento dei nemici in alcuni frangenti. Gestire più di un nemico può essere fastidioso in The First Berserker: Khazan; peggio ancora dover gestire la presenza di un secondo nemico in grado di attaccare dalla distanza.
I nemici armati di archi e balestre si sono mostrati problematici in questa closed beta, essendo in grado di interrompere quasi sempre le azioni di Khazan, rendendo così ancor più difficili gli uno contro uno già di per sé più impegnativi da gestire rispetto a un Nioh a un Dark Souls, per via delle meccaniche di gioco, tra cui il fatto che è difficile sbilanciare un nemico senza gli attacchi giusti (in genere, quelli che consumano più stamina).
Difetti che fanno pensare a come questi titoli continuino a ispirarsi alle opere più riuscite di questo genere videoludico senza quasi mai riuscire a centrare il punto.

Il desiderio di creare qualcosa di personale, alternativo, dovrebbe partire dal comprendere il perché delle migliori opere a cui ci si ispira, anziché modificare degli aspetti che risultano poi deficitari.
The First Berserker: Khazan rimane un titolo affascinante che sicuramente offrirà un’esperienza differente da quella dei “Souls” e di Nioh; bisognerà vedere quanto accettabile sarà tale esperienza.
Non che i videogiocatori non abbiano mai accettato situazioni squilibrate o meccaniche di gameplay poco chiare, ma in questo caso si è parlato di situazioni riscontrabili già nelle prime ore di gioco.
Chissà se il videogioco completo saprà dare un’altra impressione, magari tramite le possibilità della componente GDR, o con qualche patch per quanto visto nella closed beta, oppure semplicemente superando l’impatto iniziale.