Indie Italiani – Detective Gallo: chi ha ucciso quei cactus?

Avete sempre sognato di diventare dei detective? Vi stanno simpatici i pennuti? Ecco allora il gioco per voi: Detective Gallo! Questo nuovo titolo va ad arricchire la nostra rubrica dedicata agli Indie Italiani, lanciata ormai più di un anno fa. Vi ricordo che ogni 16 del mese ci sarà un nuovo numero!
Detective Gallo: un pennuto sempre arrabbiato
Detective Gallo è un punta-e-clicca di tutto rispetto, che porta su PC e console un genere che, seppur di nicchia, stenta ad uscire dal cuore delle persone. L’ambientazione noir si mescola alla grande con l’umorismo della trama, dei personaggi, ma soprattutto del protagonista stesso.
Gallo è un detective dalle dubbie capacità investigative, ma non è il suo carattere o l’incertezza a dircelo: sono i fatti. Più di una volta dice di non aver mai risolto un caso, eppure sprizza sicurezza e determinazione da tutti i pori. Lui è il detentore della legge, il più furbo, e per ogni cosa fissa una regola: Regola #1 Essere professionista, polemico e puntiglioso.
Le “3 P” di Gallo lo descrivono alla perfezione. Per niente affabile, scontroso e con una “buona parola” per tutti, soprattutto per Candy Bop, venditrice di dolcetti follemente innamorata di lui e che, puntualmente, viene respinta senza troppi complimenti.
Ma c’è una persona che lui ama e a cui tiene davvero. Forse è meglio dire un vegetale e non una persona. Il suo amico, il suo assistente, il suo muto compagno di viaggio: Spina il cactus. Lo porta sempre con sé, in un vasetto, nel suo trench giallo che sembra poter contenere davvero qualsiasi cosa, anche uno scrigno in ceramica dalle dimensioni grandi quanto la sua statura.
Il suo carattere scontroso è un classico del genere noir, dove il detective vive in un posto squallido, pericoloso, con un lavoro che stenta a decollare, ma che sa fare maledettamente bene nonostante i casi siano di poco conto. Poi arriva il giorno che un caso apparentemente semplice nasconde un crimine gravissimo.
Fiumi di linfa: l’assassinio di tre piante
Tutto inizia così, con la chiamata da parte di Phil Cloro, proprietario di tre piante rarissime che vengono brutalmente uccise. Chi è stato? Chi può volere il male di tre vegetali? Noi non possiamo saperlo, ma per il Detective Gallo è solo questione di tempo.
Un bossolo, il VEG68, viene ritrovato sulla scena del delitto. Un venditore di armi illecite ammazza-piante. Un detective che odia parlare con il prossimo, ma che è costretto ad interrogare chiunque.
La trama, apparentemente lineare, si infittisce e si scopre che dietro c’è qualcosa di molto più grande del previsto. Senza alcuno spargimento di sangue indagheremo ad una serie di delitti. Nessuna goccia di linfa dovrà essere versata
Perché un punta e clicca?
E se il gioco non fosse stato un punta e clicca? Forse avrebbe perso tutto il suo fascino. Il fascino di cliccare ovunque, di combinare oggetti e farsi insultare dal protagonista per gli errori, di aguzzare l’occhio per cercare il dettaglio più insignificante.
Il genere punta e clicca è adatto per quei videogiochi che cercano dalla trama e dalle soluzioni più rocambolesche il punto di forza. La capacità di farci immedesimare nei panni del protagonista sono doti che questo genere possiede come nessun altro genere videoludico.
Quando cerco una soluzione non penso a cosa farei io, ma a cosa farebbe il protagonista, in questo caso Gallo, perché è lì che si gioca la partita dei punta e clicca: nel pensare con la testa di un altro.
Conclusioni
Detective Gallo è un titolo estremamente divertente, pieno di battute geniali, con un’ottima caratterizzazione dei personaggi, anche secondari, ed una trama non proprio lineare che, spesso, ci farà arrovellare il cervello in cerca di una soluzione.
Disponibile per PC, Playstation 4 e Nintendo Switch (versione che Footprint Games ci ha reso disponibile)