Inter – Atalanta 1-1: Gosens riprende la capolista, Handanovic la salva
Il tabellino:
Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, de Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini, Brozovic, Sensi (25’st Borja Valero), Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez (34’st Politano). A disposizione: Padelli, Berni, Sanchez, Vecino, Ranocchia, Lazaro, Dimarco, Esposito, Pirola, Agoume. Allenatore: Conte.
Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, de Roon, Pasalic (24’st Muriel), Gosens (45’st Castagne); Gomez; Ilicic, Zapata (6’st Malinovskyi). A disposizione: Rossi, Sportiello, Masiello, Freuler, Piccoli, Da Riva, Okoli, Traore, Heidenreich. Allenatore: Gasperini.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Marcatori: 4’pt Lautaro Martinez (I), 30’st Gosens (A).
Note: Al 40’st Handanovic (A) respinge un rigore a Muriel (A). Ammoniti Sensi, Godin (I); Hateboer, de Roon, Palomino (A). Recupero 1’pt – 4’st.
La partita:
L’Inter salva pelle e primato e porta a casa un punto preziosissimo. Contro l’Atalanta, Conte deve ringraziare sant’Handanovic, protagonista miracoloso sul rigore fallito da Muriel all’88°. La parata decisiva del capitano arriva dopo che la capolista, passata in vantaggio al 6’ con Martinez, aveva subito il pareggio e il ritorno impetuoso dei Gasperini boys.
Tirando le somme, l’1-1 va stretto ai bergamaschi, che nonostante lo svantaggio iniziale tengono il possesso e recitano un monologo offensivo fino al 90°. Già nel primo tempo Gomez e compagni avrebbero meritato il pari, ma una sciagurata decisione di Irrati (addetto al Var) nega il rigore a Toloi. Un episodio che manda Gasperini su tutte le furie: “Il rigore negato a Toloi è incomprensibile, solo il Var non vede…” dirà nel finale.
Episodi a parte, il tecnico atalantino può certamente essere soddisfatto della prestazione dei suoi. L’Atalanta è una squadra viva, energica, ricca di idee e di assi nella manica. Poche squadre possono permettersi di tenere in panchina gente come Muriel e schierare un tridente (Gomez, Zapata, Ilicic) di tale qualità. Sovrapposizioni continue e movimenti senza palla rendono i giocatori atalantini schegge impazzite che si conficcano nei fianchi delle difese avversarie.
E poi c’è Gomez, ancora una volta migliore in campo. Un giocatore che ama partire da lontano, consapevole della sua capacità di creare superiorità numerica, ma che resta lucido quando c’è da affondare il colpo decisivo.
Per l’Inter valgono ancora i discorsi post Champions: rosa corta e poche alternative al gioco incentrato sullo strapotere fisico di Lukaku e sulla forza di Martinez. Sensi è ancora lontano dalla migliore condizione. Gli esterni non arrivano mai sul fondo. Politano, subentrato nella ripresa a Martinez, è impalpabile.
Il gol del pareggio è causato solo da una disattenzione clamorosa di Candreva, ma l’impressione è che i nerazzurri stessero subendo eccessivamente il dominio ospite e non avessero armi per reagire.