SalTo Extra. Non solo libri, la musica come veicolo culturale

L’edizione 2020 del Salone del Libro di Torino ha riscosso successo su tutti i fronti, conquistando anche una nuova e ampia fetta di pubblico rispetto agli scorsi anni, grazie alla presenza di ospiti inaspettati e un po’ fuori dai canoni prestabiliti. Autori e studiosi hanno preso parte alla manifestazione, ma la cultura passa anche attraverso la musica e il direttore Nicola Lagioia ha deciso di dedicarle uno spazio ancora più grande nella versione digitale del Salone, mostrandola al pubblico in tutte le sue sfaccettature e scambiando quotidianamente quattro chiacchiere direttamente con alcuni artisti.
Primo ospite musicale del direttore è stato Vinicio Capossela, polistrumentista e autore, un artista a tutto tondo che ha riportato recentemente in auge l’atmosfera medievale dei bestiari d’amore. Ispirato da Richard de Fournival, Vinicio ha festeggiato i 30 anni di carriera manifestando il coraggio di essere inattuali e di mettere a nudo la sfera amorosa con il canale della poesia medievale.
Il Medioevo è l’allegoria perfetta in quest’epoca di guerre e di superstizioni. L’amore ci trasforma in qualcos’altro o ci collega alle altre bestie del creato con il suo potere trasformativo. Il bestiario musicale è un abbecedario per leggere il libro della natura, una lettera d’amore in cui si cerca di spiegare in maniera scientifica la veridicità del sentimento. La realtà oggettiva però non coincide con la verità, poiché l’amore è intangibile. Il nostro concetto d’amore è mediato dalla realtà, ma tutto avviene solo quando superiamo il nostro ingombro e raggiungiamo l’altro, tentando di andare oltre e svuotandoci di noi stessi.
Così Vinicio Capossela ha spiegato la concezione dell’amore presente nel suo bestiario musicale, in cui rinuncia alla forma classica della canzone per un’opera illustrata, con elementi che richiamano il trascendente e si rifanno alla lirica provenzale.
Durante la manifestazione il direttore ha interloquito anche con Jovanotti. Nucleo principale dell’intervista è stato il docutrip Non voglio cambiare pianeta, che racconta il viaggio mistico in bicicletta lungo 4000 km tra Cile e Argentina compiuto dall’artista. Il cantante ha sottolineato il legame tra la musica e lo sport, due passioni travolgenti che vanno oltre il controllo dell’esperienza trascendente. Tra fumetti e libri, Nicola Lagioia e Jovanotti hanno discusso di letteratura, ricollegandosi in modo particolare a personaggi quali Corto Maltese e Zagor.
Il Salone cambia volto passando al digitale e si apre anche a nuovi orizzonti, ospitando Myss Keta, la regina del mistero e della provocazione, in un dialogo con Michela Giraud, volto della Stand Up Comedy italiana. Le due artiste hanno parlato del legame con le città di origine, evidenziando come l’indipendenza della femminilità sia per loro strettamente collegata al concetto di metropoli e alla visione quasi caricaturale che hanno di Milano e di Roma. Ironizzare sugli stereotipi e creare qualcosa di paradossale, in un continuo scambio tra verità e veridicità.
L’evento di chiusura del SalTo Extra 2020 ha invece offerto agli spettatori un suggestivo intercalare di letteratura, digressioni e musica, con la presenza di artisti quali Levante, Francesco Bianconi, Fabrizio Bosso, Eugenio in Via di Gioia e i Perturbazione. Una serata piacevole e coinvolgente, condotta interamente da Nicola Lagioia e Marco Pautasso.