Grano ucraino in Siria: solidarietà o strategia?

Il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad.
Come ben noto, l’8 dicembre 2024, il regime di Bashar al-Assad è crollato dopo un’offensiva a sorpresa delle forze ribelli.
Dopo circa 24 anni, il presidente siriano ha annunciato le sue dimissioni, lasciando la Siria dopo aver negoziato con alcune fazioni coinvolte e ordinando un pacifico trasferimento del potere.
Il rovesciamento del regime ha sancito l’inizio di un incerto periodo geopolitico, coinvolgendo anche gli storici alleati di Bashar al-Assad, ovvero Russia ed Iran.
Il nuovo leader de facto siriano Ahmed al-Sharaa, del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, ha più volte tentato di rassicurare i media e la comunità internazionale circa la stabilità del futuro della Siria.
Sebbene Ahmed al-Sharaa avesse, da un lato, ribadito la volontà di non compromettere la partnership strategica e ormai storica con la Russia, dall’altro, si è mostrato alquanto aperto al dialogo sul versante ucraino.
Dopo anni di mancata collaborazione, hanno fatto parecchio parlare i recenti incontri con la prima delegazione ufficiale di Kiev in Siria: al-Sharaa ha accolto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha.
In seguito, gli incontri si sono tradotti nell’invio di circa 500 tonnellate di farina di grano, provenienti dall’Ucraina, per fronteggiare la crisi umanitaria in Siria.
Questo invio massivo si colloca nell’ambito dell’iniziativa “Grano dall’Ucraina”.
“Grano dall’Ucraina”: dove eravamo rimasti.
Il programma umanitario “Grano dall’Ucraina” è stato avviato dal governo ucraino nel 2022 per affrontare la crisi alimentare globale aggravata proprio dal conflitto con la Russia.
L’obiettivo è quello di destinare la produzione di grano ucraino ai Paesi che affrontano crisi alimentari, come Etiopia, Somalia e Yemen.
Il programma, sostenuto da Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi membri del G7, che contribuiscono mediante erogazione di fondi per il trasporto e la distribuzione del grano, beneficia di partnership internazionali: l’iniziativa è coordinata con agenzie delle nazioni Unite, come il programma Alimentare Mondiale (World Food Program) e coinvolge anche organizzazioni umanitarie.
La guerra ha fortemente messo in discussione la posizione dell’Ucraina –granaio d’Europa– tra i principali esportatori mondiali di grano, mais e olio di girasole.
Il 27 luglio 2022 era già stato firmato ad Istanbul un accordo per il commercio del grano nel Mar Nero: la Turchia e le Nazioni Unite avevano mediato affinché fosse sicuro il passaggio delle navi ucraine attraverso il Mar Nero.
Gli accordi sono stati firmati da Russia e Ucraina, separatamente, poiché già in conflitto, concordando la massima sicurezza del passaggio delle navi mercantili trasportanti grano e altri prodotti alimentari attraverso i porti ucraini di Odessa, Chornomorsk e Pivdennyi.
L’accordo, rinnovabile con il consenso delle parti, dopo numerosi momenti di tensione, ha visto il venir meno della Russia nel luglio 2023
Tutto ciò ha comportato forti oscillazioni sul prezzo del grano.
Grano in cambio di future partnership?
Ed è proprio nell’ambito del programma umanitario che l’Ucraina ha recentemente inviato 500 tonnellate di farina di grano in Siria.
Zelensky ha dichiarato che, come promesso, l’Ucraina sta supportando il popolo siriano nel momento del bisogno: “500 tonnellate di farina di grano ucraino sono già in viaggio verso la Siria come parte del nostro programma umanitario “Grano dall’Ucraina” in collaborazione con il WFP”. Infatti, è prevista la distribuzione di un pacco di 15 chilogrammi di farina di grano a circa 33.250 famiglie, ovvero 167.000 persone, nelle prossime settimane.
“Quantità sufficienti a sfamare una famiglia di cinque persone per un mese”, questo il commento di Zelensky, con l’augurio di risolvere presto la crisi umanitaria siriana.
Durante l’era di Assad, la Siria importava alimenti dalla Russia, suo partner storico.
Dunque, la leadership di Ahmed-al Sharaa si trova a gestire un delicato equilibrio tra rapporti storici con gli alleati e la possibilità di nuove collaborazioni.
Questa nuova partnership con l’Ucraina desta dubbi circa la stabilità dei rapporti tra Siria e Russia: le incognite geopolitiche e il ruolo degli attori internazionali restano di primaria importanza nella determinazione del futuro della regione. Monitorare i prossimi sviluppi sarà essenziale per comprendere realmente l’evoluzione della