La Roma di…Gennaio

Che Gennaio per la Roma! Il 2020 ci aveva lasciati con una vittoria per 3 a 2 contro il Cagliari, ma l’anno nuovo ha deciso di metterci subito due rivali ostici: Inter e Lazio. Questo mese ha visto i giallorossi scendere in campo per sette partite, Coppa Italia compresa, nel turno ad eliminazione diretta contro lo Spezia, collezionando 4 vittorie 1 pareggio e 2 sconfitte. Tre però sono gli eventi cruciali del percorso romanista
1 – Il Derby
Una partita a senso unico in cui la Lazio surclassa la Roma soprattutto nella linea mediana del campo, con un centrocampo di quantità e qualità che conferisce agli uomini di Inzaghi una dinamicità in grado di stroncare sul nascere le verticalizzazioni rapide dei giallorossi.
Il gioco di Fonseca è molto chiaro. Una difesa altissima (Mancini è quasi un centrocampista a volte), Veretout jolly che corre a tutto campo per dare una mano dove serve e Villar a fare il primo-secondo tocco a favore degli uomini più avanti.
Lo spagnolo, da bimbo prodigio, è diventato palesemente un elemento fondamentale della scacchiera, in grado di mantenere il pallone quando il passaggio diretto non è possibile, e di dettare i tempi per un possesso palla nella propria parte del centrocampo asfissiante.
In sostanza prima il pallone raggiunge le zone offensive meglio è, perché le tre mezze punte, o trequartisti, come volete chiamarli in base alle esigenze della partita, sono in grado di mettere sotto scacco la difesa avversaria, con Dzeko pronto a spaccarla grazie al suo fisico.
Ma nel derby tutto questo non è accaduto, perché i cinque di centrocampo della Lazio, in particolare Milinkovic-Savic e Luis Alberto, in grado di dare tanta qualità e quantità, inserendosi in tutte le linee verticali con i tempi giusti, aiutati, anche loro, da una difesa alta molto attenta.
Un gioco corale, con una squadra corta e compatta, in grado di allungarsi solo con qualche strappo del solito Ciro Immobile, coadiuvato da un Lazzari in forma che, sulla fascia di Spinazzola, non in grado di difenderla a dovere lasciando Ibanez solo nell’uno contro uno in troppe occasioni, ha colpito duramente. Due gol evitabili, errori personali e tante azioni da quella zona del campo.
L’errore o gli errori individuali di Ibanez sono gravi, ma ciò che deve destare maggiore attenzione è l’incapacità, da parte della Roma, di costruire una singola azione efficace: un solo tiro nello specchio nonostante il 60% del possesso palla, con ben 492 passaggi riusciti contro i 321 della Lazio.
Nonostante questi numeri così diversi tra loro la percentuale di passaggi riusciti è praticamente la stessa: 84% contro 81%. Significa che, con tre gol ed 11 occasioni create (contro 6), i biancocelesti sono stati più efficaci a sfruttare ogni singolo pallone.
Serve un compagno importante a Villar? Un Veretout con una posizione più netta? Un mediano che, un passo indietro, riesce ad aiutare in fase di impostazione? Questo Fonseca ha già dimostrato di volerlo fare, utilizzando Cristante come centrale di difesa, ma, sembra chiaro, che non sempre è possibile farlo: vi immaginate Bryan a marcare Immobile?
2 – La Coppa Italia
Un’altra pagina triste del 2021 è stata sicuramente l’eliminazione contro lo Spezia per 4 a 2, o forse 3 a 0, come preferite. Il sesto cambio, nei tempi supplementari, è stato un altro errore grossolano da parte dello staff tecnico romanista, Fonseca compreso, non dimentichiamolo, dopo il fattaccio di Verona nella prima partita stagionale.
In ogni caso, al di là degli errori dalla panchina, ciò che resta della partita è una Roma a pezzi dopo il derby trascorso, non in grado di rilanciarsi subito a capofitto in cerca della vittoria. Mancini che si fa ammonire due volte, cali di concentrazione e sprazzi di vitalità sono stati il sintomo di una squadra intenta ancora a leccarsi le ferite.

Fortunatamente, nonostante le difficoltà, la partita di campionato successiva, ironia della sorte proprio contro lo Spezia, ha mostrato una Roma stanca di essere al centro delle critiche e pronta a tornare a dimostrare che quel terzo posto non è assolutamente casuale.
La partita finisce per 4 a 3, con il gol provvidenziale di Lorenzo Pellegrini sullo scadere del tempo, ma, soprattutto, finisce con un grandissimo abbraccio di tutti i giocatori, segno che lo spogliatoio, nonostante le polemiche tra Dzeko e Fonseca, è compatto.
3 – Il calciomercato e la lite Dzeko-Fonseca
Non vorrei alimentare la fiamma del giornalismo che gravita attorno alla Roma, perché inutile e dannoso. Non sappiamo realmente cosa sia accaduto tra Dzeko e Fonseca, ma sembra chiaro che qualcosa bolle in pentola, quindi, per dovere di cronaca, le tensioni tra un allenatore ed il suo capitano, rientrano nei fatti salienti e vanno puntualizzate.
In questi giorni si è parlato di uno scambio con l’Inter tra Alexis Sanchez ed Edin Dzeko, ma anche con il PSG con Icardi: capite bene che, nel calderone di tweet e di voci di corridoio, che i Friedkin riescono a dribblare egregiamente da quando sono arrivati (non ci hanno fatto capire neanche un colpo mercato, ricordate Kumbulla?), l’unica cosa certa è che contro lo Spezia a giocare è stato Mayoral, autore, tra le altre cose, di una splendida doppietta.
Ieri è terminato il calciomercato con il bosniaco che resta ancora in giallorosso, quindi sicuramente verrà sotterrata l’ascia di guerra, e l’arrivo di Reynolds e del faraone.
Il terzino americano andrebbe ad aggiungersi alla fascia destra, segno che qualcuno partirà, probabilmente Santon, a giugno. El Shaarawy invece si inserisce in una zona del campo sulla carta ricca di giocatori (ci sono ancora Zaniolo e Pastore fuori), ma che, nella pratica, ha visto molte difficoltà con Pedro che non può sostenere tutte quelle partite, almeno non con l’intensità devastante con cui si è presentato
Conclusioni
Gennaio 2021 è stata la cartina tornasole di una squadra in grado di emozionare, di imporre un gioco bello ed efficace, fatto di gol e tante azioni costruite magistralmente, ma anche di momenti in cui a mancare è il carattere e l’intensità. Forse mancano figure di spicco in alcune partite delicate, forse è un po’ di fisico a centrocampo e sulle fasce, che si mette in evidenza contro squadre organizzate ed in forma, anche se la prova di Verona, che gioca un calcio compatto ed intelligente, smentirebbe le parole appena pronunciate.
Questo però non deve pregiudicare l’ottimo lavoro fatto da Fonseca con una squadra che, sulla carta, non avrebbe fatto scommettere molti sull’attuale posizione in classifica, a soli sei punti dalla vetta.
Juric, allenatore del Verona, ha centrato il punto della questione: “Sulla Roma siete fuori di testa tutti, è davanti alla Juve e ha perso un derby, oltre che in Coppa, in modo strano. Evidentemente non ha una buona stampa, o non sa gestire le cose. Ma sono terzi e stanno davanti a Napoli, Atalanta e Lazio. Per me parlare di difficoltà è stranissimo. La vedo piena di talenti, di freschezza, di gioventù.”