Addio a BERNARDO SECCHI L’ultimo vero urbanista (italiano)

Stefano Boeri dice di lui: “i veri Maestri non costruiscono repliche di sé stessi; insegnano un metodo – del tutto particolare – per aiutare ciascuno a valorizzare le proprie propensioni e le proprie passioni intellettuali. Questo ha fatto con tutti noi Bernardo Secchi. Ci ha trasmesso una rete di concetti, una serie di strumenti per costruirci la nostra prospettiva sul mondo. Non ci ha dato soluzioni, non ha costruito teorie chiuse. Ci ha lasciato dubbi e aperto nuovi scorci sul mondo. È il regalo più grande che poteva farci.”
Ingegnere, urbanista, genio, oratore, scrittore, maestro.
Apprendo con dolore la morte di questo grande italiano, il cui valore viene riconosciuto universalmente nel panorama internazionale di chi si nutre di urbanistica.
Si spegne ad 80 anni appena compiuti a Milano, dopo una breve malattia.
Per chi ne fosse a digiuno: Secchi è stato professore ordinario di urbanistica all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e Preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Partecipa alla redazione dei più importanti Piani Regolatori e/o di governo del territorio italiani : Milano, Jesi, Brescia, Pesaro, Siena, Ascoli Piceno, Bergamo, Prato, Pescara, Lecce. Insomma ovunque in Italia ci sia stata un operazione di rilevo urbanistico Lui era coinvolto.
Nel fonda 1990 fonda a Milano in corso di Porta Ticinese 65, lo Studio Associato Bernardo Secchi e Paola Viganò, sua fedele collaboratrice e prima donna al mondo ad aggiudicarsi il Grand Prix dell’Urbanistica.
Sul piano internazionale lavora tra le altre cose al Piano Regolatore di Madrid e di Anversa nonchè alla riqualificazione dell’area industriale Se’ cheron di Ginevra. Insegna in varie università estere tra cui: Lovanio, Zurigo, Rennes, l’Haute École d’Architecture di Ginevra e l’Institut d’Urbanisme di Paris ed è senior fellow al Canadian Centre for Architecture.
Ma l’evento che lo consacra a fama mondiale è nel 2008, la presenza tra i dieci studi di architettura chiamati a far parte dell’Atelier du Grand Paris: la strategia di pianificazione urbanistica per la regione Parigina. In questa occasione nasce la teoria della ville poreuse.
Successivamente lavora anche alla Grande Mosca nel 2012 e al progetto Bruxelles 2040.
Riceve numerose onorificenze tra cui: la laurea honoris causa dalle Università di Grenoble e di Hasselt e il Grand Prix d’Urbanisme, oltre ad esser stato nominato Chevalieur de la Légion d’Honneur della Repubblica Francese.
Contemporaneamente scrive: articoli per le riviste “Casabella” e “Urbanistica”, saggi e libri: “Prima lezione di Urbanistica” (2007), “la città del ventesimo secolo” (2008), “La città dei ricchi e la città dei poveri” (2013), ispirando generazioni di studenti e molto altro…
Spero che nascano altri di Bernardo Secchi, anche se i veri maestri sono tali perché sono unici, nel frattempo gli rivolgo il mio più caro saluto.
La mia “prima lezione di urbanistica” è stata tua Bernardo, e da quando ho letto quel libro ho capito chi e come volevo essere: come te.
di Stefania Fiorentino
16 settembre 2014