INSCRYPTION – PAZZIA E CREATIVITÀ

Inscryption è l’ultima opera videoludica di Daniel Mullins (creatore di The Hex e Pony Island) uscita il 19 ottobre 2021. Come tutte le opere del signor Mullins, Inscryption si presenta come un’esperienza alquanto bizzarra che delinea un’atmosfera di mistero fin dai trailer, nei quali si susseguono immagini di un gioco di carte, strani enigmi, un’inquietante figura mascherata e molto altro.
Per accrescere la curiosità dei propri fan, pochi mesi prima del lancio lo sviluppatore ha pubblicato un video per dare spiegazioni sulla propria creazione mostrando un piccolo gameplay commentato. Sfortunatamente durante la dimostrazione Daniel perde il controllo del gioco, lasciando gli spettatori con più domande di prima.
A primo impatto il gioco si presenta come annunciato nelle varie presentazioni: un titolo in stile roguelike, in cui ci si trova a giocare ad uno strano gioco di carte contro una misteriosa figura (molto probabilmente per salvarsi da una brutta fine). Ma le cose iniziano a cambiare dopo i primi minuti, quando si viene liberati dal tavolo avendo la possibilità di esplorare la stanza/prigione in cui ci si trova. Da questo momento il giocatore inizia a giocare una duplice partita: una sul tavolo, per riuscire a progredire nell’avventura proposta dal suo carceriere e un’altra risolvendo i vari enigmi sparsi nella stanza, per cercare una via d’uscita.
Solo la punta dell’iceberg
Avvertimento spoiler: è praticamente impossibile parlare di Inscryption senza spoilerare altre parti del gioco e, essendo un gioco con molti colpi di scena, anche una singola immagine potrebbe rovinarvi delle belle sorprese. Se siete interessati a questo titolo vi consiglio di andare a giocarlo immediatamente.
I punti forti di Inscryption stanno sicuramente nella trama insolita e inquietante, ma soprattutto nel modo in cui viene sviluppata. Durante l’avventura il giocatore è costantemente tenuto all’amo da indizi sparsi ovunque, strani eventi (che talvolta tendono a rompere la quarta parete) e colpi di scena che vanno a cambiare radicalmente il gameplay. Per fare un paio di esempi, al primo avvio l’opzione “Nuova partita” è assente e ad ogni avvio del gioco si sente la voce di un ragazzo che dice “Ok, è ora di scoprire cosa c’è qui dentro”, ravvivando costantemente la curiosità del giocatore.
Concludendo il primo atto vengono mostrati dei video dove un fittizio youtuber appassionato di giochi di carte collezionabili chiamato Luke Carder, durante un video “Spacchettamento epico” di un gioco di carte chiamato… Inscryption, trova sul retro di una carta delle coordinate geografiche alle quali dissotterra un floppy disk contenente il videogioco… Inscryption. Incuriosito torna a casa e inizia a giocarlo filmandosi (e al primo avvio ci butta un bel “Ok, è ora di scoprire cosa c’è qui dentro”, facendo capire al giocatore di star vestendo i panni di Luke).
Senza dilungarsi troppo sulla trama, il gioco si protrae per altri 2 atti: uno caratterizzato da uno stile retro RPG, dove vengono aggiunte molte nuove meccaniche e la possibilità di costruire mazzi liberamente. Mentre la terza e ultima parte ricalca lo stile del primo atto, ovviamente aggiungendo novità sul fronte estetico e meccanico.
Ciò che rende Inscryption unico sono le costanti rotture di schemi create da Daniel per mantenere il giocatore sulle spine e stupirlo con qualsiasi mezzo. Personalmente la parte che ho preferito di più è in una delle bossfight del terzo atto; in cui uno strambo computer gioca delle carte che hanno come nome e immagine presi dagli account nella lista amici del giocatore, un tocco di classe che mi ha fatto saltare dalla sedia.
Fine?
La follia di Daniel non si ferma nemmeno alla fine del gioco. Infatti dopo aver liberato il contenuto del pericolosissimo file nominato OLD_DATA, il gioco lascia il giocatore con una marea di immagini confuse e disordinate, facendo pensare che le risposte verranno date nel prossimo capitolo, o in un dlc a parte…sarebbe troppo facile. Il signor Mullins ha nascosto delle informazioni che, si spera, contengano spiegazioni sul finale direttamente all’interno del gioco, bisogna però andare a scavare alla ricerca di codici in luoghi segreti, nei file di gioco e addirittura nei vecchi giochi sviluppati da Daniel; inutile dire che gruppi di pazzoidi (che hanno tutta la mia stima) si stanno arrovellando per arrivare al capo di questa matassa di segreti.