Day Of Infamy a qualche anno dal suo lancio

Ormai abbiamo recensito davvero tutti i titoli dell’interessante studio New World Interactive, prima con Insurgency, poi con Insurgency: Sandstorm ed infine, oggi, con Day Of Infamy. Se i primi due titoli citati sono ambientati in guerriglie contemporanee, con dispositivi elettronici, armi infallibili, puntatori laser e C4, in Day Of Infamy facciamo un tuffo nel passato, esattamente nella seconda guerra mondiale.
Qualcuno potrebbe storcere il naso e pensare “Ancora la seconda guerra mondiale?”, ma da New World Interactive, che ha fatto un ottimo lavoro con gli altri due titoli, era quasi d’obbligo vederli cimentarsi in un ambito diverso. Dopo qualche anno dal suo lancio, perché per i multiplayer è sempre meglio aspettare prima di dare un giudizio definitivo, che risultato hanno ottenuto?
Fedeltà in Day Of Infamy
Anche in questo titolo la fedeltà ad armi, scenari e modalità di combattimento è molto alta e la quantità di cose da scoprire è davvero molto alta. Il gioco, come per Insurgency, non è complicato: si apprendono subito le meccaniche e la fisica, ma per essere padroni della varie classi e delle varie armi ci vorrà parecchio.
Non sognatevi neanche lontanamente di correre all’impazzata, perché verrete spazzati via dalla furia omicida dei vostri avversari o dalla precisione dei cecchini. Certo, mancano le ottiche contemporanee, ma si può sparare molto bene dalla distanza ugualmente. Se c’è una grossa differenza con il mondo di Insurgency è la frenesia. Nelle guerre contemporanee si spara con più precisione e velocità ed in una manciata di secondi si tenta di colpire l’obiettivo; in questo caso quando i server sono pieni saranno frequenti i bombardamenti ed il caos totale.
La fedeltà si vede anche in questi piccoli dettagli. Sarebbe stato insensato riproporre le stesse identiche meccaniche di gioco, perché è la guerra stessa, storicamente parlando, ad essere diversa.
Le armi sono molte ed ognuna possiede una sua particolarità che dovrete padroneggiare. Ma non aspettatevi precisione assoluta, caricatori infiniti, ottiche mostruose: siamo nella seconda guerra mondiale, le armi sono lente per certi versi e la mobilità può risultare ridotta in alcuni casi. Volevate un salto nel passato? Eccolo!
Grafica: si poteva fare di più
Il lavoro fatto per questo gioco è eccezionale sotto ogni punto di vista, ma un appunto è doveroso: sulla grafica si poteva fare molto di più. Le skin, le armi, i paesaggi sono curati ed i dettagli ce ne sono tantissimi, ma in generale le texture e le luci sono un po’ “retrò”
Questo forse va a penalizzare troppo un gioco davvero ben fatto e divertente, semplice, ma complesso, proprio come tutti i titoli prodotti da loro. Personalmente non soffro il problema della grafica, ma per molti videogiocatori è un fattore determinante.
Quindi recuperate Day Of Infamy mettendo in conto questa eventuale lacuna che non va ad inficiare in ogni caso la godibilità di questo titolo che, probabilmente, punta più ad altro, come al realismo videoludico, che agli effetti grafici.
Conclusioni
A distanza di qualche anno dal suo lancio Day Of Infamy si difende molto bene, anche se, a mio avviso, non è ai livelli della saga di Insurgency. Il gioco è estremamente divertente, il prezzo è contenuto, quindi vi consiglio di provarlo voi stessi per farvi un’idea completa!