La “musica colta” chiama i giovani

Emmanuel Tjeknavorian, il nuovo Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano, presentato al pubblico nel corso della Conferenza Stampa all’Auditorium.
A far vivere la musica, da quella che si esprime nelle forme più elementari a quella più complessa e raffinata, è soprattutto l’energia creativa dei giovani. Su questo assioma tutti concordano, nelle più esclusive sale di conservatorio come sui più importanti palcoscenici globali. Intanto, però, il pubblico della musica classica langue per l’insufficiente ricambio generazionale, mentre la qualità media dell’offerta tende a ridursi per il proliferare delle sollecitazioni e delle proposte, non sempre sostenute da reale ispirazione musicale.
E’ soprattutto responsabilità della musica “colta” riuscire ad avvicinare e affascinare un pubblico nuovo, di ragazzi e giovani adulti. Le basi non mancano, perché il nostro Paese vanta tradizioni e istituzioni che non temono confronti nel mondo. A volte, tuttavia, il coraggio delle scelte delle istituzioni non risulta adeguato alla bontà delle intenzioni. Per questo, nei giorni in cui il dibattito nazionale sulla musica si concentra intorno al fenomeno del festival di Sanremo e della canzone “blockbuster”, può risultare interessante segnalare la decisione assunta dall’Orchestra Sinfonica di Milano, una delle più prestigiose istituzioni musicali d’Italia, con 30 anni di storia alle spalle, di nominare come direttore musicale a partire dalla prossima stagione un giovane, benché già affermato musicista di soli 28 anni.
Lui è un predestinato, si chiama Emmanuel Tjeknavorian ed è figlio di Loris Tjeknavorian, noto compositore e direttore d’orchestra. Ciò premesso, il giovane austriaco con sangue armeno ha bruciato le tappe, passando nell’arco di un decennio da una brillante carriera di violinista solista al ruolo direttoriale. Gli viene riconosciuto un indiscusso talento, oltre all’energia e alla passione che sono propri dei giovani.
“L’amore e la musica non conoscono età”, ha detto nel presentarsi. E promette di fare breccia nel pubblico giovanile, creando una comunità di persone appassionate all’ascolto e alla pratica della musica. In questo ha subito trovato sponda nelle scelte strategiche dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, la cui visione artistica mette i giovani al centro dell’attività, anche per conquistare nuovi spazi e identità.
Dal 16 febbraio, con “L’amore in musica”, e a seguire con la programmazione della futura stagione sinfonica, inizia la sfida per il talentuoso direttore musicale, che avrà la non lieve responsabilità di introdurre e far innamorare, appunto, il giovane pubblico di Milano e non solo.