Al Sala Umberto la commedia leggera di “Parole Parole Parole”

Fino al 9 ottobre al teatro Sala Umberto sarà in scena la commedia leggera di “Parole, parole, parole” di Adriano Bennicelli con la prestigiosa regia di Gigi Proietti. Come può un amore sbocciare nell’assenza di parole? Matteo Vacca, sul palco Valerio, si innamora perdutamente di Laura, impersonata da Carlotta Proietti.
Fin qui tutto bene, se non fosse che Laura è l’addetta alla video-security della banca dove lavora Valerio; mentre lui la vede tutti i giorni dagli schermi, le parla, le racconta la sua vita, lei non lo conosce nemmeno. A superare questo amore platonico via cavo ci penserà proprio ciò che li separava: un ‘grande’ schermo. Ma la storia d’amore si preannuncia in salita: Valerio infatti è balbuziente e, inoltre, nasconde a Laura di conoscerla già e di vederla ogni giorno a sua insaputa.
La trama propone un’indagine sul ruolo del dialogo, e soprattutto della sua assenza, nella quotidianità attuale, e lo fa con leggerezza ma senza aver paura di denunciare, al lato della commedia tra i due protagonisti, una società fatta di silenzi e carente di contatto umano. Anche una scenografia quasi esclusivamente composta da foto in bianco e nero proiettate a fondo palco ha l’effetto di ingenerare una sensazione straniante e quasi eterea.
La presenza di soli due attori – i protagonisti – per tutta la durata della rappresentazione, spesso affidata a monologhi comici, dà l’impressione allo spettatore di trovarsi di fronte ad un vero e proprio ‘two men show’ che arriva a coinvolgere addirittura parti cantate.
Nondimeno le storie dei due protagonisti lasciano trasparire spesso la nota malinconica di desideri disillusi, condizioni di lavoro poco gratificanti, di una solitudine imperante. È, nonostante il tono allegro, con una considerazione amara che il racconto guarda al mondo contemporaneo.
A riconciliare i protagonisti e a far dileguare questa realtà dura ci penserà la struttura della commedia: l’ironia degli sketch e l’innamoramento dei due trasforma le coordinate del racconto in una fiaba moderna a lieto fine.
In generale però lo spettacolo non riesce ad impressionare. Le battute risultano divertenti ma non esilaranti, la trama in definitiva piatta con un finale che si collega con una certa difficoltà al resto del racconto. Buona nel complesso la prova di Matteo Vacca e Carlotta Proietti.
Interessante il confondersi di due registri che spesso e volentieri viene operato in scena: quello alto della poesia e quello più popolare della canzone italiana dell’ultimo secolo: quando mancano le parole sono i versi impressi nell’immaginario collettivo a parlare.
Ne deriva una concezione viva della tradizione, capace di creare quella vicinanza, quella storia comune che funge da antidoto alla distanza che spesso intacca i rapporti sociali, anche se l’insistenza e la frequenza delle citazioni poetiche si rivelano però a tratti pedanti. Insomma: spettacolo bello sì, ma non eccezionale.
Dal 27 settembre al 9 ottobre
Durata dello spettacolo: 1h e 20’ senza intervallo
Orari:
dal martedì al venerdì ore 21:00
2 mercoledì ore 17:00
sabato ore 17:00 e 21:00
domenica ore 17:00
Prezzi da 32€ a 23€