“Everybody is a Ferrari fan”, perchè Lewis Hamilton ha scelto la Ferrari

Il colpo di mercato tra i più celebri degli ultimi anni ha stupito il pubblico e tutti gli addetti ai lavori. Lewis Hamilton approderà alla Ferrari dal 2025. Dopo anni e anni di rivalità e di titoli mondiali contesi tra il pilota inglese e la scuderia di Maranello, l’unione tra il pilota più titolato della sua generazione e degli ultimi anni con la squadra più titolata al mondo è stata annunciata all’inizio del mese di febbraio. Le voci avevano iniziato a diffondersi già lo scorso anno ma erano state smentite dai diretti interessati, questa volta invece sono state confermate dai fatti. Si tratta di un contratto biennale al fianco di Charles Leclerc per le stagioni 2025 e 2026 con una opzione per un terzo anno.
Per molti tifosi e appassionati è un sogno che diventa realtà, mentre per altri si tratta sì di una sorpresa assoluta, ma in alcuni casi accolta con una certa freddezza. Lewis si è conteso il mondiale molte volte con la Ferrari dall’inizio della sua carriera e per molti tifosi del Cavallino si tratta di un rivale che approda alla propria squadra del cuore. Fin dal suo debutto nel lontano 2007 Hamilton contese fino all’ultimo il mondiale al ferrarista Kimi Raikkonen, il quale la spuntò per un solo punto. In quell’anno esplose anche la famosa spy story tra Ferrari e Mclaren-Mercedes che esacerbò i rapporti tra le due scuderie e i rispettivi tifosi, con la scuderia britannica che a fine anno fu esclusa dal mondiale costruttori e le fu imposta una multa monstre da 100 milioni di dollari per spionaggio nei confronti di Maranello. Anche nel 2008 il mondiale fu conteso tra Lewis e la Ferrari e finì in pareggio, con Hamilton campione del mondo e la Ferrari a vincere il campionato costruttori. Negli anni successivi una opaca e altalenante Mclaren non consentì al campione inglese di lottare fino all’ultimo per il mondiale nonostante moltissime gare vinte, mentre la Ferrari con Fernando Alonso arrivava sempre a giocarsi il titolo fino alla fine ma senza vincerlo. Ciò portò Hamilton ad abbandonare la scuderia inglese che lo aveva lanciato e allevato per passare alla Mercedes dal 2013. Quella tra la casa della stella a tre punte e il pilota anglo-caraibico si è rivelata una delle unioni pilota-vettura più vincenti nella storia della Formula 1, alla pari di quella tra la Ferrari e Michael Schumacher. Lewis con la Mercedes ha vinto ben sei mondiali, i quali aggiunti al primo vinto con la Mclaren fanno un totale di sette titoli eguagliando così il Kaiser tedesco. Due di questi sono stati contesi con la Ferrari di Sebastian Vettel nel 2017 e 2018, dove a spuntarla è stato ovviamente Lewis con diversi ed entusiasmanti episodi ruota a ruota.
La storia di questo importante antagonismo spiega perfettamente le reazioni di sorpresa assoluta che hanno avuto luogo tra il pubblico ei tifosi, ma cosa ha spinto entrambe le parti a dare luogo ad una unione storica che comunque andrà rimarrà negli annali?
Come riportato dalla stampa specializzata la trattativa è stata condotta da John Elkann in persona. Il presidente della Ferrari negli ultimi anni era stato oggetto di molte critiche a causa di una certa distanza imputatagli dai tifosi e dalla stampa rispetto alle dinamiche sportive e ai risultati ottenuti. Elkann ha assunto il ruolo di presidente nel 2018 a seguito della morte improvvisa di Sergio Marchionne e quello è stato l’ultimo anno in cui la Ferrari ha avuto la possibilità di lottare per il campionato. A partire dall’anno successivo però il divario con le altre scuderie si è allargato e i risultati ottenuti più che modesti. Nel 2022 sembrava che la Ferrari potesse tornare regina nella categoria con una monoposto velocissima ma a partire da metà stagione un tracollo improvviso nelle prestazioni, scelte strategiche più che discutibili e gerarchie poco chiare hanno portato ad un mero secondo posto in classifica ad una distanza notevole dalla Red Bull senza la possibilità di giocarsi le proprie carte fino all’ultimo. L’euforia di inizio anno e la delusione d’estate e poi autunnale hanno portato la tifoseria e la stampa ad un approccio più che critico e alla fine della stagione è stata avviata una rivoluzione di gerarchie e management. John Elkann è finalmente intervenuto sostituendo Mattia Binotto con Frederic Vasseur alla direzione della Gestione Sportiva. Il manager francese ha