Serie A: i voti (provvisori) al calciomercato
Mancano ancora venti giorni alla chiusura del calciomercato. Di definitivo c’è poco, ma le rose iniziano a delinearsi. Viene spontaneo allora cominciare a dare voti, a mettersi nei panni dei professori. CI proviamo anche noi.
Roma scatenata
Nel calcio il voto più alto si vede molto di rado. Serve qualcosa di straordinario, di magico. Qualcosa come il mercato della Roma. I capitolini piazzano tre bombe: Nemanja Matić, Georginio Wijnaldum e, soprattutto, Paulo Dybala. Quest’ultimo, se in forma, è uno dei top in Europa. Insieme a Abraham, Pellegrini e Zaniolo (merito a chi ha saputo convincerlo a restare, almeno fin qui) andrà a comporre quelli che tutti già chiamano i fantastici quattro. Sulla carta lo sono; se lo saranno anche in campo è tutto da dimostrare. Certo è che il podio della classifica (per non dire altro) passa dalle loro giocate. Staremo a vedere.
La Juve cambia, anzi rivoluziona
Subito dietro si piazza la Juventus. Una squadra da rifondare, dopo due annate a vuoto. Da ricostruire nel morale, ma anche e soprattutto dalle fondamenta tecniche. Lo hanno capito Arrivabene, Cherubini e Nedved, che hanno smantellato, abbattuto pilastri e puntellato le basi, mattone dopo mattone. Dentro nomi importanti, come Di Maria, Pogba e il miglior difensore della Serie A 21-22, Bremer. Via De LIgt (in realtà non per scelta della Juventus, che avrebbe tenuto volentieri il centrale), Morata, Chellini, Bernardeschi e, appunto, Dybala. A parte lo spagnolo e l’ex capitano, che meritano un discorso a parte visto – da un parte – il tentativo di rinnovo del prestito e – dall’altra – la consensualità circa la nuova avventura oltreoceano, molto scalpore hanno destato le separazioni dall’ala azzurra e dall’ex numero 10 argentino. A entrambi non è stato rinnovato il contratto, per decisione unilaterale della società, nonostante fossero nel pieno della maturità calcistica. Una decisione frutto di scelte sbagliate del passato (si veda Ramsey, giusto per fare il nome di un altro ex juventino appena scaricato, con lauta buonuscita), che hanno costretto a mettere a bilancio pesanti contratti che non sono stati in pieno ripagati dal campo. Una strategia opposta rispetto a quella del recente passato, da cui – è evidente – si cerca di strappare. E di scappare.
Niente male le milanesi
E le milanesi? A pari merito sul podio. L’Inter, in attesa di capire il destino di Skriniar, ritrova uno dei perni dell’ultimo scudetto: Romelo Lukaku. Un’operazione da dieci e lode quella di Marotta, che riprende il bomber belga in prestito oneroso a otto milioni di euro più bonus dopo averlo ceduto l’anno scorso a ben centoquindici milioni. Come direbbe Cassano: chapeau.
Non sottovalutiamo poi l’ingaggio a parametro zero di Mkhitaryan. L’armeno ex Roma, uno di quegli elementi che possono agire in diverse zone del campo, ha classe, gol ed esperienza da vendere. Tornerà utilissimo, magari in alternanza a Calhanoglu o più spostato in avanti.
Sull’altra sponda del Naviglio, il Milan perde Kessie e Romagnoli (entrambi svincolati), ma puntella la rosa campione d’Italia con Origi e De Ketelaere. Sarà sufficiente per confermarsi?Menzione di merito per la Fiorentina, che proverà a rilanciare l’ex Real Madrid Jovic, e per il Sassuolo, che sostituisce Scamacca – ceduto al West Ham per poco meno di 36 milioni – con Pinamonti. E come non citare il Monza del duo Galliani-Berlusconi: Cragno, Ranocchia, Pessina, Caprari, Sensi. Formazione rivoluzionata, e manca ancora il colpo grosso in attacco. Niente male per una neopromossa.
Monza da applausi
Menzione di merito per la Fiorentina, che proverà a rilanciare l’ex Real Madrid Jovic, e per il Sassuolo, che sostituisce Scamacca – ceduto al West Ham per poco meno di 36 milioni – con Pinamonti. E come non citare il Monza del duo Galliani-Berlusconi: Cragno, Ranocchia, Pessina, Caprari, Sensi. Formazione rivoluzionata, e manca ancora il colpo grosso in attacco. Niente male per una neopromossa.