Back to Beckett, Francesca Benedetti al teatro Basilica

Beckett è un mostro sacro della scrittura e della cultura, un uomo rivoluzionario, visionario, capace di annullare il tempo imprigionando il proprio pensiero, i propri drammi, in un involucro sempre attuale, perché tocca le corde tipicamente umane, capaci di risuonare in ogni generazione.
Alla regia di Marco Carnici, Back to Beckett ha debuttato al teatro Basilica il 18 Febbraio e vi resterà fino al 23.
“Non è una messinscena convenzionale — Afferma Francesca Benedetti, unica attrice — piuttosto una sintesi delle parti, degli aspetti più rappresentativi di Beckett: la sua voglia di non parlare, di tacere, ma anche il suo impulso a parlare comunque, a naufragare nel caos più assoluto, abissale“.
E infatti l’opera si presenta proprio così: uno scarno flusso di coscienza che prosegue senza cura per lo spettatore a perdifiato, un’ora intensa, fitta, in cui l’attrice sorregge l’intero teatro con la sola, l’immensa, bravura e passione che avvolge ogni centimetro.
“Si crea un percorso che attraversa le storie raccontate, alternandosi anche a frammenti del suo teatro. Sono pensieri, torture mentali, come una sorta di Winnie dei Giorni felici” Prosegue la Benedetti.
Tramite le sua voce ascoltiamo i drammi di Beckett, i dubbi e le nostalgie che forse tutti abbiamo sentito, le paure all’idea della morte e la voglia di combatterle. Un’opera non convenzionale, ardita, ma che si sposa bene con i testi dello scrittore irlandese e con la filosofia del teatro Basilica, che annuncia di voler continuare a sperimentare e uscire dall’ordinario, rallegrandoci.
Gradevole l’intervento di Elio Pecora durante la prima, a fine spettacolo ha infatti omaggiato l’arte di Beckett, stimolando il pubblico a trovare nuovi stimoli per “esserci”, in contrasto con la volontà del silenzio espressa dallo scrittore.