Oltre 100 anni fa l’inaugurazione dell’Aula di Montecitorio
Era il 20 novembre 1918, quando l’Assemblea della Camera dei Deputati si riunì per la prima volta nella nuova Aula di Montecitorio, che costituisce il cuore del Parlamento ancora oggi.
Venne realizzata dall’architetto palermitano Ernesto Basile e ci vollero ben 10 anni di duro lavoro.
L’inaugurazione fu un momento di totale euforia, anche perché poco più di due settimane prima era terminata la Prima Guerra Mondiale.
La genesi della nuova Aula di Montecitorio
Prima del trasferimento della Capitale a Roma, la realizzazione di un’aula provvisoria venne affidata all’ingegnere Paolo Comotto. L’opera aveva però degli importanti limiti costruttivi, aspetto che portò alla decisione, nel 1902, di affidare a Ernesto Basile il nuovo progetto.
Oggi l’Aula è considerata un capolavoro in stile liberty e gli innumerevoli dettagli artistici colpiscono ancora oggi: le arcate, il velario che conferisce luminosità, l’elegante color rosso scuro che predomina, l’emiciclo perfettamente regolare, il fregio pittorico di Giulio Aristide Sartorio (che ritrae in 50 pannelli la storia del popolo e della civiltà italiana mediante il linguaggio dell’allegoria), l’altorilievo di Davide Calandra, alle spalle del banco della Presidenza ecc…
Una geografia dell’Aula
Sia il banco della Presidenza che l’intero emiciclo sono suddivisi in sottosezioni e ogni membro della Camera ha il suo posto specifico.
Il Presidente della Camera siede sullo scranno più alto, alla sua sinistra siede il Segretario generale della Camera, mentre i i deputati Segretari si alternano. Nelle due file sotto il banco della Presidenza, siedono i membri del Governo (in prima fila), il Presidente del Consiglio dei Ministri (al centro), i Sottosegretari (in seconda fila). Vi è inoltre il banco del Comitato dei nove.
Per i Gruppi parlamentari vale invece un discorso diverso. Questi siedono nell’emiciclo, occupando il settore a sinistra, a destra o al centro, in modo tale da creare una proiezione visiva dei vari orientamenti politici. Ciascun deputato ha il suo posto e i suoi pulsanti per votare: quello verde per il voto favorevole, rosso per quello contrario, bianco per l’astensione.
Sopra i dieci settori in cui siedono i deputati, si trovano poi le tribune. Sopra la Presidenza, vi sono le tribune d’onore, riservate al Presidente della Repubblica, al corpo diplomatico e agli ex parlamentari.
Cingendo l’aula dall’alto, vi sono poi quelle riservate al pubblico, alla stampa e agli ospiti dei deputati. Questa è una sezione fondamentale per il rispetto dell’articolo 64 della Costituzione italiana, che afferma che «le sedute sono pubbliche».
Oggi si celebra proprio questo: la possibilità di avere un’Aula di questa portata, per consentire l’operato libero del Parlamento, nonché la fortuna di assistere al processo democratico.