“La musica deve aprire le porte della creatività”: Intervista al duo AlunaGeorge in attesa di I remember

AlunaGeorge sono un duo londinese formato nel 2009 dalla cantante ed autrice Aluna Fancis e George Reid. Abbiamo incontrato solo Aluna, che si presenta con una tuta a pezzo unico (tipo wanzie ma più chic) aperta davanti, che lascia intravedere un reggiseno a fascia di quelli che usiamo per andare a fare jogging. La parte più interessante del suo look è la lunga giacca metallizzata che a tratti ricorda una coperta isotermica.
Viaggio sempre con la mia stylist, per me la moda è una grande fonte di ispirazione assieme all’arte e ai film sottotitolati!
La data non è chiara ma sappiamo che prossimamente AlunaGeorge rilasceranno il loro secondo album “I remember” che segue il loro debutto “Body Music”. Il remix di DJ Snake della loro You Know you like it è stata una delle canzoni più ascoltate in streaming di sempre.
I’m in control è il singolo di lancio dell’album, realizzato assieme al rapper jamaicano Popcaan.
I’m in control parla di una donna che nella sua testa sa cosa vuole e che sa quanto ciò la renda sexy.
La figura della donna è ricorrente in “I remember”, ma Aluna sfugge ad ogni tentativo di analizzare il suo lavoro.
Noi non analizziamo la nostra musica, il fatto è semplice: io sono una donna e ho qualcosa da dire, punto. Poi nel disco ci sono canzoni che con le donne non hanno nulla a che fare. La cosa importante è il non lamentarsi di una condizione e basta, ma portare sempre qualcosa che aiuti chi in quella situazione si è già trovato.
AlunaGeorge fanno musica elettronica ma con uno stile tutto loro, dove il lasciar “respirare” l’idea e vedere dove porta è l’unica regola. Questo comporta il non aver paura di rischiare.
Noi siamo sempre stati qualcosa di inusuale, quindi abbiamo imparato ad essere coraggiosi fin dall’inizio. Volevamo creare qualcosa di nuovo, divertendoci senza preoccuparci troppo del se saremmo piaciuti a qualcuno. L’originalità non è necessariamente quello che piace alle altre persone. Il punto infatti non è essere originale, quello che conta è mettere assieme le persone, racconta delle storie.
Se in “Body Music” la scrittura era focalizzata sul racconto di altre persone, “I remember” è il frutto di un’autrice più matura che è riuscita a guadagnare quella giusta obbiettività per non cadere nell’autobiografico.
In questo album sono molto più oggettiva sulle storie che racconto, è una cosa che ho imparato negli ultimi anni, da molta più prospettiva al tuo lavoro.
Il duo londinese deve una grande notorietà alla collaborazione con i Disclosure al successo di White Noise.
Abbiamo fatto uno show con loro a Brixton e poi ci hanno invitati in studio e in un giorno è nata White Noise, è stato un processo molto rapido.
My blood è un altro singolo che annuncia l’album in arrivo che può essere interpretato come una canzone politica.
Da un lato lo è si, ma io non penso che la musica sia il mezzo giusto per parlarne, è più una domanda filosofica che mi sono posta. Noi combattiamo tutto il tempo, ma se ci chiediamo per cosa la maggior parte delle volte non sapremo trovare una risposta. La musica è fatta per aprire le porte della creatività alle altre persone, per portare messaggi sulla vita e crescere credendo in te stesso.
AlunaGeorge si sono esibiti anche live sul palco di Glastonbury e poi al Coachella Festival. Il palco preferito? Senza dubbio il primo, più sporco, meno bello e perfetto di quello di Indio.