Ombre cinesi sull’Italia
Ci chiediamo spesso quale ingerenza abbiano i paesi che circondano la nostra realtà e quali metodologie vengano applicate per consentire che tutto questo accada: Marco Lupis, giornalista e reporter italiano, descrive nel suo nuovo libro “Ombre cinesi sull’Italia” (edito da Rubbettino), quali siano le mire espansionistiche del dragone orientale sul nostro territorio nazionale.
L’obiettivo dell’opera è quello di riuscire a divulgare le verità che circolano attorno alle strategie del Partito Comunista cinese, fortemente interessato ad acquisire proprietà extraterritoriali all’estero, per esportare il proprio modello di “controllo sociale” in ogni ambito.
Marco Lupis, tramite un excursus storiografico, cerca di descrivere come la Cina sia riuscita lentamente ad avere un forte impatto sulla realtà nazionale, in parte anche a causa di alcune figure politiche che hanno fatto parte del governo “giallo-verde”, quindi Lega e Movimento 5 Stelle, passando poi a figure terze – politiche, ex-politiche ed imprenditoriali – che a quanto pare si sarebbero interessate all’ Ex-Impero Celeste, per trarne dei profitti economici.
Nel libro si parla anche delle persecuzioni che la Cina applica nei confronti dei dissidenti e dei religiosi, nemici giurati della Repubblica Popolare, su cui l’Occidente ed in questo caso agenzie di stampa o Blog di stampo pentastellato, hanno deciso di soprassedere senza indugiare poi più di tanto.
Un’ampia visione di un fenomeno che coinvolge spionaggio, triadi mafiose, acquisizioni in ambito sportivo, edile e commerciale da parte di personaggi piuttosto misteriosi e vicini al governo comunista cinese.
C’è chi in passato ed anche recentemente ha detto no agli “artigli del dragone orientale”, esercitando il “Golden power” come strumento in grado di bloccare le acquisizioni da parte del gigante asiatico nel nostro territorio, ma da quanto emerso nel libro servirà molto di più per contrastare un fenomeno seriamente minaccioso come questo.
Il governo cinese, sembra prediligere il soft power all’estero e sembra che la nuova “Via della Seta” inaugurata dal primissimo Governo Conte, sembra averne favorito l’applicazione: sia chiaro, nel libro si parla approfonditamente delle disattenzioni di una certa classe dirigente o dei profitti che quest’ultima avrebbe voluto scaturirne.
Altro che conquiste militari, la Cina vuole sconfiggere l’Occidente accaparrandosi tutti i settori produttivi, senza grandi battaglie militari che costerebbero alla propria oligarchia tempo, soldi e propaganda, non obbligatoriamente nell’ordine trascritto in precedenza.
Che la Repubblica popolare sia del tutto intenzionata ad emergere come uno dei paesi più forti economicamente e militarmente è un dato di fatto inoppugnabile: Lupis sottolinea nel suo libro come però il sistema cinese abbia bisogno di acquisire il controllo di paesi strategici, diventandone un burattinaio socio-commerciale, dettando tirannicamente legge su tutto.
L’autore, inoltre racconta all’inizio del libro, come il Partito Comunista sia riuscito a vincere la propria battaglia nazionale, sconfiggendo i Nazionalisti di Chiang Kai-Shek, assorbendo varie istanze politiche a sé: probabilmente, questo è adesso uno dei piani più o meno risoluti del PCC, il quale troverebbe nella gestione delle politiche altrui anche un appoggio non indifferente per questioni di carattere internazionale.
L’analisi del giornalista è molto dettagliata e le note riportano categoricamente gli eventi citati: un testo che ci avvisa dei pericoli a cui siamo esposti nell’era della globalizzazione, specialmente quando si comincia a tessere una tela di relazioni con un gigante come quello cinese. In sostanza, la cautela non è mai troppa.