Che si tratti di spiare mezzo globo o di dare il via alla lega più bella del mondo, l’America fa la voce grossa.
I discendenti degli sbarcati dalla Mainflower saprebbero rendere appetibile qualunque cosa, figuriamoci questo evento.
E per mettere l’acquolina in bocca ad un pubblico affamato, l’NBA cala il poker di tensione e fascino ricorrendo a delle ”salutari” rivalità, ne vengono messe ai blocchi di partenza due di quelle da pellicola cinematografica: Derrick Rose e la sua voglia di rivincita, figlia anche dei 553 giorni di assenza, contro i campioni in carica, i Miami Heat e la stracittadina Hollywoodiana per eccellenza tra Clippers e Lakers, i primi con un Doc Rivers in più, i secondi con un Kobe Bryant in meno.
All’Amercan Airlines distribuiscono la bigiotteria nel pre partita e questo dovrebbe far vedere ai Bulls un rosso più intenso del solito; ma la voglia di vendetta non sempre basta: primo possesso, palla a Rose, rubata degli Heat, due punti facili, il bentornato di Miami al fenomeno di Eanglewood. Questo è stato più o meno il ritratto di tutta la partita: Bulls furenti guidati dal loro numero uno, che sembra aver recuperato egregiamente la sua esplosività, ma Miami da l’idea di controllare a pieno la partita, difatti quando mette una marcia leggermente più alta i ”rossi” letteralmente si infrangono contro il muro bianco.
Qualche meridiano più a ovest invece è accaduto l’inaspettato: i Lakers escono vittoriosi dal derby losangelino.
Paul e compagnia, guidati da Rivers, uno che la rivalità con i Lakers tende a sentirla, e con il sesto uomo dell’anno Jamal Crawford non hanno saputo arginare la panchina dei gialloviola, bilanciato l’assenza del loro leader indiscusso con una prova di squadra di tutto rispetto. Bel film.
Teoricamente il cartellone recitava anche: Indiana- Orlando, Pacers vincitori; esordio della seconda scelta assoluta Oladipo, 12 punti e buona gara, record di 18 stoppate per Indiana e Hibbert che si ”semi-infortuna” a 5:22 dalla fine.
Senza nulla togliere ai protagonisti della sfida, le rivalità hanno sempre il loro fascino.
Tommaso Mencherini
31 ottobre 2013