Eurovision 2022: i nostri pronostici

Mancano poche settimane all’inizio dell’Eurovision più atteso degli ultimi anni: la sessantaseiesima edizione, infatti, per noi italiani significa molto. Tanto per cominciare, il festival si svolgerà tra le mura amiche, in quel di Torino presso il PalaOlimpico con le semifinali previste tra il 10 e 12 maggio e la finalissima in programma il 14 dello stesso mese.
Andiamo ad analizzare insieme i pronostici e, quindi, i brani che secondo noi potrebbero assestarsi tra le zone alte della classifica finale.
Si gioca in casa
Quest’anno saranno ben 40 le nazioni partecipanti, ma non possiamo che iniziare (anche in maniera un po’ scaramantica) da chi ci rappresenta in prima persona: Mahmood e Blanco, freschi vincitori del Festival di Sanremo. Il duo porterà una versione leggermente rivisitata del successo Brividi. Come da regolamento, infatti, tutti i brani devono rientrare entro i tre minuti di ascolto e per questo motivo la Brividi Eurovision Edition si apre a cappella. È la sola voce di Mahmood a trascinare l’ascoltatore nella proposta italiana che tenta di conquistare il microfono di cristallo per il secondo anno consecutivo. Dopo circa otto secondi senza musica, il pianoforte inizia ad accompagnare Mahmood fino all’arrivo del primo ritornello ormai noto a tutti. Il pezzo procede come lo conosciamo per poi modificarsi nuovamente dopo lo special cantato anche da Blanco. La canzone si chiude con il ritornello accorciato, cantato su poche note di piano. La musica si ferma, i due artisti terminano il brano, e non è difficile immaginarli accompagnati dall’intera arena che intona con loro il pezzo. Un escamotage che assicurerà sicuramente un grande effetto emotivo, soprattutto perché quest’anno, a sostenerli, ci sarà tutto il PalaOlimpico.
Ma oltre all’Italia, quali sono le canzoni che potrebbero rivelarsi decisive (anche in modo un po’ sorprendente) per la vittoria finale? Noi ne abbiamo individuate specificatamente tre, appartenenti a generi molto diversi tra loro. Andiamole a scoprire assieme.

Occhio alla Finlandia
Facciamo grande attenzione, quest’anno, alla Finlandia, che porta un noto gruppo alternative rock: i Rasmus con il brano Jezebel. I Rasmus hanno alle spalle ben 11 album pubblicati, ma sicuramente uno dei più riusciti è il quinto: Dead Letters. Esso contiene il singolo In The Shadows, vero capolavoro della band, che vendette all’epoca (2003) ben 400.000 copie nella sola Gran Bretagna.
Tornando a parlare di Jezebel, possiamo dire che è un brano pubblicato a gennaio di quest’anno, un pezzo pop rock che ha anche un interessante significato. Secondo il frontman del gruppo Lauri Ylönen “parla di una ragazza che prende ciò che vuole, senza chiedere. Uno spirito libero”, mentre il produttore, nonché co-autore del brano, Desmond Child ha aggiunto: “Un omaggio, un tributo, alle donne forti di oggi, che possiedono i loro corpi, che sono responsabili della loro sensualità, della loro sessualità e che sono determinate a essere uguali”.

Folk islandese
Dalla fredda Finlandia spostiamoci nella freddissima Islanda, perché ad aver trionfato nel “loro” Sanremo, il Söngvakeppnin 2022, sono state le Systur. Le Systur sono un gruppo assolutamente da tenere in considerazione, poiché veramente uniche nel loro genere: suonano del folk islandese e sono tre sorelle Sigga, Beta & Elín, nate in una famiglia di musicisti. In effetti, Systur in islandese significa proprio “sorelle” proprio a voler ricalcare anche nel nome del gruppo il loro legame di sangue che va oltre la passione, anch’essa molto forte, per la musica. Saranno una sorpresa da tenere veramente d’occhio.

Seconda chance per Achille
Per concludere, non possiamo non nominare i nostri “cugini” di San Marino, che presentano Achille Lauro come loro artista di punta in questa edizione. Lauro presenta Stripper, un singolo che ha vinto Una voce per San Marino, il contest musicale che si è svolto al Teatro Nuovo nel febbraio scorso. Stripper ha un numero molto elevato di compositori: in effetti, oltre allo stesso Lauro, sul testo ci hanno messo le mani anche il cantautore Tropico, Francesco Viscovo, Simon Pietro Manzari, Daniele Dezi, Daniele Mungai, Mattia Cutolo, Marco Lanciotti, Gregorio Calculli e Matteo Ciceroni, realizzando un brano di sicura presa radiofonica. Non a caso, alla fine del contest, proprio la canzone di Achille Lauro ha vinto anche il Premio Radio e TV per alla miglior composizione radiofonica e siamo certi che la sua esibizione all’Eurovision in Italia sarà un netto e chiaro flusso caleidoscopico di emozioni.
Manca poco all’inizio: noi vi abbiamo dato tre nomi e nazioni (più i nostri Mahmood e Blanco) che potrebbero essere degli outsider interessanti e di cui ancora non si parla molto.
Adesso, parola al palcoscenico. La musica farà il resto.