Arianna Porcelli Safonov: la satira e i trekking “a selezione naturale” di #fottutoappennino, l’intervista

Arianna Porcelli Safonov spopola nei teatri, nelle piazze e sul web grazie all’acutezza della sua satira.
I monologhi dell’artista delineano i contorni della società, ne scovano le contraddizioni, le lacerazioni, giocano, dissacrando falsi miti in un contesto di ironia disincantata.
Con Fazi Editore ha pubblicato: Fottuta campagna (2016) e Storie di matti (2017).

Ciao Arianna, grazie per avermi concesso quest’intervista. Quando e come nasce la decisione di abbandonare la città e di trasferirti in campagna? Il cambiamento ha influito sul tuo flusso creativo?
Nel 2014 decido di rientrare in Italia da Madrid ma invece di tornare a Roma, la mia città, opto per l’Appennino, in quello che sarebbe dovuto essere un solo anno sabbatico; invece son diventati sette.
Senza dubbio la qualità di vita ed il nostro stile abitativo influisce su tutti gli altri aspetti della nostra vita ed anche per me è andata così.
Sono diventata molto più ricettiva agli stimoli della città e molto più bisognosa di bosco: entrambe sono reazioni molto pericolose, nella misura in cui ne sono dipendente.

Nella biografia del tuo profilo Instagram si legge: «Scrivo per non indossare il passamontagna». Cos’è la scrittura per te? Cosa ha significato negli anni precedenti?
Esattamente questo: terrorismo disarmato.

Parlaci delle passeggiate in natura, ovvero dei trekking uniti ai reading dei tuoi monologhi. Da cosa nasce e come si sviluppa quest’idea che sta genuinamente coinvolgendo sempre più persone?
Prima di tutto, sono gli appuntamenti che amo di più, in assoluto!
Infatti, mentre a teatro il pubblico entra col suo biglietto, ascolta e se ne torna a casa (che poi è meraviglioso, per carità, si crea un incantesimo a teatro!), durante i trekking di #fottutoappennino, l’esperienza umana è molto più invasiva: camminiamo insieme per mezza giornata, c’è il tempo per conoscersi, per scambiarsi idee, per discutere.
Sono molto grata per il successo che sta riscuotendo questa follia, nata durante il lockdown per venire incontro a tutte le persone che hanno scelto di non effettuare il vaccino anti Covid-19 e che si sono ritrovate escluse dai teatri.
Il bosco invece ci ha accolti molto bene e fin ora nessuno è caduto nei crepacci.
Abbiamo messo un limite di 120 persone proprio per poter godere appieno tutti di questo incontro nella foresta.
Però sappiate che si suda davvero, eh.
Non è una passeggiata per barboncini.

Come vivi il rapporto con la natura? E quello con la società?
Le persone si dividono fra coloro che di domenica vanno a mangiare all’agriturismo e quelli che vanno al centro commerciale. Ogni giorno, combatto la mia guerra per non inselvatichirmi ulteriormente e per non lasciarmi sedurre dal centro commerciale.

Le tue pièce teatrali smontano luoghi comuni: tu li servi nudi e crudi, di colpo estratti dal loro ambiente naturale e li restituisci al pubblico che non può che non rivedersi in essi. Accade nei libri che la tua penna sia molto attenta a descrivere l’attitudine delle persone ad agire come se fossero un unico corpo, attraverso microscopiche nevrosi collettive quotidiane. Poi digitando Arianna Porcelli Safonov su Google, il completamento automatico suggerisce tra le altre cose: figli, età, compagno, altezza, marito ecc. Come distaccarsi dal giudizio e dalle aspettative che vogliono inquadrare a tutti i costi l’esistenza delle donne in carriera in una cornice di normalità?
Personalmente la normalità non mi ha mai fatto paura; anzi, questo è un tempo in cui esibire la normalità è un gesto coraggioso (cit.).
Tutti noi siamo curiosi di sapere dettagli sulla vita personale delle figure che ne hanno una pubblica, per quanto le mie siano entrambe molto poco avvincenti!
Le aspettative degli altri riguardano gli altri, noi abbiamo già fin troppi problemi per dedicarci ai progetti altrui; il giudizio è sempre approssimativo e lo sappiamo bene perché tutti ne facciamo abuso.
Oggi si può scegliere se far figli o non farne, questo non incide sulla costruzione della nostra persona.
Fare la madre non è obbligatorio, fare solo la madre è avvilente.
Le donne sono un sacco di cose tutte insieme ma a me piace essere inquadrata, se proprio devo, come persona prima che come donna. Comunque ho quarant’anni e non amo Wikipedia.

Grazie al trekking, natura e satira si incontrano in te. Si potrebbe dire che queste entità siano concatenate, che la loro combinazione potenzi la tua immaginazione e il tuo spirito d’osservazione?
La satira merita di essere riutilizzata come si fa con qualsiasi altro rifiuto inorganico; a me piace perché può esser mescolata con qualsiasi altra disciplina, dalla danza al giornalismo, dalla musica alla gastronomia, finanche alla natura come dimostrano i miei goffi esperimenti.
Ciò che viene potenziato, o perlomeno questa è la speranza, è l’allenamento ad utilizzare la parte del cervello che applica il senso dell’umorismo a qualsiasi aspetto della vita, per poterne calmierare, comprendere, depotenziare tutti gli angoli.
Ne giova il pubblico e ne giova chi scrive, finché gli viene consentito di farlo ovviamente.

A quando i prossimi appuntamenti con i trekking di #fottutoappennino e quali le modalità per partecipare?
Per partecipare a tutti i miei spettacoli, basta restare aggiornati sul mio sito ed attendere che si apra la biglietteria degli eventi (che vengono sempre diffusi sui social):
https://www.ariannaporcellisafonov.com/#live
Per quanto riguarda #fottutoappennino, i posti sono limitati, sia per ragioni di sicurezza che di godibilità.