Dark Souls II, quando il gioco si fa duro e maledettamente bello

Il mondo dei videogames, nel corso del tempo, è andato ad intraprendere una strada di semplificazione, in cui l’asticella del giocatore medio si è abbassata notevolmente per rendere il prodotto più appetibile al mercato.
Probabilmente la pigrizia, l’incapacità di impegnarsi fino in fondo in qualcosa, ha portato le software house a produrre videogiochi più semplici, più brevi, con più aiuti e suggerimenti, trasformando l’esperienza ludica in un’esperienza immediatamente appagante.
Il mondo indie ha conservato, in parte, la componente originaria, quella in cui per salvare i propri progressi bisognava fasciarsi la testa per davvero, in cui a volte era più difficile il dungeon che il boss stesso, in cui se terminavi le vite eri costretto ad iniziare il gioco daccapo. Dark Souls II fa parte di questo secondo tipo di videogiochi: dimenticatevi lunghi tutorial, dimenticatevi gli aiuti in itinere, dimenticatevi punti di salvataggio ovunque, dimenticatevi la morale.
From Software ha deciso di regalarci il terzo capitolo di questa serie nata nel 2010 ( il primo titolo si chiamava Demon’s souls ), in cui sarete voi con le vostre scelte a decidere il vero percorso della storia. La sensazione non è quella di sentirsi appagati, di sentire che stiamo facendo la scelta giusta, ma è quella di essere maltrattati. Dark Souls II, del resto come i suoi predecessori, porta il giocatore in un mondo di dannazione e di perdizione, di demoni, di mostri, di difficoltà, di morti non gloriose ed epiche, ma spesso semplici e banali, segno che non siete un dio potente o un titano in cerca di vendetta e con mille poteri.
È una perfetta combinazione tra un GDR ed un Action in cui è possibile vagare senza una meta precisa, senza la pretesa di avere una X segnata sulla mappa che ci indichi la strada da percorrere. Dark Souls II è disponibile dal 14 Marzo, in Europa, per Playstation 3 ed Xbox 360, e dal 25 Aprile anche per PC.
Marco Piacentini
16 marzo 2014