Da Taormina con amore: Signore e signori del G7, la festa è finita
Ciaccole, ciaccole e ciaccole. Oggi ci teniamo sull’andante leggero, ma non troppo, dopo l’incontro a Taormina dei magnifici 7. Taormina, la “perla del Mediterraneo”, è un’alcova di bellezza, un boudoir di intime conversazioni sospese tra cielo e mare. In quest’angolo di Sicilia è più facile far ricomporre le tessere perdute di certi puzzle. “Sarrà chissà, fosse sarrà ‘stu mare, ‘a luce de’ lampare…” diceva una vecchia canzone di Murolo. Qui, nell’antico Teatro Greco, le note di Verdi, Puccini e Rossini, interpretate magistralmente dalla Filarmonica della Scala di Milano, diretta dal M°Myung Whun Chung, avranno saputo sciogliere i nodi vecchi e nuovi di certi rapporti sia politici che personali?
Caro Trump, avevi mai visto qualcosa di più bello del nostro Paese? Sì, lo sappiamo, lo sappiamo, niente più vi meraviglia, voi avete tutte le cose in grande, da voi la natura si esprime in maniera spettacolare, con le cascate del Niagara, le montagne Rocciose e il Grand Canyon, le macchinone con le strade a più corsie per ogni senso di marcia e tutto il resto. Da noi ogni cosa è in formato tascabile, piccolo come le nostre tasche, ma tanto grande come la nostra cultura.
Ci è sembrato che la tua prorompente consorte Melania, nel suo breve soggiorno romano, fosse un po’ sottotono. Forse gli effetti del “jet lag” oppure qualche presenza che poteva oscurare il suo ruolo di “first lady “? Papa Francesco sembrò invece piuttosto soddisfatto nel dare il benvenuto ad Ivanka (figlia del Presidente nata dal precedente matrimonio con Ivana), la sola ad osservare la religione cattolica nel vostro clan familiare.
Forse, una volta a Taormina, dove Ivanka (35) col marito non sono andati per precedenti impegni negli States, Melania ha potuto rifulgere nella sua più matura bellezza (47). Non più nascosta dal velo di merletto nero durante l’udienza papale, il cielo di Taormina l’ha vista risplendere nella sua fisicità, con sgargianti toilette che mettevano in abbondante risalto gli attributi top.
Frau Merkel, accompagnata dal simpatico consorte Joachim Sauer, di cui sentiremo parlare a proposito di candidature Nobel per la Fisica, si è tenuta sul classico spezzato, per l’occasione bianco e blu come i suoi occhi e come i colori del cielo e del mare di Taormina. L’incontro con Trump non ha visto calorose strette di mano, che invece Trump ha riservato alla britannica Theresa May per motivi facilmente individuabili.
L’evento del G7 è stata l’occasione giusta offerta al neo Presidente francese Emmanuel Macron ( 40anni al prox dicembre) per presentare al mondo la sua interessante moglie Brigitte Trogneux ( 64 anni splendidamente portati). Una bella rivincita per tutte le donne accoppiate ad uomini più giovani. La premiere-dame, nelle sue passeggiate a Taormina, si è esibita molto semplicemente con pantaloni bianchi e una maglietta rosso-fuoco, una mise strategica che metteva in risalto la sua silhouette e la sua zazzeretta bionda.
Vorremmo mettere l’accento sul nostro Premier Paolo Gentiloni, che in questa occasione ha dimostrato di essere un perfetto padrone di casa e buon comunicatore. Non solo, ha tirato fuori una nascosta vena comica nelle foto che ce lo mostrano alle prese con un Trump assai serioso. E’ probabile che Trump, tutto preso nel suo nuovo ruolo, voglia forse dimostrare al mondo che lui fa sul serio, allo scopo di sfatare quella precedente immagine ridanciana di personaggio “sui generis”. Anche per Gentiloni si profila qualche difficoltà creata dal Pd durante la sua partecipazione al G7 in terra siciliana. Come si dice, “chi gira per Roma perde poltrona”. Non c’è da stare troppo… sereni.
Gli osservatori si dicono poco ottimisti sui risultati del G7. Qualcuno l’ha ribattezzato Gzero. Sembra difficile un’intesa comune sul versante del terrorismo e del flusso migratorio, che in qualche modo s’intrecciano e le cui soluzioni, per quanto riguarda l’area mediterranea, saranno responsabilità come sempre dell’Italia e dei membri Ue.
Resta irrisolta la spinosa questione del riscaldamento globale, profilandosi da parte del Presidente Usa un assurdo ritiro dal Contratto di Parigi del dicembre 2015. Disattendere il Contratto significa consegnare ai nostri figli e nipoti una Terra progressivamente invasa dallo scioglimento dei ghiacci con rovinose conseguenze per la sopravvivenza delle popolazioni. Chi ha dei figli ancora piccoli deve sentire tutto il peso di questa grossa responsabilità per il loro futuro. Che ne dice, Mister Trump?