5 OST che mettono i brividi

Cinque colonne sonore. Tutte differenti tra loro. Ognuna di esse si è ritagliata un posto speciale e d’onore nella storia del cinema. Breve viaggio guidato e commentato nel mondo delle OST. Allenate le orecchie all’ascolto: si parte.

Jurassic Park
Iniziamo col botto. Il direttore d’orchestra John Williams firma questa magistrale colonna sonora. Incaricato da Steven Spielberg in persona, il compositore e amico del regista statunitense compose nello stesso anno, il 1993, la colonna sonora di Jurassic Park e Schindler’s List: due capolavori. Welcome to Jurassic Park identifica un’infanzia, un periodo meraviglioso per tutti i bambini degli anni ‘90. Le note di Williams risuonano ancora oggi e sbloccano nella mente tantissimi ricordi legati a questo film superlativo. Nostalgia, pensieri invasivi ed emozioni: dentro la colonna di Jurassic Park, ormai, c’è tutto.
Django Unchained
Se si escludono alcune tracce composte da Robert Rodriguez e RZA per Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2, è la prima volta che la colonna sonora di un film diretto da Quentin Tarantino prevede brani originali scritti appositamente per la pellicola e questo è il caso di Django Unchained.
Tra le tracce originali incluse nella colonna sonora ci sono 100 Black Coffins, prodotta da Rick Ross e Jamie Foxx; Who Did That To You? di John Legend; Ancora qui composta da Ennio Morricone, scritta e cantata da Elisa; Freedom cantata da Anthony Hamilton e Elayna Boynton e Ode to Django di RZA.
Interessante notare come la canzone Ancora qui costituisce uno dei numerosi casi di auto-citazione presenti nel film, poiché è strutturata rielaborando il celebre tema alla base della colonna sonora del film C’era una volta in America, composta dallo stesso Ennio Morricone.
La colonna sonora comprende anche diversi brani tratti da altre colonne sonore di altri film come Django, Città violenta, I crudeli, Lo chiamavano King, Gli avvoltoi hanno fame, I lupi attaccano in branco, I giorni dell’ira, Sotto tiro e Battle Royale e, curiosità, la scena finale del film e parte dei titoli di coda sono musicati proprio dal famoso brano di Lo chiamavano Trinità…
Una OST must have per tutti gli amanti delle colonne sonore. Tarantino e musica vanno sempre a braccetto.
Star Wars
Il primo, iconico, episodio di una saga meravigliosa. L’’intera colonna sonora dell’episodio è stata composta da John Williams (che comporrà le colonne sonore anche degli altri film, i sequel appartenenti alla saga). L’idea del regista George Lucas per Guerre Stellari era quella di una partitura di carattere operistico, che utilizzasse diversi stili musicali, derivati principalmente dagli idiomi del tardo romanticismo di Richard Strauss e dai lavori di Erich Korngold e Max Steiner, autori musicali molto apprezzati da quest’ultimo. Williams comunque si distacca per la realizzazione dell’opera dai suggerimenti e desideri di Lucas e si ricollega più a Holst, Walton, Puccini e Stravinsky, creando musiche di stampo più classicheggiante. Ogni traccia musicale è perfettamente predisposta per tutte le scene della pellicola, sia per le scene di battaglia nello spazio, sia per quelle in cui si devono traspirare i sogni e le speranze dei protagonisti, trasformando il tutto in un connubio tra immagini e suoni che ha sicuramente garantito il successo del film.
L’OST finì anche in molte delle classifiche del tempo, venendo apprezzata anche anni dopo la pubblicazione della pellicola e un elemento curioso risiede nel fatto che la colonna sonora di questo film è l’unica della prima trilogia in cui non è presente il tema di Lord Darth Vader. la famosa Marcia Imperiale.
Per un pugno di dollari
Più che una partitura, una religione. Ennio Morricone tira fuori dal cilindro un vero e proprio capolavoro per il film di Sergio Leone, il primo della trilogia del dollaro. Il brano principale, Per un pugno di dollari, è caratterizzato da un celebre assolo di tromba, suonata dal pugliese Michele Lacerenza; che venne pubblicato anche su 45 giri dalla RCA Italiana e fu uno dei dischi più venduti dell’anno. Sul retro, invece, fu inserita Titoli, col celeberrimo fischio di Alessandro Alessandroni.
L’influenza musicale morriconiana, nei film, è visibile tutt’oggi e Per un pugno di dollari non è che l’inizio di un nuovo modo, del tutto innovativo, di fare musica per film.
Capostipite.
2001: Odissea nello spazio
Per concludere, parliamo di una soundtrack inedita, poco ascoltata, austera, composta da picchi melodici impressionanti contrappuntata da chiare strizzate d’occhio a Beethoven, Mozart e Brahms.
Kubrick commissionò ad Alex North la composizione dell’original score di 2001: Odissea nello spazio con l’aiuto della National Philarmonic Orchestra. L’idea del regista era quella di miscelare in un’unica soundtrack l’innovativo e il passato, così che non potessero stridere, bensì amalgamarsi correttamente per dare come risultato un tripudio di perfezione formale e il mai ascoltato prima.
Ma, tutto questo, in 2001: Odissea nello spazio non lo ascoltiamo. Questo perché Kubrick, all’ultimo, preferì non servirsi di una intera colonna sonora originale (che comunque vi consigliamo caldamente di ascoltare perché fa veramente venire i brividi), bensì di rivisitazioni e brevi variazioni sul tema.
L’inizio del capolavoro kubrickiano, infatti, inizia con una versione riassemblata di Così parlò Zarathustra di Richard Strauss, che North intitolò col nome di Bones.
Un’interessante curiosità è sicuramente quella che del gennaio 2007, mese in cui uscì una riedizione della colonna sonora originale del film, che contava anche tre take aggiuntivi composti nel 1968; totalmente inediti, che diedero modo di avvicinare un po’ di più al grande pubblico la colonna sonora inedita del film-capolavoro di Kubrick.