Football Manager 2022 – partiamo dalla Serie B

Il nostro appuntamento annuale con Football Manager è tornato, ma stavolta la scelta del team è stata davvero di cuore. Se in Football Manager 2021 la nostra carriera si è conclusa partendo dal Borussia Mönchengladbach, passando per il Regno Unito con il Crystal Palace, fino a tornare in patria con la Fiorentina, stavolta abbiamo scelto la serie B italiana.
Prima di parlarvi di come a stento sia riuscito a salvare la nostra squadra dalla retrocessione, è opportuno segnalare i punti di forza e debolezza, ma soprattutto di differenza con il precedente capitolo.
Meno confusione
Chi gioca a Football Manager da diversi anni sa bene di cosa parliamo: interfacce grafiche complesse, cariche di elementi e di aspetti che da punto di forza, permettendo un controllo totale della squadra, hanno sempre rischiato un effetto boomerang. Gli occhi si appesantiscono, il cervello inizia a fondersi e così al posto del terzino destro si fa entrare una punta e si inizia a premere spazio per mandarla “in caciara”.
In questa edizione però gli sviluppatori sono intervenuti con due sostanziali modifiche: il centro dati e la riunione dello staff in appositi menù, evitando di farci perdere nella posta in arrivo.
Il centro dati, che si sbloccherà dopo tre partite di campionato giocate, è la raccolta di tutti (ma proprio tutti) i dati della vostra squadra, andando a migliorare e potenziare l’aspetto degli xG (expected goals) già presentato in FM 21. Avere a disposizione una suite così completa non è soltanto divertente, perché risponde un po’ a tutte le nostre curiosità, ma anche utile per capire dove siamo meno forti ed efficaci.

Ovviamente i dati vanno sempre interpretati e lì dovrete tirar fuori le vostre capacità per sfruttarli al meglio, quindi non preoccupatevi: nessuna statistica vi impedirà di fare le scelte folli al novantesimo per salvare la partita, come far uscire Totti a favore di Corvia nel 2003 e portare a casa i tre punti.
Un’altra caratteristica migliorata in Football Manager 2022 è, come vi abbiamo anticipato, una migliore gestione della riunione dello staff. Nei precedenti capitoli ci si perdeva spesso nella posta in arrivo, mentre adesso c’è un’unica sezione per parlare di consigli di mercato, tattiche, allenamenti, di squadra o individuali. Queste riunioni a volte appesantiscono l’esperienza, rendendola meno snella, ma fidatevi: nel lungo periodo daranno i suoi frutti.
Queste due migliorie rendono molto più godibile un titolo gestionale così complesso e ricco di funzioni, anche se un lavoro di snellimento ulteriore lo renderebbe perfetto.
Match engine e motore grafico
Il motore grafico quest’anno è decisamente più fluido. Personalmente non ho mai reputato importante questo aspetto, venendo dall’epoca in cui non c’era alcun tipo di grafica o, al massimo, quei famosi “pallini” visti dall’alto. Bisogna ammettere però che ora è piacevole guardare un cross fatto da giocatori che non sembrano più soldatini di legno: la differenza con FM 21 è notevole.
Ma è il match engine a dare più soddisfazioni, perché i giocatori pressano per davvero, senza fare dei movimenti senza palla “a vuoto”, come capitava spesso ai difensori centrali. Il pressing, appunto, rispetta quella linea immaginaria del settore del campo che abbiamo scelto ed è molto importante, perché in passato basare una tattica su questa caratteristica era controproducente.
Il lavoro fatto su questo capitolo è un ulteriore passo avanti, dopo la grande rivoluzione avviata lo scorso anno e che Sports Interactive promette di seguitare anche nei prossimi anni: Football Manager fa sul serio.
Si ma la carriera?
Si, va bene, abbiamo parlato delle migliorie di Football Manager 2022, ma della parte più importante, quella della nostra carriera, ancora non vi abbiamo detto nulla. In realtà c’è poco da dire se non che è stata fatta una scelta di cuore: Ternana, serie B italiana, dove si alterna eleganza a tante botte sugli stinchi.
Il sottoscritto, non chiedetegli il motivo, ha come seconda squadra la Ternana, ricordando i bei vecchi tempi di Jimenez, Frick e Zampagna, e così ha scelto di provare ad agguantare la Serie A. Risultato? Ovviamente salvataggio in extremis dalla Serie C, grazie a capitan Marino Defendi e ai suoi freschissimi 36 anni. Grazie capitano!

Piccolo consiglio: segnatevi Mazza, Lufuakenda e Nesta. No, quest’ultimo non è il difensore che conosciamo tutti, ma suo nipote e gioca come esterno in attacco. Tutti e tre sapranno darvi delle soddisfazioni, tenendo conto che la Ternana non vi aiuterà in alcun modo economicamente per la campagna acquisti: anche i prestiti saranno difficili da strappare il primo anno!
Conclusioni
Anche quest’anno Football Manager si conferma come il miglior gestionale calcistico in circolazione, in grado di ascoltare le richieste degli appassionati senza scendere nel fanservice e tornando ai vecchi fasti già dallo scorso anno.
Vi aspetteranno ore ed ore di gioco, una migliore interfaccia grafica, anche se c’è ancora molto da fare, un database sempre più ricco ed una maggiore fluidità nei caricamenti. Assolutamente convincente!