Parla Sostenibile. Intervista alla Green Influencer Silvia Moroni

Silvia Moroni è una Green Content Creator, Eco Gastronoma, Speaker e docente promotrice di corsi personalizzati.
Originaria di Pesciamorta in provincia di Pistoia, ha in testa una missione: parlare di sostenibilità.
Dal 10 maggio 2023 è in libreria il suo primo libro Parla Sostenibile – Poche (tante) parole per diffondere il verbo green, edito da Slow Food.

Ciao Silvia, grazie per il tuo tempo. Parlarci di te, dei tuoi studi, dei percorsi che ti hanno resa una Green Content Creator seguitissima.
Io sono un’umanista, ho conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne e la magistrale in Italianistica e Scienze Linguistiche.
Durante un periodo di studio all’estero, a Londra, in Erasmus, ho avuto la folgorazione, sono entrata in contatto con la sfera del cibo, inteso come immensa fonte di cultura.
Mi sono iscritta presso l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo dove ho conseguito un master che includeva la Sostenibilità Alimentare. Ne sono stata rapita.
Da lì è iniziato il mio percorso lavorativo in ambito di Sostenibilità Alimentare.
Con il COVID ho perso il lavoro e ho cominciato ad affrontare le stesse tematiche sui social, declinando di volta in volta il grande tema della sostenibilità attraverso tantissimi ambiti della quotidianità.
Concludo la mia formazione, per adesso, con un master in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico.

Come nasce in te l’esigenza di «s-parlare» di sostenibilità?
Ho sempre desiderato realizzarmi professionalmente attraverso un lavoro che potesse avere un senso, un impatto positivo nel mondo; quindi tutto è partito dalla volontà di cambiare alcuni schemi che non mi stavano bene al livello ambientale e sociale.

Da quando hai cominciato a divulgare questo tipo di contenuti, la consapevolezza del tuo pubblico, dei tuoi follower, è cresciuta?
Sì, sono convinta che la consapevolezza della mia community cresca, così come io imparo moltissimo da lei; c’è uno scambio paritario tra noi: ci aiutiamo a vicenda, ci confrontiamo attraverso un flusso di informazioni continuo.
Ricevo spesso feedback di follower che mi dicono di sentirsi ispirati dai messaggi che cerco di trasmettere. Questo è estremamente soddisfacente.

Attraverso i tuoi video riesci a divertire e a diffondere conoscenza allo stesso tempo. Quanto è importante l’arma dell’ironia per riuscire a trasmettere i tuoi messaggi?
Dunque, studiando Digital Marketing ho scoperto che la parola edutainement mi calza a pennello!
Divertire mi riesce facile ed è nelle mie corde. Poi ritengo che sia necessario rendere leggero il tono, altrimenti questi argomenti diventano in un attimo difficili, noiosi, ansiogeni.
In questo modo riesco a raggiungere più persone e il tempo mi ha dato ragione: la community è cresciuta in maniera spropositata negli ultimi periodi.
Credo che l’ironia sia il mio punto di forza, oltre a essere l’approccio che le persone preferiscono.

Qual è la tematica ambientale, la battaglia, a cui tieni di più?
Direi il cibo, inteso come Slow Food, «quello buono, pulito e giusto»: un cibo a basso impatto ambientale, con un risvolto etico e sociale, che sia portatore di comunità e di cultura gastronomica, che provenga da un’agricoltura rispettosa e che in qualche modo porti avanti i miei ideali.
Questo è l’argomento a cui tengo di più in assoluto.

Nel tuo video Discarica tour sulla circolarità in discarica, le tue parole a fine video sono: «è inutile schierarsi contro di lei, perché ci serve». Ce ne parli?
Il mondo della raccolta differenziata o comunque dei rifiuti è molto interessante.
Tutto quello che non va differenziato finisce nella discarica. Quella che ho visitato io è la discarica di Peccioli che ha anche un nuovo impianto di digestione anaerobica.
Divide la parte organica dal residuo secco. Il residuo secco all’ultimo stadio della selezione viene sotterrato e da questo sono create montagne di rifiuti adibite a centro culturale: un buon modo per trarne bellezza e utilità sociale.

Parla sostenibile. Poche (tante) parole per diffondere il verbo green, è il titolo del tuo libro, di per sé molto eloquente. Ci puoi dire di più?
Nel mio libro parlo di sostenibilità godendo di spazi e di tempi che mi concedono la giusta calma.
Penso che sia un contenitore prezioso, perché raccoglie le basi della sostenibilità e guida il lettore nei meandri della materia attraverso diversi focus strategici.
Nel libro non suggerisco solo di chiudere il rubinetto, di differenziare la plastica; affronto tematiche fondamentali e di impatto al livello individuale e collettivo.
Parlo di cibo, di acqua, con uno sguardo attento all’energia, alla finanza, al femminismo, ecc.
L’ultimo capitolo è «Comunica Sostenibile»: qui metto a disposizione ciò che ho imparato negli anni di studio e di esperienza sui social riguardo il comunicare la sostenibilità, offro le chiavi per far avvicinare più persone al progetto. Ciò mi dà grande soddisfazione.

Come fare ad essere più sostenibili nelle nostre scelte quotidiane?
Consiglio tre cose – che chiamo la trinità: mangiare più Plant-Based possibile, quindi basare la nostra dieta sul consumo di cereali; analizzare il fornitore di energia elettrica che abbiamo in casa ed eventualmente sostituirlo con uno che sfrutta fonti rinnovabili; cambiare banca in favore di una più etica.

Qual è la lezione più importante che tu, in primis, hai imparato dalla natura?
La natura è resiliente, fa quello che le pare. A me piace tantissimo la forza della natura che si riprende i propri spazi, spazi che noi le abbiamo rubato.
Di lei adoro l’indipendenza e l’anarchia, doti che le consentono di fare quello per cui è nata: essere natura nonostante i vezzi e le necessità dell’uomo, che sono andati decisamente oltre.
Link al Blog di Parla Sostenibile
Link al libro: Parla Sostenibile, Silvia Moroni, Slow Food Editore, 2023