Shel Shapiro e Maurizio Vandelli: pappa e ciccia

Si sono guardati in cagnesco per cinquant’anni. Proprio come due prime donne, del resto lo sono ancora. Shel Shapiro e Maurizio Vandelli dopo decenni di guerra fredda hanno deposto le armi e sono passati a un chiacchierato sodalizio.
Norman David Shapiro nato a Londra il 16 agosto 1943, leader dei Rokes cantante, attore e produttore discografico e Maurizio Vandelli nato a Modena il 30 marzo 1944, voce dell’Equipe ’84, soprannominato “il principe”, finito di atteggiarsi a cane e gatto, salgono insieme sul palco e cantano uno le canzoni dell’altro.
Se negli anni ’60 era il loro antagonismo a spingerli nelle hit delle classifiche, oggi lo è la loro liaison. Il progetto “Love and Peace” li vede protagonisti non solo di un disco ma di un tour che dal 10 dicembre al 1 febbraio li vedrà cavalcare le scene dei teatri di Firenze, Roma, Torino, Bologna, La Spezia, Brescia, Milano, Trento e Schio (Vicenza). Per trovare un biglietto bisognerà affrettarsi perché niente acchiappa più di due nemici oggi quasi amici; è come se sul palco salissero i nostrani Paul Mc Cartney e Mick Jagger, invecchiati sì ma pur sempre leoni ruggenti di un beat che ritorna.
Lo spettacolo incastra “29 settembre” con “Che colpa abbiamo noi”, “Tutta mia la città” con “Bisogna saper perdere”, “Io ho in mente te” con “E’ la pioggia che va”, successi degli anni ’60, canzoni che hanno una grande storia, nate all’insegna di un mondo che sperava di diventare migliore e riproposte in un momento in cui quella speranza è più viva che mai, come cantava Shel:
“Sotto una montagna di paure e di ambizioni
c’è nascosto qualche cosa che non muore.
Se cercate in ogni sguardo, dietro un muro di cartone
troverete tanta luce e tanto amore
Il mondo ormai sta cambiando
e cambierà di più.
Ma non vedete nel cielo
quelle macchie di blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno”