Il Pipistrello, un mare di stelle. Danza, charme e pantomima al Teatro Costanzi
Vola nella notte, scruta le case, si nutre di speranze passioni e frequenta postriboli, assolutamente privato dalla morale dell’epoca, Strauss fa ballare tra valzer e Can-can all’interno di una storia tanto gotica quanto luminosa.
Uno spettacolo perfetto da consegnare imballato così com’è a Tim Burton.
Avvolto nel cielo trapuntato di stelle della scenografia perdifiato di Jean-Michel Wilmotte.
Il teatro Costanzi chiude in bellezza con una particolare attenzione al balletto, il periodo natalizio.
Due splendidi show, “Lo schiaccianoci” e il “Pipistrello”, hanno catturato l’attenzione di un vasto pubblico e una vasta critica durante le feste .
Le scenografie di entrambi sono state sensazionali, e il virtuosismo di ogni protagonista particolarmente marcato.
Il Pipistrello è un balletto teatrale, gode di vera e propria pantomima.
Nella scena in cui la numerosa famiglia è tutta intorno alla tavola intenta ad attendere le portate, (nel primo atto), esilarante è il movimento della maniera di pranzare; non perdendo mai in garbo, charme e sofisticatezza: ecco che si ride in un’ambientazione alto borghese a Vienna come in una commedia di De Filippo in una popolana Napoli.
Un balletto elegante, ironico, che tocca tematiche spinose con esemplare eleganza.
L’operetta viennese riempie il teatro di gioia, la storia è quella di un marito che stanco della vita matrimoniale si trasforma in pipistrello di notte, svolazzando qua e là; finché la moglie, Bella, interpretata da una sublime Marianna Suriano, taglierà le sue ali e lo costringerà ad indossare le pantofole.
Un balletto firmato Roland Petit, la cui biografia ci narra la ricchezza culturale della danza classica; passando per nomi di persone e personaggi che resteranno per sempre cuciti nel firmamento di quest’arte.