Auditorium Parco della Musica, i Baustelle tornano a Roma

Roma, 27 luglio – I Baustelle sorprendono di nuovo e lo fanno in una delle location romane più suggestive, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, all’interno del festival “Luglio suona bene”.
Il fenomeno musicale di “Fantasma”, dopo le innumerevoli date sold out, porta la band toscana – Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini – ancora una volta al centro di un palco, sterile ed essenziale come la scenografia. La bambina dai capelli rossi, immagine-copertina dell’ultimo album, aleggia per tutto il tempo sul fondale. Ad affiancare i tre componenti del gruppo ci sono immancabilmente Ettore Bianconi, synth e tastiere; Diego Palazzo, chitarre, piano e synth; Alessandro Maiorino, baso elettrico; Paolo Inserra, batteria; Sebastiano De Gennaro, marimba, vibrafono, timpani, percussioni.
Sono le 21:00 e il cielo di Roma si tinge di lilla a tramonto inoltrato, l’emozione è nell’aria per il pubblico, già catturato dall’imponenza dell’edificio di Renzo Piano che letteralmente sembra avvolgerlo. Grandi applausi accompagnano l’entrata dell’altra grande protagonista di questo concerto, l’Ensemble Simphony Orchestra, diretta da Enrico Gabrielli. Finalmente anche la band si distribuisce sul palco: il song-writer Francesco Bianconi al centro, su uno sgabello, Rachele Bastreghi al pianoforte e Claudio Brasini alle chitarre, acustiche ed elettriche.
Comincia senza mezzi termini il viaggio sonoro e subito si è proiettati in quel “futuro” dove la disillusione regna sovrana. Non importano tanto i giochi di luce in questa serata, quanto le canzoni e le melodie del concept album– tra cui Il Futuro, Nessuno, Diorama, Il Finale, Radioattività, Monumentale – legate da un profondo senso della temporalità – che lascia spazio per la canzone di Leo Ferrè “Col tempo sai” –, del disinganno, di ricordi evanescenti che divengono prigioni e fantasmi. Non è mero pessimismo, è musica che educa alla bellezza.
Poche parole interrompono il succedersi delle canzoni, ma, trovandosi a Roma, inevitabilmente Bianconi spende due minuti per introdurre “Contà l’inverni”, testo scritto interamente in romanesco, e per un testo storico della band, “Alfredo”, canzone che ricorda la tragica vicenda del bambino romano nel giugno 1981.
Altri brani che hanno fatto la storia della band vengono riproposti e riadattati nelle note dell’orchestra sinfonica: “La canzone del Parco”, “Charlie fa surf”, “L’aeroplano”, “Il corvo Joe” regalano ai fan decennali del gruppo nuovi toni e riflessioni grazie all’interpretazione di Francesco Bianconi e alla voce sublime di Rachele Bastreghi. È “Andarsene così” che chiude il concerto, un saluto a Roma, in pieno stile Baustelle.
Clelia Crialesi
28 luglio 2013