28 anni di Supersonic

I’m feeling Supersonic
Pink Museum. Liverpool. Gran Bretagna. Dicembre 1993.
Una band si trova in uno studio di registrazione: una voce graffiata, una chitarra solista, una ritmica, un basso e una batteria. Meglio chiamarli, allora, con i loro nomi, perché di lì a poco tempo faranno la storia del brit-pop.
Liam, Noel, Bonehead, Guigsy, Tony. Per tutti: gli Oasis.
Oggi celebriamo il ventottesimo anniversario del primo singolo di una delle band più acclamate nella storia: Supersonic, pubblicato, per l’appunto, l’11 aprile 1994. Il primo singolo in assoluto per la band inglese, contenuto in Definitely Maybe, primo album degli Oasis pubblicato nell’agosto di quell’anno.
Un successo.
Give me gin…
Ma facciamo un passo indietro. Il singolo con cui si apre la carriera della band si issò alla posizione numero 31 della Official Singles Chart, ad oggi, incredibilmente e paradossalmente, la posizione in classifica più bassa mai raggiunta da un singolo degli Oasis. Il gruppo la suonò nel suo debutto televisivo nazionale, nel programma The Word in onda su Channel 4.
Nonostante il modesto risultato in termini di vendite, è una delle canzoni preferite dalla band e dai loro fan (e anche di Noel) e ha vinto il disco d’argento soltanto il 30 giugno 2006, a ben dodici anni dalla sua pubblicazione.
Nonostante il successo tardivo, fu da subito accolta come una canzone rivoluzionaria, frutto anche dell’incredibile storia che si cela dietro il brano scritto proprio da Noel Gallagher. Proprio quest’ultimo, in un’intervista rilasciata sul finire degli anni ‘90, descrive Supersonic come un insieme di rime nonsense scritte in dieci minuti nel dicembre 1993, mentre la band si trovava nello studio di registrazione Pink Museum di Liverpool. Lo studio, in realtà, apparteneva ai Real People, altro noto gruppo alt-rock costituitosi sul finire degli anni Ottanta, il cui cantante Tony Griffiths aveva deciso di metterlo a disposizione degli Oasis, avendo conosciuto Noel durante la militanza di quest’ultimo negli Inspiral Carpets, alcuni anni prima.
Effettivamente, gli Oasis, quel giorno, avrebbero dovuto registrare Bring it on Down, che doveva essere il singolo di debutto del gruppo, ma con il procedere delle registrazioni erano sempre meno convinti di quello che stessero facendo. Durante una piccola pausa Noel iniziò a improvvisare alla chitarra una melodia, accompagnato dal batterista Tony McCarroll e dall’altro chitarrista Paul “Bonehead” Athurs. A improvvisazione terminata, la band si accingeva a iniziare la registrazione di Bring It On Down, quando, però, Griffiths irruppe nella stanza e disse alla band che quell’improvvisazione realizzata pochi minuti prima, aveva la stoffa per diventare una canzone di successo. Mentre il resto del gruppo si prese una pausa per andare a consumare un rapido pasto presso una tavola calda cinese, Noel decise di rimanere in sala per riflettere sul da farsi. In mezz’ora circa scrisse Supersonic, che impressionò tutti al punto da far cadere su di sé la scelta come singolo di debutto della band, a spese di Bring it on Down.
Tony Griffiths contribuì inoltre anche alle seconde voci del brano.
Noel ricorda così la nascita di Supersonic: “Ricordo che ero fuori di testa, andai nel retro della sala e mi posi l’obiettivo di scrivere una canzone in 10 minuti. Supersonic nacque così.”

… and tonic
Una piccola, ma fondamentale curiosità: l’’identità del personaggio Elsa, citato nel testo, ha causato una certa confusione. “She done it with a doctor / On a helicopter / she’s sniffin’ in a tissue / Sellin’ the Big Issue” (“L’ha fatto con un dottore / su un elicottero / sta sniffando nel fazzoletto / mentre vende il Big Issue“). Questo testo un po’ crudo si spiega poiché Noel ha affermato che un giorno un uomo gli aveva chiesto se il testo avesse a che fare con la prostituzione minorile, ma emerse che, in realtà, Elsa era un rottweiler di nove anni con problemi di… flatulenza, che si trovava in studio il giorno in cui la canzone era stata scritta, come d’altronde spiega il verso: “She’s into Alka Seltzer” (“Lei va matta per l’Alka Seltzer”).
Tornando a parlare della canzone, sappiamo che è stata scritta e registrata alle 3 della notte a Liverpool e quella presente nell’album è la prima sessione di registrazione della canzone, da allora mai stata remixata.
Un successo tardivo per un brano scritto in poco più di mezz’ora, da cui poi ha preso il nome il film-documentario uscito nel 2016 che consacra nell’immaginario collettivo gli Oasis come fenomeno extra-musicale che anche oggi ha enormi riflessi nella musica brit-pop contemporanea.