L’addio dell’argentina a Papa Francesco

La morte di Papa Francesco non segna solo la fine di un pontificato, ma anche la fine di un momento storico per l’Argentina che ha visto, per la prima volta, uno dei suoi cittadini sedere sul trono di Pietro.
Jorge Maria Bergoglio, primo gesuita e primo latinoamericano ad occupare il soglio pontificio, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Fu nella basilica neogotica di San José de Flores, nel quartiere dove è nato e cresciuto, che Bergoglio ha preso la decisione di consacrare la propria vita a Dio. “il 21 settembre 1953 il giovane Jorge Mario Bergoglio seguì la chiamata di Dio a diventare sacerdote” recita la targa posta accanto all’entrata della basilica.
Fin dal momento dell’annuncio della sua morte, la capitale argentina ha iniziato a rendergli omaggio: celebrazioni, momenti di preghiera e giorni di lutto nazionale hanno scandito l’addio del Paese al suo Papa.
Lunedì, nel giorno stesso della sua scomparsa, una messa speciale è stata celebrata nella cattedrale metropolitana di Buenos Aires, dove Francesco era stato arcivescovo. L’edificio, gremito di fedeli, era adornato con una sua fotografia, fiori bianchi e la bandiera azzurra e bianca dell’Argentina. Questo non è stato l’unico tributo: in tutto il Paese, da nord a sud, si sono svolte veglie e funzioni religiose, in un commosso saluto collettivo al pontefice argentino. Il governo argentino ha poi dichiarato sette giorni di lutto nazionale.
Omaggio della comunità calcistica
Papa Francesco non ha mai nascosto la sua passione per il calcio. Fin da piccolo, ha tifato per la sua squadra del cuore: “El Cuervo”, ovvero il “San Lorenzo de Almagro.” Sul profilo X, la compagine del quartiere Boedo di Buenos Aires, ha pubblicato un video e una foto per ricordare la passione sportiva del Pontefice. “Hasta siempre, Santo Padre”. Sono queste le parole usate per salutare Papa Francesco. Il Pontefice era socio onorario della squadra e la sua passione per i colori ‘azulgrana’ era nota a tutti. Per omaggiarlo, è stato deciso anche che il nuovo stadio del San Lorenzo in Avenida de la Plata si chiamerà proprio ‘Papa Francesco’. Un omaggio semplice ma carico di affetto.
Anche senza un ritorno fisico, il legame del pontefice con la sua patria è rimasto sempre vivo. Un legame fatto di affetto e simboli, come quello del nuovo stadio che porterà il suo nome. L’Argentina lo ha salutato con il dolore di un addio, ma anche con l’orgoglio di aver dato al mondo il primo Papa sudamericano della storia.