L’Umarell, un brano in dialetto milanese anticipa il nuovo album di Fabio Concato

È un condensato di milanesità il nuovo lavoro di Fabio Concato, è un omaggio alla sua città e al dialetto parlato sotto la Madunina. Ma non solo, la nuova poesia in musica firmata dal maestro, nasce dalla volontà di fissare i momenti vissuti nei mesi segnati dalla pandemia ai quali Milano ha risposto con la stessa tenacia ed operosità che la contraddistingue.
Dallo scorso 4 dicembre possiamo ascoltare i brani L’Umarell oltre a Ti Ricordo Ancora (in versione acustica) pubblicate inizialmente sulle principali piattaforme digitali. I singoli anticipano L’Umarell Musico Ambulante (Halidon), il nuovo disco del cantautore milanese atteso per il 15 gennaio 2021. L’ultimo album risale al maggio 2017 quando viene pubblicato Gigi contenente successi del passato arrangiati da Paolo di Sabatino.
La melodia raffinata, il tocco jazz, la voce morbida di Concato e il testo poetico de L’Umarell – in dialetto milanese con il breve emozionato inciso in italiano – non possono che suggellare la classe e lo spessore artistico del cantautore.
«Tempo fa un mio amico mi ha regalato la statuina di un umarell» spiega Concato. «La tengo nel mio studio, sul leggio della tastiera. Mi osserva quando suono, quando canto. Una settimana fa sembrava che volesse chiedermi che cosa stessi facendo per il dramma che stiamo vivendo, in che modo mi stessi adoperando per questa emergenza. Ma cosa dovrei fare in quarantena? Mi sono chiesto, guardandolo e così è nata L’Umarell». Così viene spiegata la genesi dell’ultima fatica discografica di Concato che in questo caso sceglie di interpretare il proprio repertorio solo voce e chitarra.
Il 7 dicembre il cantautore ha ritirato l’Ambrogino d’Oro per la benemerenza in campo musicale verso la città di Milano. Tutti i proventi del nuovo progetto, sono stati devoluti in beneficenza. Ma non è tutto. A luglio Concato ha ricevuto il Premio Speciale Montale Fuori di Casa per la Musica, un riconoscimento giustificato così dalla presidente del premio Adriana Beverini. «Concato, con l’Umarell, ha consegnato alla storia, non solo della musica, il ricordo di un dramma che l’Italia intera, e fra i primi Milano e i milanesi, hanno vissuto senza lasciarsi abbattere, aspettando il momento per poter ricominciare la propria vita».
Fabio Concato (nome d’arte di Fabio Bruno Ernani Piccaluga, nasce a Milano nel ’53. Figlio d’arte – il padre era chitarrista e autore jazz – muove i primi passi nel mondo della musica negli anni Settanta all’interno di un gruppo cabarettistico. Il primo successo musicale arriva con il brano A Dean Martin (1977), tuttavia è con il suo album omonimo Fabio Concato e in particolare con il fortunatissimo singolo Domenica bestiale che il cantautore si afferma come l’astro nascente della musica italiana. Pochi anni dopo, nel 1984, Concato guadagna il suo maggiore successo discografico e radiofonico con una serie di singoli divenuti brani iconici del suo repertorio. Da citare Ti ricordo ancora, Sexy Tango, Guido Piano e Fiore di maggio dedicato alla figlia Carlotta. Un altro fortunato capitolo della sua carriera è rappresentato dal tour in coppia con la cantante Anna Oxa del 2004 che vede i due artisti reinterpretare i rispettivi successi sui palchi del Viceversa Tour.