Turchia ed Internet bloccati i DNS di Google ed OpenDNS

Dopo Twitter e Youtube, gli ISP turchi sostituiscono i propri servizi ai DNS di Google, mettendo il bavaglio ai netizen turchi.
Google denuncia l’intercettazione dei propri DNS in Turchia. I netizen turchi vivono una situazione in cui è impossibile navigare senza censure a siti, contenuti, social network, come Twitter o Youtube, ma, utilizzando DNS alternativi rispetto a quelli assegnati dal proprio ISP, erano riusciti ad aggirare il blocco. I provider internet turchi, come TurkTelecom, hanno sostituito i propri servizi ai DNS di Google, indirizzando, di fatto, soltanto verso pagine gradite dal governo di Ankara. A rendersene conto, oltre al colosso di Mountain View, sono stati i servizi di analisi del traffico BGPmon e Renesys. Google tenta di spiegare l’accaduto, anche ai meno esperti «Immaginate che qualcuno abbia sostituito il vostro elenco del telefono con un elenco diverso, che all’apparenza sia pressoché uguale al precedente, fatta eccezione per i contatti di alcune persone, di cui è mostrato il numero sbagliato». Tentare ancora di utilizzare DNS alternativi, come OpenDNS e Level3, si traduce in una maggiore esposizione ed in un maggior monitoraggio da parte del governo sui netizen turchi. Sembra, inoltre, che il governo possa ora spiare i suoi cittadini tramite gli ISP per scoprire ciò che cercano di condividere. La Turchia, che può vantare circa 35 milioni di utenti internet, si trova imbavagliata ed incapace di liberarsi dalla morsa della censura. Nel frattempo il primo ministro Erdogan festeggia per il risultato ottenuto alle elezioni amministrative.
Marco Piacentini
1 aprile 2014