È morto Prince: il 2016 si porta via un altro mito

Si è spento ieri alle 10.07 (ora americana) Prince Roger Nelson all’età di 57 anni. Il corpo senza vita è stato rinvenuto nell’ascensore della sua casa di Minneapolis, al momento non sono ancora chiare le circostanze che ne hanno provocato la morte.
Il cantante era stato ricoverato d’urgenza lo scorso 15 aprile ma aveva rassicurato subito i fan sulle sue buone condizioni di salute assieme al manager che aveva aggiunto si trattasse solo di un “banale raffreddore”.
Se ne va così un altro genio del pop nella città dove era nato il 7 giugno del 1958 e alla quale era legatissimo. Uno degli artisti più influenti degli ultimi decenni, Prince è stato un’icona degli anni ’80 da oltre 100 milioni di dischi venduti. Ci lascia album che hanno cambiato per sempre la storia della musica con successi quali 1999, Purple Rain, Around the world in a day, Sign O’the times e Lovesexy.
Un artista a tutto tondo che nella sua lunga carriera non ha mai smesso di sperimentare, cercando sempre nuovi canali di espressione attraverso la musica ma anche attraverso la telecamera con il suo impegno come regista, attore e poi ancora come produttore.
Può ritenersi fortunato chi nella vita sia riuscito a vederlo almeno una volta live in concerto, sono celebri infatti le sue esibizioni spettacolari dove nulla era lasciato al caso. Chi lo conosceva ha sempre raccontato di Prince come un vero e proprio maniaco del controllo, innamorato della musica e pronto a scatenare battaglie contro le major per difendere la libertà artistica senza compromessi. Difficile è stato anche il suo rapporto con Internet e i Social network; Prince è stato uno dei primi a comprendere le potenzialità di vendita online ma anche irremovibile nella sua scelta di ritirare tutta la sua musica dalle piattaforme più popolari di streaming per rimanere presente solo su Tidal, piattaforma promossa dal rapper Jay-Z.
Da tutto lo star system sono arrivati subito messaggi commossi di cordoglio in ricordo del mito, non sono mancate anche le parole di Obama che lo ha definito come “uno dei più preziosi e prolifici musicisti del nostro tempo”. Una carriera certamente con alti e bassi quella di Prince, ma contrassegnata da un incessabile fermento creativo e dalla generosità artistica, da non dimenticare i grandi successi prestati ad altri cantati come nel caso di Nothing compares to you.
Era un genio dai tanti nomi, è stato The Artist, The Symbol e anche Slave per protesta, la sua musica gli ha donato l’immortalità ma oggi per l’ennesima volta quest’anno salutiamo l’uomo che è diventato mito.