MotoGP, Silverstone: Bastianini è già un rimpianto per Ducati?
Con i se e con i ma la storia non si fa. Eppure quando si assiste alle rimonte di Enea Bastianini, il pensiero va spontaneo a cosa potrebbe essere il pilota riminese della Ducati se solo non passasse metà gara a inseguire gli altri. Non sarebbe Bastianini, questo è certo. Sarebbe irraggiungibile per chiunque, probabilmente. Già, perché Enea, se in forma e in fiducia, dimostra con rimonte straordinarie di averne più di tutti. Parte a rilento, cercando il feeling giusto. Pian piano prende il ritmo e guadagna decimi sugli inseguitori. Poi si scatena, infilandoli uno ad uno. Lo ha fatto molte volte nella sua carriera. Lo ha fatto anche a Silverstone, nel GP di Gran Bretagna, dove la rimonta (seppur limitata oggi, dal quarto al primo posto) gli è valsa la sesta vittoria in MotoGp della sua carriera, la prima quest’anno. Enea, partito dalla terza casella in griglia, ha arrancato a inizio gara, con qualche errore di troppo. Dalla quarta posizione ha studiato gli avversari, risparmiando nel contempo le gomme; ha preso il ritmo, è rimasto con loro. Poi è venuto su come suo solito, infilando prima l’Aprilia Aleix Espargaro (sesto alla bandiera a scacchi, dietro un ottimo Fabio Di Giannantonio), poi il compagno di squadra Pecco Bagnaia (che si accontenta del terzo posto davanti a Marc Marquez). Negli ultimi giri vede la sagoma del leader Jorge Martin avvicinarsi sempre più, fino a due giri dalla fine, quando approfitta di un errore dello spagnolo per infilarlo e lanciarsi verso la vittoria.
È un peccato per la Ducati dover perdere un pilota con questo potenziale. La scelta di Marc Marquez al suo posto dalla prossima stagione è stata sofferta – come ammesso dal team manager della rossa Davide Tardozzi –, e solo il tempo potrà dire se felice o sbagliata. Tuttavia, la sensazione di aver rinunciato a un talento vero è vivida e già attuale. Dopo l’infortunio che ha pesantemente condizionato la scorsa stagione, Bastianini sembra aver trovato il giusto equilibrio, tecnico e mentale. “Durante la pausa ho lavorato più sulla mente, che sulla moto” dirà a fine gara Enea.
Non è facile ritrovarsi fisicamente dopo quanto patito e correre sapendo di dover lasciare il proprio team. Ecco perché la vittoria di Silverstone e il terzo posto nel mondiale (con quei 49 punti di distacco dal nuovo leader Martin che gli impongono di crederci) hanno un peso specifico altissimo. Pari a quello del suo talento.