a sua volta avviato molti cambiamenti sostituendo gradualmente molti tecnici e ingegneri. In questo quadro generale si inserisce l’arrivo di Lewis Hamilton, ovvero quello di una rivoluzione d’organico nell’ottica più che ovvia di tornare a vincere il mondiale. Hamilton sostituirà Carlos Sainz, il quale, pur ottenendo l’unica vittoria non Red Bull del 2023 con una prestazione maiuscola a Singapore con una vettura che lo scorso anno aveva complessivamente deluso rivelandosi ancora meno competitiva rispetto a quella dell’anno precedente, è stato sacrificato privilegiando Charles Leclerc con un rinnovo quinquennale. Il pilota monegasco rimane comunque a lungo termine il fulcro del progetto ferrarista di tornare al vertice e proprio per questa ragione è stato sostituito lo spagnolo, protagonista in diversi episodi di una certa refrattarietà (legittima dal suo punto di vista, ognuno corre per vincere) agli ordini di scuderia, peraltro comunicati spesso in maniera non chiara e poco convinta. E’ altrettanto vero che Hamilton non è da meno come dimostra la sua storia e come dimostrano i suoi attriti con i suoi ex compagni di squadra Alonso e Rosberg ma qui l’età gioca un ruolo sostanziale, perché quando Hamilton lascerà la Ferrari, alla fine del 2026 o del 2027, è molto probabile che si ritirerà, dato che avrà 42 anni. Leclerc di anni ne ha 26 e nel 2026 il suo contratto sarà ben lungi dall’essere scaduto poiché esso è stato appena esteso fino al 2029. Motivo per cui, anche se dovessero esserci degli attriti, la permanenza di Lewis alla rossa dovrebbe essere non superiore ai due anni e quindi di breve durata, il che non può in alcun modo costituire una minaccia a lungo termine allo status di Charles Leclerc in seno alla scuderia.
C’è poi anche l’aspetto commerciale: molti quotidiani hanno stimato il giro d’affari di questa operazione tra i 50 e i 60 milioni di euro. Lewis Hamilton è quasi un brand vagante, rappresenta, insieme ai suoi molteplici successi, una icona sia sportiva che di moda e di attenzione ad alcuni aspetti sociali, pensiamo solo al suo sostegno alla campagna Black Lives Matters e alla sua attenzione verso il cambiamento climatico. Per la Ferrari quindi, legare il suo storico nome a quello di Lewis, porterà anche ad un accrescimento dell’immagine della scuderia più titolata al mondo a prescindere dal successo o meno che avrà in campionato.
Ultima e probabilmente la più importante ragione che ha spinto Hamilton ad unirsi alla Ferrari è sintetizzabile nella famosa massima enunciata da Sebastian Vettel: “Everybody is a Ferrari fan. Even if they say they’re not, they are Ferrari fans. Even if you go to the Mercedes guys and the say ‘Oh, Mercedes is the greatest brand in the world!, the are Ferrari fans”. Tutti sono tifosi della Ferrari anche se affermano di non esserlo. Per la sua storia, per la sua peculiarità, per le sue sostanziali differenze rispetto alle altre scuderie, per il mito di Enzo Ferrari, per la sua capacità pressoché unica di emozionare e anche di mobilitare grandi masse di persone. Per tutta una serie di motivi che spingono ogni pilota e ogni campione affermato a voler correre un giorno per questa fantastica scuderia. Lo affermò anche Ayrton Senna in una trasmissione televisiva italiano all’inizio degli anni novanta: “La Ferrari, per qualsiasi pilota, presto o tardi, nella carriera di un pilota, deve esserci se c’è la possibilità”. Purtroppo il brasiliano non sarebbe mai approdato a Maranello a causa del terribile incidente gli tolse la vita a Imola nel 1994. Sicuramente Lewis Hamilton avrà immaginato di aver già vinto moltissimo e di voler chiudere la carriera cercando di vincere anche con la squadra più titolata al mondo nonostante l’età. La Mercedes non è più dominante come negli anni passati e rispetto a Red Bull e Ferrari ha mostrato la corda nelle ultime due annate, tanto è vero che Lewis nel 2022 e 2023 non è mai riuscito a vincere una gara correndo però delle stagioni difficili ad altissimo livello. Quindi perché non tentare una nuova avventura che molto probabilmente avrà sognato per anni prima e dopo essere diventato uno dei più grandi piloti? L’ ha sconfitta in pista in diverse occasioni, è stato anche sconfitto da essa in altrettante occasioni, per quale motivo allora non tentare l’avventura insieme? Comunque vada, buona fortuna Lewis Hamilton e sempre forza Ferrari. D’altronde, siamo tutti suoi tifosi.