Il Cenone di Capodanno con Bliuma Zeigárnik

Chissà se avete mai sentito parlare di Bliuma Zeigárnik. Quasi sicuramente no.
La storia non è mai stata generosa con le donne di talento, figuriamoci con le donne di talento nella psicoanalisi.
Un giorno osservando un cameriere, nel ristorante di un lussuoso hotel, la Zeigárnik ebbe un’illuminazione che la portò verso la sua ricerca.
Quel cameriere era in grado di trattenere nella sua memoria una quantità infinita di ordinazioni (le famose comande), sicuramente avrà bisogno di scriverle, ma quando ormai verranno attaccate al magnete o al puntale della cucina da cui usciranno, dello scritto non ne avrà più traccia.
Quelle pietanze le dimenticava subito dopo averle portate in tavola.
Cioè dopo aver esaurito il suo compito saranno state eliminate per sempre dai suoi ricordi. Eppure prima che uscissero erano lì, a conoscenza di ogni singolo piatto abbinato a ogni singolo volto.
Nel 1927 pubblicò uno studio su questo fenomeno, che da lì in poi venne chiamato – appunto- Effetto Zeigárnik di cui non si sa praticamente nulla.
Per affrontare la fine di qualcosa, sembra dirci che siamo in qualche modo attrezzati.
Si tratti di una storia d’amore, la morte di una persona cara, l’abbandono di un luogo nel mondo al quale eravamo particolarmente legati, un addio generale che costella l’esperienza umana .
Ma questo a patto che avvenga la conclusione.
Che dentro di noi, con maggior o minor fatica, riusciamo a porre la parola fine, prima o dopo i titoli di coda.
Se con un pizzico di coraggio in più facessimo tutto!
Compissimo più azioni di quelle abituate a fare.
Leggendo i suoi scritti la psicoanalista riesce a spiegarci quanto sia importante fare la pace con la proprio storia attraverso tutti i rituali dell’elaborazione del lutto e del dolore che fino a ieri risultavo incomprensibili, o alle volte atrocemente banali.
Poter dire addio, per quanto doloroso, vuol dire cominciare lentamente a guarire.
Quello che il nostro cervello, o il nostro cuore (qui scegliete voi), non riesce a dimenticare sono le situazioni inconcluse, quelle rimaste a metà, quel moto interrotto dei sentimenti che non accenna a trovare un punto di arrivo, o di riavvio. Le parole che non abbiamo detto, le decisioni non prese, gli abbracci non dati, gli addii ancora in sala di attesa, la rabbia non fatta uscire sotto forma di fumo dalle orecchie.
Propositi per il 2025: seguire i consigli della sconosciutissima dottoressa Bliuma!
Compiere tutte le azioni possibili, anche le intangibili per non cadere nella trappola del non risolto e imparare a lasciare andare.
Capodanno è un incubo, e se hai superato i trentacinque anni probabilmente non sai ancora che fare, hai solo il desiderio di non sentire più la domanda “che fai il trentuno?”, bhe a tutti quelli che ancora non sanno che fare ora consigliamo la risposta:” Io sto con Bliuma”.