Viva l’Italia Le morti di Fausto e Iaio

Avevo paura di andare a vedere Viva l’Italia, lo spettacolo di Roberto Scarpetti sulla morte di Fausto e Iaio (18 marzo 1978), per la regia di César Brie, in scena dal 22 febbraio al18 marzo 2018 al Teatro Elfo di Milano.
Avevo paura di rivivere l’Italia del “12 dicembre” cantata da De Gregori; le scene di forza dei “celerini” davanti al Mamiani, il mio liceo romano; i volti dei coetanei di destra e sinistra caduti per le vie di Roma tra bombe molotov, P38 e lacrimogeni; il terrore di quell’odore acre del sangue che usciva dai corpi di amici feriti, tra catene, spranghe e vesponi, tra Tolfe (borse usate dai giovani di sinistra) e Barracuda (giubbotti indossati dai giovani di destra); scenari quasi di guerra della mia città dove la violenza di Nar, Brigate Rosse, Prima Linea si confondeva talvolta con quella della criminalità organizzata; di sentire nuovamente l’eco della violenza degli slogan.
É stata una sorpresa trovare il testo, a tratti poetico, di Scarpetti, diretto con sapienza da Cesar Brie, uomo, prima ancora che regista, che da tempo ha fatto pace con la Storia.
Scarpetti va oltre l’ideologia, l’appartenenza, la fazione, il giudizio. Non c’è condanna. Si alza in volo e vede dall’alto la fragilità, l’umanità dei personaggi, l’ombra che hanno dentro.
Racconta l’omicidio politico di due ragazzi di sinistra, Fausto e Iaio, e di chi sopravvive alla loro morte che si intreccia a quella di Aldo Moro.
Con dolorosa compassione, rispetto per la vita e per la morte, ci mostra l’illusione di capire, di sapere, di essere dalla parte giusta, che accomuna vittime e carnefici; ma anche, quando il cerchio si sta per chiudere, il loro dubbio.
I cinque bravissimi attori, Andrea Bettaglio, Massimiliano Donato, Federico Manfredi, Alice Redini, Umberto Terruso, moltiplicano i loro ruoli sul palco. Sono gli assassini, i famigliari, un giornalista alla ricerca di verità, un commissario che prova a sfidare lo Stato per far luce sulla morte dei due giovani, intuendo quella che poi fu chiamata “strategia del terrore”, sua moglie. Una girandola solitaria, accompagnata da solitarie visioni della realtà. Raramente i personaggi si incontrano, comunicano.
Scarpetti dipinge, con una sensibilità quasi femminile, il dolore della madre di Iaio, Alice Redini, la donna-madre di tutti, il suo sgomento davanti a quel sangue su Via Mancinelli, accanto a casa, che ha lo stesso colore del sugo che stava cucinando. Brie lo completa, aggiungendo sul palco un albero sterile sui cui rami, i due giovani hanno giocato da piccoli.
La scena è coperta da grandi teli di plastica trasparente. La loro trasparenza fa da contrasto alla volontà, incapacità e/o impossibilità dei personaggi e dello Stato di non vedere; nasconde ombre che si intravedono grazie all’uso sapiente di luci. Ombre che hanno poi insabbiato le ricerche sugli assassini di Fausto e Iaio. Le due casse di legno rettangolari si trasformano in bare, panchine, scrivanie, linee immaginarie che separano anche registri recitativi diversi: dalla cronaca, al drammatico, all’umoristico.
Gli attori, quasi singoli frammenti di un coro greco, sono là sul palco ad offrirci un doloroso ricordo, una sorta di “vigilanza morale” per combattere ignoranza, violenza e intolleranza di ogni epoca; mentre i nomi degli 85 morti della strage di Bologna del 2 agosto 1980 vengono proiettati sullo sfondo del palco.
Il testo è stato insignito della Menzione speciale Franco Quadri – Premio Riccione per il Teatro 2011
Premio Enriquez 2014 – Città di Sirolo a Roberto Scarpetti, sezione “Premio per la drammaturgia”
lo spettacolo è inserito nel programma di “Novecento Italiano” del Comune di Milano
Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano
Martedì / sabato ore 21.00, domenica ore 16.30
Info prenotazione: tel. 02.0066.0606, biglietteria@elfo.org Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org
Viva l’Italia Le morti di Fausto e Iaio
di Roberto Scarpetti
regia César Brie
con Andrea Bettaglio, Massimiliano Donato, Federico Manfredi, Alice Redini, Umberto Terruso
musiche originali di Pietro Traldi
suono e programmazione video Giuseppe Marzoli, progetto video Boombang Design
coproduzione Teatro dell’Elfo e Teatro di Roma