Jim Morrison, il Re Lucertola. 5 curiosità sull’anima dei Doors

Scomparso il 3 luglio del 1971 in circostanze ancora non del tutto chiarite, raccontiamo alcuni aspetti della turbolenta vita del frontman dei Doors che con la propria musica voleva insegnarci ad essere davvero liberi e coerenti con il nostro spirito. Versi quasi profetici e melodie psichedeliche erano strumenti per abbattere gli ostacoli che impediscono la percezione purificata della realtà. Una vera e propria missione quella di Morrison di farci attraversare le porte (doors) e trasportarci to the other side.
Il Re lucertola
Tra i tanti soprannomi Morrison aveva anche quello di Lizard King che derivava da una poesia scritta dallo stesso cantante che s’intitolava proprio “The Celebration of the Lizard King”, si dice inoltre che fosse molto affascinato dal mondo dei rettili in generale. A Re lucertola si aggiunge il soprannome inventano dallo stesso Morrison che compose un anagramma del suo nome e cognome presentandosi come Mr. Mojo Risin.
Influenze letterarie
Il giovane Jim era un lettore vorace e un poeta prima di essere un cantante. Tra le grandi folgorazioni letterarie ci fu il romanzo manifesto della beat generation “Sulla strada” di Kerouac, le poesie del poeta beat Lawrence Ferlinghetti ma anche quelle di Rimbaud e Blake. Lo stesso nome della band deriverebbe da alcuni versi del poeta inglese che si riferivano a delle porte della percezione.
1967
Il disco d’esordio della band di Morrison uscì nel 1967, un anno cruciale per il rock in cui dovettero vedersela con un altro capolavoro che arrivava da oltre oceano, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles. Ciononostante l’omonimo primo disco della band The Doors fu uno dei più venduti di quell’anno. L’enorme successo arrivò a partire dal singolo “Light my Fire”. Il brano nella versione originale in studio raggiunse la durata di 7 minuti, fu l’etichetta discografica a spingere per accorciarlo con lo scopo di renderlo più radiofonico.
Rapporto conflittuale con il padre
Nel 1967 Jim Morrison dichiarò falsamente che i suoi genitori erano morti, spinto dalla volontà di rinnegare una famiglia alla quale non aveva mai sentito di appartenere a partire proprio dal padre ufficiale della Marina. Nel brano “The End” troviamo il verso “Father, I want to kill you” ispirato all’Edipo Re di Sofocle ed evidentemente alla presenza ingombrante del genitore.
Il club dei 27
Con la sua morte Jim Morrison contribuì alla leggenda del club dei 27 cui appartengono Janis Joplin, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Robert Johnson e lo stesso Brian Jones, scomparso lo stesso giorno di due anni prima, che il cantante dei Doors omaggiò con una poesia distribuita al pubblico del loro live all’Aquarius Theater di Los Angeles nel 1969.