GP Italia: Hamilton trionfa. Alonso ritirato, Raikkonen nono
Torna finalmente a vincere. Dopo l’ultima vittoria a Silverstone e i problemi a Hockenheim, Budapest e Spa, Lewis Hamilton torna in cima al podio. L’inglese aveva conquistato la pole position nella giornata di ieri, ma al via ha fatto pattinare troppo le ruote ed è stato superato dal compagno Rosberg e anche da Massa e Magnussen. Dopo aver recuperato le posizioni rispettivamente sul danese e sul brasiliano, Lewis si è portato a poco più di un secondo da Nico, che spingeva al massimo per sfruttare l’errore in partenza del compagno ma poi l’errore l’ha fatto proprio Nico, ben due volte mancando la frenata in fondo al rettilineo principale. La prima volta se l’è cavata, la seconda l’ha pagata con la perdita della prima posizione. Da lì in poi Hamilton non è stato infastidito da nessuno, grazie anche a una Mercedes ancora più stellare del solito sui lunghi rettilinei di Monza. La rivalità con Rosberg è tutt’altro che sopita e i due nel dopo gara non si sono nemmeno parlati ne si sono fatti i complimenti e la situazione al box è ancora tesissima. Il mondiale è apertissimo e come andrà a finire dipende solamente dagli errori che ciascuno dei due commetterà.
Per quanto riguarda gli altri, la migliore squadra dopo la Mercedes oggi è stata la Williams. Aveva già piazzato Bottas e Massa terzo e quarto in griglia ieri e ha confermato le posizioni anche la domenica ma a piloti invertiti. Massa è stato protagonista di una grande partenza e di una grande costanza nel ritmo gara mentre Bottas dopo uno start disastroso ha effettuato una rimonta spettacolare sulle Ferrari, le Red Bull e le Mclaren portandosi fino al quarto posto finale.
Gara deludente per le Red Bull e soprattutto per Sebastian Vettel, che su questa pista aveva già vinto tre volte e dove sembrava decisamente più in forma rispetto a Ricciardo ma l’australiano lo ha superato anche qui con una manovra spettacolare con tanto di finta all’esterno. Il ragazzo di Perth ha effettuato una valanga di sorpassi spettacolari e diversi con finta esterno/interno. Ricciardo e Vettel hanno chiuso rispettivamente in quinta e sesta posizione.
Delusione Mclaren dopo la terza fila nelle qualifiche. Magnussen chiude settimo ma viene classificato decimo dopo cinque secondi di penalità per aver forzato Bottas fuori pista mentre il compagno Button non va oltre un ottavo posto.
Disastro completo in Ferrari nella gara di casa. La F14T soffre i lunghi rettilinei e sia Alonso che Raikkonen non hanno potuto fare molto contro i team motorizzati Mercedes. Raikkonen ha chiuso al nono posto dopo un errore nelle qualifiche e dopo una buona condotta di gara che l’ha portato nel finale negli scarichi di Jenson Button. Fernando Alonso invece è stato costretto al ritiro mentre occupava la decima posizione a causa di un guasto al motore. Una Monza così deludente per la Ferrari non si vedeva dal 2005 con Schumacher decimo e Barrichello dodicesimo e sicuramente un grande assist per chi a Torino vuole Montezemolo fuori dalla Ferrari. Nella conferenza stampa di sabato il Presidente ha ribadito di voler continuare per altri tre anni e ha definito “un polverone” i rumors che lo volevano dimissionario già da ieri ma oggi l’ Amministratore Delegato di Fiat Sergio Marchionne ha risposto da Cernobbio che “nessuno è indispensabile” ed ha aggiunto che “i risultati economici di Montezemolo sono ottimi ma un manager deve essere giudicato anche dai risultati sportivi e in Formula 1 non vinciamo da sei anni.” Marchionne ha poi ribadito che la sostituzione di Montezemolo “non è in agenda” ma le sue dichiarazioni nei confronti dell’Avvocato bolognese francamente sembrano poco rassicuranti. Montezemolo è stato il Presidente più vincente della storia Ferrari, con lui la Scuderia ha vinto otto Campionati Costruttori e sei Campionati Piloti con Michael Schumacher e Kimi Raikkonen e sostituirlo ora francamente ci pare una follia. Si ricordano ancora troppo bene gli anni tra il 1989 e il 1991dopo la morte di Enzo Ferrari con la Scuderia gestita da dirigenti Fiat incompetenti in materia di corse che portarono la Ferrari in Formula 1 allo sfacelo più completo. Poi arrivò Montezemolo, che in autonomia, appoggiato dall’Avvocato Agnelli avviò una lenta ricostruzione che culminò con una raffica di vittorie e di titoli mondiali fino a fare della Scuderia di Maranello la squadra più vincente nella storia della Formula 1. Ora l’Avvocato non c’è più e sia Marchionne che gli Elkann non sono più disposti a lasciare a Montezemolo l’autonomia decisionale della Ferrari rispetto agli altri marchi del Gruppo Fiat. Auguriamo all’Avvocato Luca Cordero di Montezemolo un’ancor più lunga dirigenza e un’ancor più lunga striscia di successi.
Alessandro Cristiano
07/09/2014