Note a Margine e armature muscolari
I Gordi sono stati dal 7 al 15 novembre 2024 al Teatro Parenti di Milano con Note a Margine, una produzione Teatro Franco Parenti.
Anche in questo spettacolo hanno portato la loro toccante grammatica artistica che nasce dalla profonda indagine sul corpo.
Poche frasi, talvolta solo parole sbeccate, sincopate, monosillabiche. Una gestualità asciutta, priva di retorica, essenziale. Una postura strettamente legata alla vita emotiva, alle emozioni sgradevoli che non si vogliono vivere ma controllare, e all’ambiente circostante spesso imbalsamato dalle convenzioni.
Continuano cioè ad osservare l’individuo nella sua dimensione posturale e gestuale. Attraverso di essa, hanno imparato a conoscerlo nella sua complessità.
La postura quindi come cartina tornasole del continuo processo di ottimizzazione del rapporto tra il soggetto, l’ambiente circostante e le sue situazioni tensive.
Più che di personaggi, possiamo dunque parlare di differenti “neuropersonalità” con armature muscolari.
Lo spettacolo, diretto e ideato da Riccardo Pippa, è ambientato in una camera mortuaria.
Sulla scena chiara, una bara ancora aperta rivestita da bianchi paramenti sulla sinistra. Sulla destra invece, un paio di file di sedie disposte in modo regolare accanto ad una parete con i lumini accesi disposti in modo geometrico. Dietro la bara giganteggia su uno schermo la foto di un paesaggio campestre pieno di luce.
Tutto sembra sotto controllo, grazie anche ad un solerte e silenzioso impiegato delle pompe funebri, che cura in modo maniacale la regia dello spazio. Ma la vita entrerà presto con la sua colonna sonora quotidiana a squadernarne l’impianto razionale.
Nella bara non c’è solo Claudia, una donna sulla quarantina, ma tutte le sue diverse identità.
È moglie, madre, sorella, amica, compagna delle elementari, motociclista sfegatata, parente. E forse anche qualcosa altro, sconosciuto a tutti.
I visitatori che entrano per l’ultimo saluto, vengono per una di queste identità.
Esse sono immortalate nelle diverse foto che i vari personaggi si divertono a cambiare sullo schermo.
Incontriamo per primo il marito. Parla al telefono o meglio, risponde. É dritto, rigido, compie gesti meccanici quanto inutili, come spostare i lumini. La sua voce è monocorde, lontana ma sempre formale ed educata.
Risponde, immaginiamo noi, a chi gli fa le condoglianze, a chi si scusa per non essere lì, a chi con insistenza vuole portargli da mangiare, a chi si sente in dovere di mostrargli comprensione.
Resta dritto, impassibile, per paura di scivolare nello sgomento della perdita che potrebbe squadernare l’impianto convenzionale. Non un sospiro, non una lacrima, né la richiesta di conforto. Tutto è contenuto, compresso.
Arrivano poi due amici motociclisti. Sono veri centauri, con giubbotto e pantaloni in pelle. Tengono il casco in mano.
Uno dei due è un compagno delle elementari. Ha il torace pieno e in espansione con un carico di tensione muscolare che lo porta a parlare a voce alta, incline all’aggressione.
Racconta ripetutamente ad ogni nuovo arrivato, con movimenti volitivi e forti, la classifica dei primi della classe della quarta elementare, come fosse quella del Gran Premio.
Quando poi parla l’altro centauro, lo fa in tedesco, creando straniamento. La tensione accumulata si scioglie allora in una scena esilarante. Per quanto relativamente sensata, è infatti negata da buon senso e convenzioni.
Ognuno cerca di allontanare o vivere l’incomprensibilità della morte a modo suo. Proprio come si appongono Note a Margine di un testo per renderlo meno ostico.
E la pioggia insistente che sembra portar via con sé una vita, quella di Claudia, non arriva a portar via le convenzioni che imbrigliano come una ragnatela perfino dolore e sgomento.
Solo la figlia, una bambina di 7,8 anni sembra indenne. Anche se, prima di uscire per ultima dalla camera mortuaria, indossa quasi con aria di sfida il casco abbandonato da uno dei centauri. Come se sia la sua armatura per andare nel mondo.
Note a Margine regala momenti davvero ironici. Forse proprio per la malinconia delicata che vi aleggia. Che è quella di chi arriva a divertirsi e a far divertire, anche in situazioni che lo rattristano.
Sempre con moderazione e rispetto, il senso del ridicolo e quello del tragico davanti alla cesura che ci coglie impreparati, si intersecano.
Note a Margine
ideazione e regia Riccardo Pippa
con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Daniele Cavone Felicioni, Antonio Gargiulo, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Maria Vittoria Scarlattei, Matteo Vitanza
scene Anna Cingi
luci Alice Colla
costumi Ilaria Ariemme
cura del suono Luca De Marinis
assistente volontaria alla drammaturgia Federica Cottini
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti / Gordi / TPE – Teatro Piemonte Europa / LAC