Il mancinismo: definizione e possibili cause
Nel pensiero comune il significato di mancino e destro è la preferenza di usare una mano piuttosto che un’altra.
Le diversità tra mancini e destrimani non consistono nel rovesciamento della funzionalità emisferica, ma in una maggiore equipotenzialità delle due metà del cervello, in cui le funzioni risultano meno nettamente localizzate.
Ciò significa che nel cervello dei mancini le varie funzioni sono distribuite in entrambi gli emisferi: l’emisfero sinistro, che nella maggior parte dei casi assume il controllo per la sua specializzazione linguistica, nei mancini riduce la sua importanza a vantaggio dell’emisfero destro che viene maggiormente sollecitato così da riuscire a sviluppare meglio le proprie potenzialità.
Una maggior distribuzione delle funzioni del linguaggio potrebbero spiegare alcune abilità superiori riscontrate nei mancini.
Questo perché vi sarebbe una maggiore creatività negli individui il cui cervello permette una maggiore intercomunicazione tra le attività verbali e non verbali.
I mancini, quindi, presenterebbero una minore asimmetria e una minore specializzazione cerebrale; questo potrebbe significare che i due emisferi sono più disposti a collaborare piuttosto che dividersi i compiti.
Questa scoperta potrebbe risultare utile per rivedere i programmi scolastici che privilegiano le stimolazione e lo sviluppo del solo emisfero sinistro, visto che si privilegia l’insegnamento della scrittura, della lettura e della matematica trascurando le funzioni creative localizzate nella parte destra del cervello.
Negli ultimi tempi, però, molti docenti utilizzano metodologie valide per sfruttare maggiormente le capacità mentali dei loro studenti.
La possibilità di descrivere immagini, disegnare, creare grafici per argomentare un tema ed ascoltare musica, sono attività che stimolano entrambi gli emisferi cerebrali.
Sulle cause del mancinismo si sono fatte molte ipotesi.
Si suppone , per esempio, che esistano cause ereditarie in relazione al fatto che il fenomeno presenta una forte componente familiare.
Se è statisticamente dimostrata l’ereditarietà del mancinismo è altrettanto vero che spesso in una coppia di gemelli solo uno dei due è mancino. Altri studiosi ritengono che il mancinismo sia dovuto ad un fattore genetico.
Ricercatori dell’Università di Oxford ( Gb) avrebbero scoperto un elemento genetico chiave nel determinare la preferenza per la sinistra e quindi il gene che, forse, sarebbe responsabile del mancinismo.
Si chiama Lrrtm1 e lo rivelano le pagine di «Molecular Psychiatry», la rivista scientifica su cui hanno pubblicato il loro studio. Il gene avrebbe due forme differenti (alleli): l’allele R dominante e codificato per i destrorsi; l’allele L recessivo e codificato per i mancini.
Sarebbe mancino solo l’individuo che eredita da entrambi i genitori l’allele L , mentre risulterebbe destrimane in tutti gli altri casi.
La statistica, tuttavia, confuta questa teoria poiché solo il 26% di coloro che hanno i genitori mancini sono anche loro mancini.
Un’altra ipotesi è quella proposta da M. Annette (1996) secondo cui vi sarebbe un meccanismo genetico di ereditarietà sull’uso preferenziale di una mano sull’altra attraverso la dominanza cerebrale che lei chiama “right-shift”.
La caratteristica della popolazione di “spostare a destra” sarebbe dovuto ad un singolo gene che determinerebbe non tanto se una persona sia o meno mancina, quanto se un soggetto abbia o meno una dominanza cerebrale destra o sinistra.
Gli studiosi N.Geschwind e A.Galaburda legano invece il fenomeno del mancinismo a cause ormonali. Il testosterone è un ormone al quale sono esposti i feti durante lo sviluppo uterino.
La sua presenza rallenterebbe la crescita di alcune parti dell’emisfero sinistro durante questo periodo, favorendo invece la crescita più rapida delle corrispondenti regioni dell’emisfero destro.
Essendo i feti maschi esposti a quantità maggiori di testosterone, secondo gli studiosi è possibile che l’emisfero destro giochi un ruolo maggiore nello sviluppo del linguaggio e nella scelta della mano dominante.
Rossana Agnolin
7 ottobre 2013