Come sei “bella”, Trieste!

L’Alma vince la decisiva gara-5 e avanza ai quarti di finale nel segno di Daniele Cavaliero. Treviglio fuori a testa alta
Quaranta minuti intensi, di grande intensità difensiva e di notevole dispendio di energie fisiche e nervose. Magari non una grande pallacanestro, ma sicuramente una battaglia agonistica capace di tenere con il fiato sospeso qualsiasi appassionato. È questa la trama del match che giovedì sera ha visto i biancorossi di casa, guidati in panchina da coach Dalmasson, avere la meglio della Blu Basket Treviglio nella decisiva gara-5 (82-73), la “bella”, che ha decretato il passaggio del turno di Trieste, ancora in piena corsa nella maratona di questi playoff promozione.
E dire che l’Alma era partita in questa serie come favorita assoluta, ma di fronte ha trovato una coriacea Treviglio, in grado di esprimere una pallacanestro ordinata ed efficace. A rompere gli equilibri di quello che – anche questa volta – si è rivelato un match molto equilibrato, è il talento di Daniele Cavaliero, triestino di nascita, approdato solo qualche settimana fa in terra giuliana direttamente dalla Serie A (Varese), oggi assolutamente determinante con una serie di triple consecutive infilate negli ultimi due minuti, quando il punteggio era ancora fermo in parità.
La cronaca: tanto equilibrio, rotto solo dal talento di Cavaliero
L’equilibrio era sicuramente il leitmotiv del match, che sin dalla palla a due – alzata dalla terna arbitrale in una cornice da 5132 spettatori – non aveva un vero padrone. Parità assoluta nei primi 10 minuti (17-17), e così anche nella seconda frazione, con Trieste che nonostante un Cavaliero già a 12 punti personali (chiuderà con 23 punti, 7/10 da 2 e 4/5 da 3, per un ottimo 27 di valutazione fonale) non riusciva ad andare oltre i 3 punti di vantaggio (41-38 al 20’).
Anche alla ripresa le due squadre lasciavano trasparire una concentrazione notevole, con i padroni di casa che apparivano leggermente più nervosi, considerato l’incedere dei minuti e l’incapacità di staccare gli avversari, a loro volta bravi a non arretrare un centimetro davanti ai plurimi tentativi di fuga dei biancorossi. Quando una bellissima tripla di Sollazzo portava Treviglio sul +4 (47-51) correvano i brividi lungo la schiena dei tifosi triestini, arrabbiatissimi quando, sul 49-52, la terna arbitrale fischiava un 2+1 su una penetrazione di Jordan Parks, salvo poi rimangiarsi il fischio, sanzionando addirittura con un tecnico per proteste la panchina triestina. Il palazzo diveniva ben presto una polveriera, anche se la “bomba” di Rossi regalava il massimo vantaggio ospite (49-55). Il terzo quarto era, in effetti, giocato benissimo da parte di Treviglio, che aveva le idee chiare in attacco e commetteva ben pochi errori. Non si faceva comunque attendere la reazione di Trieste, brava a chiudere le fila in difesa sui tentativi di allungo dei lombardi. Al 30′ la Remer Treviglio era avanti di appena due lunghezze (55-57), con Trieste che soffriva tremendamente un’altra giornata storta di Javonte Green, paradossalmente premiato ad inizio partita quale miglior giocatore del mese di aprile del girone Est.
A 5’41 dal termine Treviglio era ancora avanti di 5 lunghezze (59-64), mentre iniziavano a vedersi i fantasmi fra le mura dell’Alma Arena. Una bella schiacciata di Green, bravo a venir fuori da una stretta marcatura sotto canestro, riavvicinava Trieste a -1: l’impressione era quella che non si fosse trattato di un canestro qualunque. Ed infatti la successiva tripla di Cavaliero faceva letteralmente saltare in piedi i 5000 del palazzetto, che regalavano uno spettacolo unico (68-66). Sul 70 pari, nonostante un pesantissimo 0/2 ai liberi di un Da Ros oggi deludente, era un’altra tripla di Cavaliero a far esplodere di gioia l’Alma Arena a soli 1’50 minuti dal termine (73-70). Nell’azione successiva Treviglio trovava spazio solo per un tiro allo scadere dei 24 secondi. Dall’altra parte, invece, Trieste si involava in attacco e con un clamoroso Cavaliero pescava un’altra tripla, quella che ammazzava letteralmente la partita (76-70 a 1’11 dal termine) e i sogni di gloria della pur volenterosa compagine ospite. Il punteggio finale veniva fissato con un canestro allo scadere di Bossi per l’83-72.
L’epilogo
La sirena di questa emozionante gara-5 suona quando il PalaTrieste canta all’unisono “Torneremo in Serie A”, segno di come il sogno biancorosso sia più vivo che mai. Nel frattempo i giocatori di Treviglio, gran parte dei quali in lacrime per la cocente delusione, uscivano fra gli applausi forti e sinceri del pubblico triestino, oggi capace di regalare, senza alcuna retorica, una stupenda immagine di questo sport.