Pokemon Spada e Scudo sostiene il Capitalismo?

Il titolo è volutamente provocatorio ed, anzi, scherzoso, eppure nell’ultimissimo capitolo della saga Pokemon, Spada e Scudo, non ho potuto fare a meno di divertirmi nell’osservare alcune caratteristiche che, per cavalcare i meme sui social, mi fanno pensare alla presenza importante di un capitalismo di stampo occidentale.
Quindi per rovesciare definitivamente il capitalismo, la fast fashion, la diseguaglianza economica e, dunque, sociale, iniziamo a farlo in Pokemon Scudo e Spada! Siete pronti ad abbatterlo insieme a me?
Attenzione Spoiler! Attenzione Spoiler!
Fatti raccomandare dalla mamma!
In barba a ciò che cercano di insegnarci da quando siamo piccoli, per diventare uno Sfidapalestre avrete bisogno di una raccomandazione in piena regola. Anni e anni di Antologia, di fiabe sulla cicala e la formica, sul duro lavoro e l’impegno annientati in un batter d’occhio!
Sarà il mega-super-campione di Galar a raccomandarci e certamente non per le nostre qualità, ma solo perché siamo amici del suo fratellino minore Hop. Dandel è il nome che rappresenta il gancio che nella vita reale ci permette di entrare in posti di lavoro soltanto grazie alle conoscenze e Rose è il mega direttore galattico che in Fantozzi non aveva fattezze umane.
Dandel al nostro primo incontro ci regalerà un Pokemon e, come per magia, al solo comando “Usa Azione!” vedrà in noi del talento; se avessimo usato Splash cosa avrebbe fatto?
Lo stesso vale per suo fratello Hop, che più in là deciderà di affrontare Eternatus con Dubwool, la pecora. Nonostante perda sin da subito contro di noi, in un susseguirsi continuo di fallimenti, verrà visto come un ottimo allenatore da Dandel e verrà raccomandato. A proposito di Hop…
Diario di una schiappa
Hop è la manifestazione di quanto siano poco valevoli gli insegnamenti del passato. Non basta lottare, sforzarsi, restare positivi, ed anche essere raccomandati: mediocre sei e mediocre resterai! Anche se, volendo spezzare una lancia a favore di Pokemon Scudo e Spada, qui il sistema meritocratico ha concesso ai due allenatori di partire dalle stesse condizioni e quindi in un certo senso ti fa notare che puoi farcela… a meno che tu non nasca Hop! Sempre di corsa, con la fretta di dover raggiungere gli obiettivi perché gli altri ti divorano sul tempo: più capitalismo di così?
E poi, Game Freak, almeno nel dialogo nel Bosco Assopito con Sonia potevi dargli un minimo di importanza! Hop manifesta amore in tutte le salse, eppure nessuno gli risponde
- Tieni Protagonista, questo è il mio libro, te lo regalo!
- Grande Sonia! Io ho fatto la fila tutto il pomeriggio per averlo!
- Davvero Hop? Allora dopo te lo autografo
- Protagonista, Sonia, siete due persone davvero eccezionali (con sguardo languido)
- Comunque parlando d’altro…
Anche tu Sonia sei raccomandata da tua nonna e, prima di diventare una grande scienziata hai affermato di non avere ambizioni, quindi porta rispetto ad Hop. In ogni caso, deve essere dura nascere Hop, ma sapete cosa vi dico? è il mio preferito perché mi mette una carica incredibile… per poterlo battere di nuovo rovinosamente!
Poké Job
Questa è la più grande ciliegina sulla torta che abbia mai visto! Avete presente quei Pokémon utili come Rattata, Zubat, Pineco, Magikarp? Ora non faranno più la polvere nei Box perché potranno essere mandati a lavorare per delle aziende e al loro ritorno ci sarà una bellissima valutazione che vi dirà se hanno lavorato sodo oppure no. E’ così bello vedere che dei Pokemon selvatici possono essere messi in una sfera pokè, mandati in un box, e poi a lavorare contro la loro volontà in qualche azienda senza essere retribuiti ed anzi valutati. Forse di peggio c’è solo la trasformazione in caramelle di Pokemon Go! Come possiamo pretendere di abbattere il capitalismo se dobbiamo mandare il nostro Magikarp a fare Splash in giro per Galar senza tredicesima e malattia? Dove arriveremo?
In realtà…
L’apertura dell’articolo è stata chiara: si vuole scherzare! Ma è interessante notare come certe spie siano presenti realmente in alcuni videogiochi, ovviamente senza alcun secondo fine (almeno spero!). Sono stato in passato un grande videogiocatore di Pokemon (grande nel senso che ero già alto rispetto ai miei coetanei), ma nel tempo mi sono perso un po’ per strada.
Rivederlo in questa veste competitiva, con Poke Job, lettere di raccomandazione, idolatria verso personaggi famosi come Dandel, o la stessa sfidapalestre Mary con il suo Team Yell, gli stadi gremiti di gente, divise che fanno molto e-sports, mi ha fatto sorridere e rammaricare allo stesso tempo.
Mi rendo conto che le cose cambiano ed è inutile rimuginare i tempi andati, ma la poesia di un bambino che parte da Biancavilla e che deve farcela senza dover imitare nessuno se non sè stesso non ha prezzo. Il tormentone che ha accompagnato le prime generazioni era quello del legame unico che veniva a crearsi tra il Pokemon ed il suo allenatore tanto che il Team Rocket serviva a sottolineare l’esatto contrario. Non conta quanto un Pokemon sia forte di suo e questo i simpaticoni con la R maiuscola non l’hanno mai capito. Nei nuovi titoli invece ci sono non semplicemente modelli da seguire, ma idoli da idolatrare, palcoscenici da battere ed una fama che precede la gloria.
Allo stesso tempo, pur non amando troppo la direzione dei modelli/idoli che vengono proposti, resto comunque felice dell’esperienza generale e di alcuni cambiamenti, primo fra tutti quegli stadi pieni che ho appena citato. Sarebbe stato emozionante per il Marco del 1996 usare un Fuocobomba di Charizard con questa grafica e questa impostazione, quindi, tanto di cappello per la direzione artistica presa (un po’ meno per quella culturale, ecco).
Mi rendo anche conto che la mia lettura su Hop è estremamente semplicistica, perché il gioco vuole farti notare come tu, Hop, Beet e Mary siate partiti dallo stesso punto per giungere a risultati completamente diversi. Perché? Perché il vostro personaggio sarà stato tenace come Hop, ma non veloce e frettoloso; sarà stato convinto del suo potenziale come Beet ma non presuntuoso; sarà stato umile come Mary, ma non così introverso. Anche se c’è da dire che con Hop c’è stato un accanimento forse eccessivo!
Diciamocela tutta: uno che va sempre di corsa senza ascoltare nessuno se non il proprio coraggio ed istinto non è il miglior esempio per diventare un eventuale Professore Pokemon (per ora assistente).
Game Freak, Nintendo, ma che vi ha fatto di male ‘sto Hop?
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