Tempi duri per tutti noi

Hard Times. “Tempi duri”, in italiano. Non avrebbero potuto trovare un titolo migliore per il recente libro di Alberto Pagani, pubblicato da Donzelli editore proprio nel corso di questo 2024. Differentemente da molti testi attualmente in commercio o di recente uscita, questo magnifico capolavoro raccoglie un insieme assai variegato di scritti e di analisi di differenti autori, tutti però legati e uniti da un singolo e comune filo conduttore: descrivere il mondo contemporaneo e il futuro a cui stiamo andando incontro. Di argomenti e tematiche a riguardo, ovviamente, ce ne sarebbero un’infinità da affrontare. Sono così tante che, infine, servirebbero migliaia e migliaia di pagine stampate per fornire anche una sola immagine della realtà in cui viviamo attualmente. In questo caso, però, il centro delle analisi e degli scenari qui riportati riguarda il mondo delle relazioni internazionali e il particolare assetto geo-strategico che sta cambiando gli assetti dell’intero globo.
Il mondo, infatti, sta cambiando. A volte, si tratta di cambiamenti destinati a manifestarsi in maniera evidente e repentina – in taluni casi anche in maniera piuttosto improvvisa –mentre in altri si tratta di veri e propri processi di grande portata destinati ad essere visibili all’occhio nudo del grande pubblico solamente in un secondo tempo. In altri casi ancora, le dinamiche e gli effetti di certi processi non sono e non saranno mai visibili a nessuno, se non ad una minoranza di specialisti del settore capaci di valutarne gli effetti e le conseguenze, talmente sottili e impercettibili sono le conseguenze. Eppure, in fin dei conti, il risultato è sempre lo stesso. Tutto ciò che abbiamo conosciuto del nostro mondo sta affrontando una fase di radicale modifica, destinata a fornire, in un lasso di tempo difficilmente identificabile, una nuova realtà capace di segnare irrimediabilmente l’esistenza di diversi miliardi di persone.
I principali stravolgimenti dell’epoca contemporanea hanno, in maniera primaria, a che fare con la grande competizione delle grandi e medie potenze internazionali e regionali, i cui interessi e le cui sfere di influenza si trovano sempre più in contrasto, così come visto dalle recenti crisi internazionali di Medio Oriente, Ucraina ed Estremo Oriente. Una sfida continua, devastante, combattuta – spesso in maniera silente e alternativa all’uso del mero strumento militare – su diversi livelli e secondo logiche e schemi che, altrimenti, non avrebbero alcuna spiegazione logica, se non quella del riposizionamento o del mantenimento del proprio status all’interno del sistema internazionale, costituitosi in seguito al termine del secondo conflitto mondiale e alla caduta del blocco sovietico nel corso dell’ultimo decennio del Novecento.
Eppure, questa competizione tra stati e grandi blocchi sta facendo da leva per un’immensità di modifiche e cambiamenti, destinati a portare ad un futuro differente. In tal maniera, l’economica, la finanza, la tecnologia e l’innovazione si trovano ad essere dei veri e propri campi di battaglia per gli attori impegnati in questa silenziosa sfida destinata a stabilire i futuri assetti del mondo in cui viviamo. Non è un caso, infatti, che alcune delle principali linee di rottura del tempo attuale siano legate al tema delle tecnologie di ultimissima generazione, quali possono essere l’Intelligenza Artificiale, i microprocessori e la corsa allo Spazio, attualmente tornata di moda tra vecchi e nuovi protagonisti dell’esplorazione del cosmo.
Si tratta, dunque, di una competizione destinata a portare innovazione e benessere da un lato, così come distruzione, impoverimento e miseria dall’altro. Difficile quantificare, ora, gli effetti e le conseguenze di queste crisi, visto che possono variare pesantemente a seconda della regione di appartenenza o del territorio in cui ci si trova. Fatto sta, in ogni caso, che qualsiasi nazione e decisore politico, economico o finanziario sia ormai obbligato a trovarsi a fare i conti con tale, particolare, contesto internazionale, la cui instabilità sembra destinata a divenire, mese dopo mese, sempre maggiore in fatto di intensità e di diffusione.
In tutto questo, ovviamente, si aprono differenti strade e alternative per il nostro continente, così come per ogni singola nazione che si trova inclusa all’interno dei confini europei. Una vasta regione che, fino al 24 febbraio 2022 – giorno dell’invasione dell’Ucraina –poteva ritenersi sicura e relativamente pacifica, ma che ora è costretta a fare i conti con il ritorno della grande Storia e delle logiche di potenza che, da sempre, hanno plasmato interi continenti. Di conseguenza, è tempo di comprendere cosa sia il presente nella sua realtà effettiva, più dura e brutale immaginabile, così da poter intervenire per tamponare i focolai di oggi e costruire, abilmente e saggiamente, delle solide basi per approcciarsi ad un futuro ricco di incognite e potenziali pericoli.
E cosa, meglio di un testo che raccoglie gli scenari e le analisi di esperti del settore e di ogni materia fondamentale, potrebbe aiutarci a comprenderlo?