Mick Herron ed il tramonto dell’eroe perfetto
La cittadina di Poole e quella di Newcastle sono distanti tra loro circa cinquecentosettanta chilometri ma un sottile filo rosso lega le due città. La località del Dorset diede i natali a David John Moore Cornwell, conosciuto ai più come John le Carrè, Newcastle invece a Mick Herron.
Herron, inanellando la serie di quattro perfetti romanzi attorno alla figura di Jackson Lamb, si candida ad essere il vero erede della tradizione legata alla spy-story britannica.
In Italia, Slow Horses, primo romanzo di Herron scritto nel 2010, arriva nelle librerie otto anni dopo (2018) grazie all’intuizione di Feltrinelli e negli anni a seguire usciranno, sempre per la casa editrice con sede a Milano, In bocca al lupo (2019), Le tigri sono in giro (2023) fino all’attuale ultimo capitolo della saga, La strada delle spie (2024).
Nel 2022 il lavoro di Herron arriva anche sul piccolo schermo, AppleTv+ capisce il potenziale prima di tutti e affida a Gary Oldman l’interpretazione del protagonista dei romanzi, Jackson Lamb, l’antitesi perfetta e netta rispetto a tutti gli eroi finora ideati nei racconti di spionaggio.
L’esperimento va a buon fine ed i risultati arrivano, la serie tv spopola tra gli amanti del genere e no.
Herron riesce a decostruire, senza banalizzare o semplificare, tutto l’ideale di spy story dei suoi predecessori, non esistono personaggi perfetti nei suoi romanzi, compresa la figura di Lamb.
Le trame d’acciaio dei quattro libri mescolano black humor, alta suspense e quel tocco di commedia che rende dannatamente umano e imperfetto il mondo tanto decantato dei servizi segreti britannici regalando ai lettori una visione magari meno tecnica ma sicuramente più umana e realistica dell’intelligence.
Se nei libri di maestri come le Carrè o Fleming gli eroi proposti erano abili e sempre in abiti di classe, la figura di Lamb è totalmente l’opposto: grasso, fumatore incallito e trasandato.
Con un’intelligenza investigativa oltre la media, Lamb si trova a gestire casi di sicurezza nazionale accompagnato da un team di ultimo ordine, la sua squadra infatti è interamente composta da agenti declassati e scartati dai servizi, dei brocchi di nome e di fatto.
Dimentichiamoci anche gli ambienti alla Bond, o il prestigio degli uffici inglesi, l’headquarter di Lamb è una Slough House, un edificio non in ottime condizioni ribattezzato Il Pantano ma l’abilità di Herron è stata quella di rendere questo posto un vero e proprio microcosmo poetico.
I fallimenti lavorativi dei brocchi ed i loro vizi vengono perennemente evidenziati da Lamb nei suoi discorsi verso i componenti della sua squadra con battute offensive, anche di bassa lega.
Tanto burbero nei modi quanto protettivo nei confronti dei suoi brocchi Lamb si erige ad un eroe dei nostri tempi, lontano dalla perfezione dell’estetica, abile nel nascondere un’umanità che non può non colpire il lettore e geniale nel risolvere casi complessi.